10 Gennaio 2012 in La moglie del soldato

Nella prima parte non sembra differenziarsi dai soliti film del genere. Nel 1992 l’IRA era un tema di grande attualità e un regista come Jordan ci si cimenta con quella sua particolare abilità che viene a galla nella seconda metà del film quando incrocia il tema della sessualità.
Questa è un pò la parabola dell’uomo buono, del soldato con un senso della morale ed un cuore che tracima l’ideale politico in sè. Stepehn rea ha la faccia giusta per portare sullo schermo il personaggio di Fergus, intriso di lealtà e constretto a scontrarsi con l’ottusità di una guerra che divide gli uomini e con un amore contrastato che rischia di spezzarlo in due.
Per certi versi il personaggio di Dil assomiglia a quello di Patty di “Breakfast on Pluto” e il fatto che entrambi debbano scontrarsi con la cruda realtà politica del loro paese è un ulteriore punto in comune.
Equilibrata ed intensa questa è una pellicola che spiazza e lo fa nella maniera che a Jordan riesce meglio.

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