The Cell - La cellula

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The Cell - La cellula

Per scoprire dov’è stata nascosta Julia Hickson, Catherine entrerà nella mente di Carl Stargher, il serial killer che ha rapito la ragazza, tramite una nuova tecnica 'trascendentale', affrontandone tutti i rischi che ne conseguono.
Ilcinemasecondome ha scritto questa trama

Titolo Originale: The Cell
Attori principali: Jennifer Lopez, Vince Vaughn, Vincent D'Onofrio, Catherine Sutherland, James Gammon, Colton James, Dylan Baker, Marianne Jean-Baptiste, Gerry Becker, Musetta Vander, Patrick Bauchau, Jake Weber, Dean Norris, Tara Subkoff, Lauri Johnson, John Cothran, Jack Conley, Kamar de los Reyes, Pruitt Taylor Vince, Peter Sarsgaard, Christopher Janney, Nicholas Cascone, Joe La Piana, Jake Thomas, Kim Chizevsky-Nicholls, Jennifer Day, Alanna Vicente, Aja Echols, Vanessa Branch, Elena Maddalo, Gareth Williams, Monica Lacy, Joy Creel, Leanna Creel, Alan D. Purwin, Mostra tutti

Regia: Tarsem Singh
Sceneggiatura/Autore: Mark Protosevich
Colonna sonora: Howard Shore
Fotografia: Paul Laufer
Costumi: Eiko Ishioka, April Napier, Linda Matthews
Produttore: Eric McLeod, Donna Langley, Julio Caro, Carolyn Manetti
Produzione: Germania, Usa
Genere: Thriller, Poliziesco, Fantascienza
Durata: 107 minuti

Dove vedere in streaming The Cell - La cellula

Da vedere per le scene oniriche / 12 Agosto 2018 in The Cell - La cellula

Il film va visto per lo stile visivo delle scene oniriche e macabre, belle alcune scenografie ed alcuni costumi. Per alcuni tratti può ricordare lo stile di alcuni video dei Marilyn Manson, anche se non c’è paragone con quest’ultimi. Bravissimo Vincent D’Onofrio.

18 Giugno 2013 in The Cell - La cellula

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

La trama non e’ nulla di particolare in se’…una strana prassi scientifica permette di connettere due menti affinche’ s’incontrino in una di esse, in una realta’ simulata che crea il “proprietario” della mente in questione. Roba che chi ha visto Fringe sara’ abituato a vedere come e’ abituato a lavarsi i denti.
La cosa che colpisce, a mio parere, sono le ambientazioni che descrivono questi surreali ambienti mentali interni, e si passa da un deserto infinito che e’ la mente di un bambino in coma a una reggia dark sede della mente del killer in cui la fanno da padrona toni scuri delle pareti e degli ambienti, con i contrasti dei colori a tinte forti degli abiti. Scena madre in tal senso e’ quella di un variopinto killer (la sua rappresentazione di se stesso) che ha dei ganci nella schiena, come nella realta’, ai quali sono appesi i drappi di un sipario viola che va man mano aprendosi mentre lui scende dalle scale. Poi c’e’ la mente della gnocca di turno JLo, che a quanto pare e’ tutto un miscuglio di sacralita’ occidental-orientale, con i giardini di ciliegi in fiore tratti dalla “mitologia” nipponica, alla rappresentazione di se stessa come una Madonna che con l’oriente e il giardino orientale c’ha ben poco a che vedere.
Ma del resto e’ la sua mente, cosa possiamo avere da ridire?
Insomma, e’ l’immagine a farla da padrona piu’ che la storia, ecco.

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