Recensione su The Burning Plain

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Capitolo extra della trilogia di Inarritu / 25 Aprile 2020 in The Burning Plain

A due anni di distanza dall’ultimo capitolo della trilogia della morte, Guillermo Arriaga, sceneggiatore dei tre film (Amores perros, 21 grammi e Babel), esordisce alla regia con una pellicola che sembra a tutti gli effetti un capitolo extra della famosa trilogia di Inarritu. Le tre linee narrative raccontate riescono a celare intelligente gli archi temporali della vicenda con una sceneggiatura asciutta e un montaggio degno di nota. La bravura di Arriaga sta tutta nella scrittura dei personaggi e nella scelta accurata delle parole da dire e, soprattutto, da non dire in determinati momenti. Il regista riesce incredibilmente a chiarificare i rapporti tra i personaggi e il disegno generale passo dopo passo senza mai svelare le carte in tavola. Con una regia quadrata e pulita, Arriaga, muove da buon burattinaio le marionette delle sue storie tristi, immergendo lo spettatore in un panorama torrido, che brucia letteralmente ma che è più vivo che mai.

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