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Il giardino delle streghe

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Orrendo / 22 Marzo 2024 in Il giardino delle streghe

Sequel orrendo di un film iconico, che del primo Il bacio della pantera conserva in teoria i personaggi ma tradendone radicalmente la psicologia per trasformarsi in un melodramma per ragazzi su una bambina con problemi a socializzare.

Un fantasma per amico / 28 Gennaio 2016 in Il giardino delle streghe

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Mi cruccio di non essere ancora riuscita a vedere Il bacio della pantera di Jacques Tourneur (1942) di cui questo film co-diretto da Gunther von Fritsch e da un debuttante Robert Wise è, ufficialmente, il sequel, benché, sinossi alla mano, sia pressoché indipendente da esso, eccezion fatta per la presenza dei protagonisti (impersonati dagli stessi attori) in azione alcuni anni dopo i fatti raccontati in quel film.

Detto ciò e prescindendo in ogni modo, quindi, dall’illustre precedente, Il giardino delle streghe è una ghost-story decisamente classica che, pur offrendo alcuni spunti interessanti, non si distingue per guizzi memorabili.
Una bimba introversa fa amicizia con il fantasma della prima moglie del suo papà (la Irina de Il bacio della pantera, per l’appunto), che le appare con le sembianze di una sorta di fata silvestre che canta in francese.
L’atmosfera gotica si stempera in suggestioni fiabesche caratterizzate da un’estetica quasi disneyana, ma mantiene un’aura oscura interessante: basti pensare alla grande casa della vecchia attrice frequentata dalla bambina e al fatto che la leggenda di Sleepy Hollow, ricordata dall’anziana donna, è ambientata nelle campagne intorno alla cittadina in cui vivono i protagonisti.

Ciò che colpisce in questa storia di fantasmi decisamente innocui è il tentativo di raccontare il disagio che può attanagliare i bambini attraverso un racconto poco canonico, che si avvale dei cliché di genere per descrivere la distrazione degli adulti nei confronti delle loro pur evidenti necessità: la piccola del film è una bimba amata dai genitori, ma questi tendono, in buona fede, a confonderla, dandole informazioni contraddittorie (l’albero in cui la bambina imbuca le lettere è magico o no?), impedendole infine di distinguere cosa è reale da cosa non lo è.

La versione del film che ho visto, però, è quella più diffusa, scelleratamente troncata di ben sei minuti: molti interrogativi del film, perciò, risultano privi di risposta. Su tutti, quelli relativi alla coppia di donne che vive nella vetusta villa: la vecchia è pazza o no? Chi è davvero colei che dice di essere sua figlia, ma che la donna rifiuta, chiamandola “quella”?

Ho provato a trovare una soluzione al mistero, per puro divertimento.
La vecchia signora dice che la sua unica figlia è stata uccisa quando era ancora una bambina.
La donna che vive con lei minaccia di uccidere la piccola vicina di casa, gelosa delle attenzioni che la vecchia ha nei suoi confronti.
Quando la bimba abbraccia la donna, per un attimo, ella è tentata di strangolarla, ma desiste, infine addolcita.
Ho immaginato che la donna misteriosa, anni addietro, abbia ucciso la figlia della vecchia signora (magari proprio strangolandola) e si sia sostituita a lei, nel tentativo di farsi amare.

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