The Britpop Story 'It Really, Really, Really, Could Happen'
/ 20055.01 votiNell'agosto 1995 i Blur e gli Oasis erano impegnati in un testa a testa nelle classifiche che ha diviso i fan della musica e ha portato a una discussione più ampia sulla musica pop britannica. John Harris, giornalista e autore di The Last Party - lo studio definitivo dell'intreccio tra musica e politica negli anni '90 - presenta un documentario che traccia l'ascesa del Britpop, la sua breve storia d'amore con il New Labour e l'emergere della cultura new lad. Infine, mentre il Britpop declina, si chiede quale eredità abbia lasciato. Include contributi di Graham Coxon dei Blur, Justine Frischmann degli Elastica, Louise Wener degli Sleeper, Darren Kalynuk, ex membro del New Labour, e il fondatore della Creation Records, Alan McGee.
Titolo Originale: The Britpop Story 'It Really, Really, Really, Could Happen'
Attori principali: Damon Albarn, Liam Gallagher, Noel Gallagher, Justine Frischmann, Graham Coxon, Jarvis Cocker, Louise Wener, Brett Anderson, Phil Daniels, Paul Arthurs, Alex James, Steve Mackey, Mark Gardener, Andy Bell, Tony McCarroll, Dave Rowntree, Kurt Cobain, Dave Grohl, Krist Novoselic, Darren Kalynuk, John Harris, Alan McGee, Nick Banks, Bernard Butler, Loz Colbert, Candida Doyle, Annie Holland, Steve Queralt, Mark Webber, Pete Townshend, Robbie Williams, Mostra tutti
Regia: Chloë Thomas
Produttore: Mark Cooper
Produzione: Gran Bretagna
Genere: Documentario
Durata: 30 minuti
Dove vedere in streaming The Britpop Story 'It Really, Really, Really, Could Happen'
ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama
Breve documentario (ma sarebbe più corretto declassarlo a semplice “speciale su…”) sulla scena inglese degli anni 90, ai più nota come BritPop e successivamente rinominata Cool Britannia, concentrandosi – al solito – sulla quasi leggendaria sfida tra Blur e Oasis. Purtroppo al contrario di altri documentari sullo stesso tema, a causa della sua brevità (dura appena mezz’ora) non riesce a reggere il confronto con altri documentari riguardanti lo stesso tema ben più esaustivi e completi (consiglio “Oasis/Blur: The BritPop Years” del 2014 e, soprattutto, “Live Forever: The Rise and fall of Brit Pop” del 2003), risultando inevitabilmente insoddisfacente.
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