Recensione su Quella casa nel bosco

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Seriamente?!?!? / 1 Luglio 2014 in Quella casa nel bosco

Da amante dei film horror non potevo non vedere questo film, classificatosi come uno dei 10 migliori film horror del 2012. Che dire, l’idea era buona, innovativa, anche se partiva dai soliti canoni dei film horror, ed è infatti risultato scontato dopo poco: appena partito abbiamo scommesso sull’ordine di morte dei ragazzi, e naturalmente ci abbiamo dato. Il film è noioso, i personaggi e le motivazioni non vengono approfonditi quasi per niente, e la paura non mi ha sfiorato neanche un secondo. Insomma, un’altra bella idea sviluppata malissimo. SCONSIGLIATO.

3 commenti

  1. alevenstre / 28 Luglio 2014

    Prova a guardarlo come una sorta di parodia dei vari generi horror. Io non lo sconsiglio affatto.

  2. Marcucciu / 6 Settembre 2015

    Io non sono d’accordo,le motivazioni di quello che stavano facendo vengono spiegate nel film,non solo ci mette in testa una domanda, e se i fatti dei film horror fossero tutti causati di proposito per tenere buoni gli Dei sanguinari?infatti abbiamo tantissimi mostri da poter scegliere,compresi quelli più famosi(leggermente diversi per copyrigth immagino), è logico indovinare l’ordine di morte i personaggi erano stereotipati di proposito (poi scopriremmo che addirittura non erano così ma si comportano in quel modo a causa delle sostante che gli scienziati somministravano) e vengono “pilotati” per morire in quel modo e in quell’ordine anzi quando scopriamo che uno è scampato inaspettatamente non rispettando gli “stereotipi” dell’horror causerà non pochi problemi,in più in base al paese il rito per sacrificare vittime agli dei cambia e vediamo delle bambine cinesi/giapponesi alla presa con i classici fantasmi(il classico horror giapponese), più spiegazione di questa.

    • Sgannix / 7 Settembre 2015

      Son d’accordo.
      Il film andrebbe visto più come un horror metacinematografico, come fu la saga di Scream ai suoi tempi. Non è fatto tanto per provocare paura, ma più per riflettere sul genere e sui suoi stereotipi.

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