Recensione su I Croods

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I Croods: tutto già visto, grazie. / 19 Dicembre 2014 in I Croods

Tutto già visto, eccezion fatta per le buffe creature preistoriche che popolano entrambi i mondi battuti dai Croods, curiosi ibridi animali e vegetali, una vera esplosione di fantasia, ogni tanto ci vuole (la sufficienza è dovuta, non a caso, a questo profluvio visivo).

Oltre agli argomenti triti, ciò che mi ha urtato di più è l’esubero di personaggi superflui: diciamo che i tre quarti della famiglia Crood non ha senso di esistere dal punto di vista narrativo, se non per il fatto che il numero dei componenti è utile a definire il concetto di nucleo famigliare, ma -eccezion fatta per il padre e la figlia- gli altri non sembrano avere, letteralmente, identità.

Inoltre, non mi è piaciuto affatto il character design riservato agli umani, con particolare riferimento alla stilizzazione “incerta” dei corpi e dei visi di tutti i personaggi bipedi: l’ho trovata discontinua, sbilanciata. La nonna e il fratello ciccio, per esempio, non hanno alcun tratto somatico o dettaglio fisico (vedi, i polsi sottili contrapposti all’esagerata -e voluta- rotondità degli arti) che richiami quelli degli altri famigliari.

Laccio, una specie di bradipo rosa, mi ha fatto davvero ridere (“Mi tiene sù i pantaloni”), ma mi ha anche ricordato moltissimo la scimmietta Apu di Aladdin della Disney, sia per il ruolo di spalla che per lo strano linguaggio che usa che per i suoi tempi comici.
Per cui, tornando a bomba, tutto, proprio tutto, già visto.

Nota: il doppiaggio italiano di Hip, affidato a Rosalia Misseri, è -ahimé- davvero terribile.

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