Recensione su Alabama Monroe - Una storia d'amore

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Il cerchio si è spezzato. / 11 Maggio 2014 in Alabama Monroe - Una storia d'amore

Storia narrativamente bella, emotivamente coinvolgente, ma che esagera (cinica mode: on) nel pigiare il piede sull’acceleratore dei sentimenti e del dramma: questo film è troppo.
Troppo romantico, troppo sofferente, troppo tutto: a conti fatti, è un buon melodramma contemporaneo, apprezzabilissimo nella forma del racconto, ma forse eccessivamente estetizzato, non solo dal punto di vista visivo.
I protagonisti sono ineffabilmente belli, a modo suo lo è perfino Johan Heldenbergh, con quel suo totemico fisico da orso buono, e sono spiccatamente originali, con personalità affascinanti che si riflettono in maniera tangibile sui loro corpi, nei loro occhi.

La storia, quindi, anche se toccante e trattata con sufficiente realismo, barcolla pericolosamente in direzione dello stereotipo sentimentale, il che rende il film un buon film, ma sicuramente non inedito, né particolarmente caratteristico nei toni della rappresentazione.

Ho apprezzato molto l’uso dell’arte (musica, disegno) come mezzo espressivo degli animi dei protagonisti che, spesso, trovano più facile sbocco emotivo attraverso di essa che con i soli gesti o le parole.
Curioso che, qui, ci si renda conto di trovarsi in Belgio solo quando i personaggi vi fanno esplicito riferimento: la pellicola, infatti, vuoi per il ritmo narrativo che per la presenza del bluegrass e del fantasma incombente degli USA, sembra una pellicola un po’ indie a stelle e strisce.
Bravi gli attori, con una Veerle Baetens decisamente intensa.

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