Recensione su Chiamata per il morto

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Non è male, però Lumet ha fatto di meglio / 22 Novembre 2017 in Chiamata per il morto

Film tratto dal romanzo di John le Carrè. Londra. Un funzionario del controspionaggio, Charles Dobbs (James Mason) è incaricato di indagare sul passato filocomunista di Fennan, funzionario del Foreign Office. La chiacchierata tra i due avviene e sembrano non esserci grossi problemi, ma poco tempo dopo l’uomo muore per quello che viene indicato come presunto suicidio. Dobbs, già in difficoltà con una moglie molto poco fedele, viene incaricato di andare dalla vedeva di Fennan (Simone Signoret). Già da quell’incontro però l’uomo intuisce che qualcosa non va, ma il suo superiore sembra deciso ad archiviare il caso come suicidio e a mettere il tutto a tacere. Dobbs però non è della stessa idea, e indagherà sulla vicenda, trovando sulla sua strada diversi tentativi di insabbiamento e tanti doppiogiochisti. Che dire, sicuramente un film ben recitato e diretto, però, onestamente, non è certo il pezzo migliore di Lumet. Forse la trama della moglie del protagonista stacca un po’ troppo la tensione e le sorprese, almeno questa è l’idea che mi ha dato. Comunque sia, resta un bel film, non eccezionale, ma sicuramente positivo, soprattutto per chi ama il genere e vuole comunque vedere un film del grande Sidney Lumet.

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