Recensione su Biancaneve

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8 Maggio 2012

La figura di Biancaneve, nata dalla favola dei fratelli Jakob e Wilhelm Grimm, torna al cinema con due nuovi film, a 75 anni dall’uscita della Biancaneve cinematografica per antonomasia, la protagonista di Biancaneve e i sette nani del 1937. Il lungometraggio d’animazione targato Walt Disney, il primo in lingua inglese ed in technicolor, segnò una svolta nel mondo dell’animazione e fu premiato nel 1938 con un Oscar per la “significativa innovazione che ha affascinato milioni di persone ed è pioniera in un nuovo grande campo dell’intrattenimento”: per l’occasione fu creata appositamente una versione speciale dell’ambito premio con la classica statuetta circondata da sette piccole statuette!

Dopo innumerevoli versioni e parodie cinematografiche, la nuova Biancaneve di Tarsem Singh (in sala dal 4 aprile) è interpretata da Lily Collins, giovane modella e attrice inglese (The Blind Side, Abduction) e figlia del celebre cantante e batterista Phil Collins. Come nella versione disneyana, la protagonista di Mirror mirror “ha la bocca di rose, e ha d’ebano i capelli, come neve è bianca” ma per tutto il resto dimenticatevi la Biancaneve disneyana. La nuova Biancaneve, decisamente più moderna ed intraprendente (è lei a baciare il Principe Andrew interpretato da Armie Hammer (The Social Network, J. Edgar) per liberarlo da un incantesimo), diventa il capo dei Sette Nani, i banditi che vivono nella Foresta Nera e derubano chi la attraversa, Principe compreso.

http://www.diariodipensieripersi.com/2012/04/recensione-biancaneve-di-tarsem-singh.html

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