La conversazione

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La conversazione

Harry Caul, investigatore privato con problemi di relazione, intercetta per conto di un cliente la conversazione di due giovani in una piazza affollata. Nonostante il suo personale codice deontologico gli intimi di limitarsi a procurare registrazioni chiare disinteressandosi del significato del discorso, resta suo malgrado avvinto dai risvolti della vicenda, tanto da temere per l'incolumità dei personaggi coinvolti fino a sentirsi personalmente responsabile di quanto avverrà. Palma d'oro per il miglior film al Festival di Cannes 1974 e candidato a 4 Oscar (tra cui Miglior Film) nel 1975.
scimmiadigiada ha scritto questa trama

Titolo Originale: The Conversation
Attori principali: Gene Hackman, John Cazale, Allen Garfield, Frederic Forrest, Cindy Williams, Michael Higgins, Elizabeth MacRae, Teri Garr, Harrison Ford, Robert Duvall, Mark Wheeler, Robert Shields, Phoebe Alexander, Ramon Bieri, Gian-Carlo Coppola, Richard Hackman, Mostra tutti

Regia: Francis Ford Coppola
Sceneggiatura/Autore: Francis Ford Coppola
Colonna sonora: David Shire
Fotografia: Bill Butler, Haskell Wexler
Costumi: Aggie Guerard Rodgers
Produttore: Francis Ford Coppola
Produzione: Usa
Genere: Drammatico, Poliziesco, Thriller
Durata: 113 minuti

Dove vedere in streaming La conversazione

Dannato Ermetismo / 23 Giugno 2018 in La conversazione

Hackman si aggira col suo spolverino asettico in una città fatta di microfoni, ombre, orecchi tesi e nasi ficcati nell’orto del vicino. È una società alienante e paranoica quella di Coppola, che però forse lavora troppo in sottrazione e con uno sguardo troppo stretto, finendo per essere un innocuo chicco di caffè in un contenitore troppo vasto.

11 Febbraio 2015 in La conversazione

La conversazione è uno di quei film che rimangono dentro lo spettatore, matura con il pubblico dimostrando di essere uno di quei classici contemporanei intramontabili. In poche parole una di quelle opere da non perdere. Ultimamente lo potevate trovare fra i titoli presenti al Torino Film Festival. Se non avete avuto modo di vederlo per una vostra dimenticanza potete recuperarlo in qualsiasi momento della vostra vita ma non lasciatevelo scappare per nessuna ragione al mondo: La Conversazione è un prodotto a dir poco avvincente, un viaggio interiore in un crescendo di paranoia e follia. Naturalmente se lo avete mancato per vostra iniziativa o peggio se lo avete snobbato.. siete delle brutte persone e forse lo Stato Islamico è il posto giusto per voi.

La regia e la sceneggiatura garantiscono un livello altissimo a livello tecnico, non a caso dietro la mdp abbiamo il Re Mida di noialtri, Francis Ford Coppola, ai suoi massimi. Gli attori invece confermano gli standard elevati della pellicola con le loro prestazioni. Prendiamo ad esempio il ruolo ricoperto da Gene Hackman (che oggi fa gli anni) e lo straordinario John Cazale, attore caratteristico prematuramente scomparso nel ’78, spalla del protagonista, ruolo secondario che ambisce a ricoprire le funzioni del protagonista. Gene Hackman interpreta Harry Caul, un esperto di sistemi di sorveglianza. Nei primi minuti non inquadriamo ancora bene la sua professione: potrebbe essere uno stalker, un agente del governo, uno che si occupa di sorveglianza privata.. sta di fatto che Harry Caul grazie ai suoi modi maniacali, ossessivi, porta a termine le sue missioni. Solo in un secondo momento capiamo il ruolo di Hackman, è un signore di mezza età incaricato di sorvegliare ed intercettare. Questa volta Harry riceve da un uomo d’affari (Robert Duvall) l’incarico di indagare sulla moglie sospettata di tradirlo con uno dei suoi. Quando Harry analizza i nastri registrati si accorge però che i due amanti stanno rischiando la morte. Come dicevo sopra il Signor Caul non è cattivo, ha fatto degli errori nel suo passato (neanche troppo indirettamente gravano sulle sue spalle il peso della morte di più persone) e quando scopre il rischio che corrono i due amanti, esita. Esita per la prima volta. Caul non riesce a finire il suo puzzle, qualcosa gli dice che c’è dell’altro e così inizia un’indagine nell’indagine. Intanto lo spettatore si identifica nel personaggio, è spaesato ed indaga (nei suoi limiti) con il detective. Si cerca di capire chi sia davvero il lupo e chi l’agnello. I ruoli si ribaltano e veniamo inghiottiti in un vortice di sospetti, di suoni, di rumori, di voci che cozzano mentre un apparecchio creato dallo stesso Caul cerca di far chiarezza sull’accaduto.

