Recensione su The Cell - La cellula

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18 Giugno 2013

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

La trama non e’ nulla di particolare in se’…una strana prassi scientifica permette di connettere due menti affinche’ s’incontrino in una di esse, in una realta’ simulata che crea il “proprietario” della mente in questione. Roba che chi ha visto Fringe sara’ abituato a vedere come e’ abituato a lavarsi i denti.
La cosa che colpisce, a mio parere, sono le ambientazioni che descrivono questi surreali ambienti mentali interni, e si passa da un deserto infinito che e’ la mente di un bambino in coma a una reggia dark sede della mente del killer in cui la fanno da padrona toni scuri delle pareti e degli ambienti, con i contrasti dei colori a tinte forti degli abiti. Scena madre in tal senso e’ quella di un variopinto killer (la sua rappresentazione di se stesso) che ha dei ganci nella schiena, come nella realta’, ai quali sono appesi i drappi di un sipario viola che va man mano aprendosi mentre lui scende dalle scale. Poi c’e’ la mente della gnocca di turno JLo, che a quanto pare e’ tutto un miscuglio di sacralita’ occidental-orientale, con i giardini di ciliegi in fiore tratti dalla “mitologia” nipponica, alla rappresentazione di se stessa come una Madonna che con l’oriente e il giardino orientale c’ha ben poco a che vedere.
Ma del resto e’ la sua mente, cosa possiamo avere da ridire?
Insomma, e’ l’immagine a farla da padrona piu’ che la storia, ecco.

1 commento

  1. amyblue / 25 Febbraio 2014

    mi ha sconvolta vedere Jlo come la madonna di Lourdes/Babbo Natale

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