Recensione su The Bourne Ultimatum - Il ritorno dello sciacallo

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Spettacolare e adrenalinico terzo episodio della saga dedicata all’agente segreto Jason Bourne / 5 Agosto 2011 in The Bourne Ultimatum - Il ritorno dello sciacallo

Paul Greengrass, dopo aver diretto il secondo episodio, “The Bourne Supremacy”, in questo terzo capitolo della saga dedicata all’agente segreto Jason Bourne dimostra ancora una volta di saperci fare col cinema d’azione. “The Bourne Ultimatum” è, se possibile, ancora più spettacolare del precedente episodio. Il ritmo infatti è vertiginoso, l’azione costante, la cinepresa non sta mai ferma e il montaggio, ovviamente, asseconda il tutto imprimendo alla pellicola una velocità supersonica. Ci sono almeno un paio di sequenze da antologia: la prima è quella ambientata alla stazione Waterloo di Londra, dove vediamo Bourne impegnato a cercare di salvare la pelle a un giornalista scomodo finito nel mirino della Cia che lo vorrebbe eliminare; la seconda è quella che vede il nostro eroe intento ad acciuffare un pericoloso terrorista lungo le vie e i tetti di Algeri. Due pezzi di cinema d’azione davvero notevoli, non c’è che dire, contenuti in un film altamente adrenalinico che riesce a tenere inchiodato alla poltrona lo spettatore dall’inizio alla fine. Insomma, sul piano spettacolare è un’opera pressoché ineccepibile. Tutto bene, quindi? Sì. Anzi, no. No perché alla fine rimane un piccolo dubbio sulla verosimiglianza di alcune scene. D’accordo, è un film e quindi come tale chi se ne frega se tutto quello che vediamo nella pellicola sia possibile o meno anche nella realtà. Tuttavia, vedere Bourne che salta da un tetto all’altro, che spacca vetri a destra e a sinistra, che a bordo di una macchina cade in retromarcia da un tetto, e ancora in macchina che picchia botti tremendi contro le altre automobili davanti, dietro e ai fianchi e, non pago di tutto ciò, alla fine si ribalta a cento all’ora, ebbene, lui dopo tutte queste cose se ne esce sempre miracolosamente e incredibilmente illeso!!!!! Ma chi è? Un supereroe? Quindi, siete avvertiti: se si prende per buono che un essere umano fatto di carne e ossa, cioè Jason Bourne, possa essere pressoché indistruttibile, il film funziona alla grande; altrimenti, se pensate che tutto ciò sia altamente improbabile, è meglio che lasciate perdere. In ogni caso, alla fine del film rimane una curiosità: se mai faranno un quarto capitolo, non è che Bourne si metterà pure a volare come Superman?

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