Il tutto in una San Francisco notturna, dark all’inverosimile, quasi da incubo, negli anni dopo Nixon, delle intercettazioni abusive, della tecnologia che inizia ad invadere la vita di tutti i giorni, dello scandalo Watergate. Con una ventina di minuti finali che distruggono e ribaltano tutte le nostre credenze La Conversazione è un capolavoro del cinema, un film in cui la tecnologia scopre le possibilità di un delitto (pur non prevedendo gli sviluppi dello stesso), senza dimenticare le implicazioni morali che comporta il continuo delle sue indagini.

Niente è come sembra, si vede il sole ma si trova la tempesta, a volte è Lunedì invece ci sembra festa. La vita è un dubbio tutto da scoprire, quelli sono vittime o sono carnefici ? Chi vuole la verità deve cercare. Venite Signore e Signori, venite a cercare.

DonMax

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9 Dicembre 2014 in La conversazione

The Conversation

Nazione: U.S.A.
Anno: 1974
Regia: Francis Ford Coppola
Durata: 113 minuti
Genere: Drama
Cast: Gene Hackman, Robert Duvall, Frederic Forrest, John Cazale , Harrison Ford, Cindy Williams
Sceneggiatura: F. Coppola
Musiche: David Shire
Fotografia: B. Butler
Montaggio: R. Chew

Il film inizia accompagnato da un sottofondo musicale dallo stile jazz. La prima cosa che si vede è un campo lunghissimo, una ripresa dall’alto di una piazza gremita di persone. Una giovane coppia passeggia tra la folla, sequenza iniziale che viene ripetuta più volte durante il film. Vediamo subito che sono sotto il mirino di un uomo che si trova in cima a un palazzo intento ad osservarli. Non conosciamo queste persone, nemmeno il protagonista, che viene inquadrato successivamente, sa chi sono, sta solo assolvendo al suo lavoro, quello di intercettare la loro “Conversazione”. Herry Caul interpretato da uno strepitoso Gene Hackman è un esperto nel suo campo. Il suo personaggio viene analizzato nelle molteplici sfaccettature del suo carattere, il regista infatti sembra essere attento più all’analisi psicologica di quest’uomo piuttosto che all’azione vera e propria. Il signor Caul è avvolto da una evidente crisi di coscienza e da una profonda solitudine. Quello che lo ha reso famoso è spiare le vite altrui mettendole in grave pericolo, ma intanto vive con una paura fortissima, quella di essere lui il soggetto spiato. Il regista ci porta dentro casa sua facendo attenzione ai dettagli di quell’appartamento come il fatto che abbia più di una serratura alla porta; lo vediamo allarmarsi per il sol fatto che la proprietaria di casa abbia un altro mazzo di chiavi e per non bastare finge di non avere un telefono fisso chiamando sempre da cabine pubbliche, è insomma un personaggio fortemente ossessionato dal fatto che qualcuno possa invadere i suoi spazi. E’ un uomo che non interagisce con i suoi colleghi di lavoro, ma anche in quella che sembra essere una relazione con una donna alla quale non ha mai raccontato nulla di sè. Le informazioni circa il personaggio di Herry Caul sono soprattutto queste ma un’ altra senza dubbio interessante è che spesso nella cornice di quella sua casa spoglia suona il sassofono che sembra essere il suo solo e unico amico. Il nastro della conversazione che viene registrata lo ascoltiamo tantissime volte, un’intercettazione che sembra essere molto pericolosa. Quelle voci vengono analizzate continuamente, infatti attraverso le parole di questi due giovani il protagonista sembra riuscire a conoscere i lati più nascosti delle loro vite, tanto da percepire la paura di uno dei due da una semplice frase che viene pronunciata. Caul sta per diventare complice di un probabile omicidio che vede protagonisti uno di loro, è quindi colto da una forte crisi di coscienza che lo porta a confessarsi in chiesa e persino ad incontrare la donna della conversazione in un sogno che da vita a una delle scene più belle del film; Caul la mette in guardia dicendole: “L’ammazzerà se gli darà l’occasione” seguita da quella in cui dice di “non aver paura della morte ma dei morti”.
Credo che il film si possa suddividere in due parti, la prima parte è molto attenta all’analisi psicologica del protagonista, al rapporto con il suo lavoro e alla sua vita personale, poi dalla seconda metà del film l’azione aumenta insieme a una buona dose di suspance che culmina con un grande colpo di scena. Caul cerca per tutto il film la verità di quella conversazione che sembra ovvia anche a noi spettatori, in realtà sarà vittima, come noi, di un enorme equivoco. Il film si chiude con una scena davvero simbolica che vede il protagonista nel suo appartamento che distrugge letteralmente nel tentativo di trovare una o più cimici che sono state innestate per spiarlo. Subito dopo riprende a suonare il suo amato sassofono e il film si chiude con la panoramica della sua casa completamente distrutta.

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