Recensione su Bling Ring

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28 Settembre 2013

Per me è una conferma. E’ una conferma che io e Sofia siamo soulmates, che dovremmo conoscerci e parlare per ore. Ogni suo film finora non mi ha mai delusa e anche a questo giro, con tutto il corredo di critiche, mi ha comunque affascinata come sa fare solo lei.
I suoi colori pastello, la fotografia morbida e luminosa, la OST sempre sempre azzeccata, fatta di brani che mai ascolterei per conto mio ma che sono il tappeto sonoro sul quale scivola una storia marcia e dozzinale, narrata con lentezza, come Sofia ci ha abituati, con una scena iniziale e una scena finale perfette. La prima perchè riassume nel tempo di una travolgente canzone lo spirito dell’intero film, l’ultima perchè è uno schiaffo in faccia che ha le sembianze del faccino stronzo di Emma Watson.
Conciso eppure dilatato, estremamente irritante come i suoi protagonisti, assolutamente vuoto ancora come loro, ma dritto al cuore della questione, non credo abbia avuto come obiettivo qualcosa di più o qualcosa di meno. Sofia è così, subtle e delicata, non si espone mai troppo e lascia spazio alla suggestione delle immagini, bellissime. Posso capire chi vuole più concretezza, ma a me questo sguardo da esteta piace tantissimo e l’ho sempre ritrovato con piacere e familiarità in ogni sua opera.

5 commenti

  1. Stefania / 29 Settembre 2013

    Ancora non ho visto questo film, ma della Coppola ho sempre apprezzato molto quello che tu chiami “sguardo da esteta”: il denominatore comune di tutte le sue storie mi è sempre parso la noia (con conseguente estetizzazione della stessa, appunto) e trovo il suo stile molto attraente, perché rende un tema tanto “effimero” in maniera concreta e tangibile, oserei dire, pur senza indagare sulle sue cause o sui suoi effetti, senza, cioè, cercare approfondimenti sociologici fini a sé stessi. Un po’ troppo manierata, a volte (Marie Antoinette), ma -ribadisco- attraente.

  2. Alice* / 30 Settembre 2013

    Ecco sì, si può proprio parlare di attrazione per Sofia. I suoi film potrebbero essere come quelle cose belle con poca funzionalità o utilità che però vuoi assolutamente per la loro bellezza. Ne sei attratta e basta.

  3. signormario / 30 Settembre 2013

    Mi unisco al gruppo degli amanti e sostenitori di Sofia Coppola, tenendomi ben distante da quelli che tendono a denigrarla non per gusto personale, ma perché fa figo sparare a zero sulla figlia di Francis Ford, nonché ex dell’intoccabile Quentin Tarantino.
    Non a caso troverete sui muri dei patiti tarantiniani voti ciecamente bassi per le pellicole della Coppola.
    Detto ciò, che è soltanto una mia opinione e perciò assolutamente confutabile, non vedo l’ora di vedere (bella cacofonia) The Bling Ring. Le immagini di Sofia Coppola riescono sempre ad incantarmi (instagrammate? Chi se ne frega), così come i tempi lunghi (non lenti) delle storie che racconta, l’attenzione curiosa e partecipata per l’universo adolescenziale mai trattato con banalità né con compiacimento.
    Saprò dirvi dopo aver visto anche il suo ultimo film.. 🙂

    • henricho / 30 Settembre 2013

      Sinceramente trovo interessante la prima parte del tuo commento. C’è la moda di sostenere o abbattere un film o un autore (o autrice) solo sulla base delle sue relazioni personali o familiari. Non sono per nulla un fan della Coppola e men che meno divinizzo Tarantino ma criticare una per simaptia nei confronti dell’altro mi sa da tutto tranne che da gente che ne capisca di cinema.
      Io non sono di certo un critico ma hai fatto bene a sottolineare questo aspetto per cui spero di leggere presto la tua recensione e magari di convincermi a dare ancora una chance alla figlia di Coppola.

      • signormario / 30 Settembre 2013

        Ti ringrazio, sicuramente butterò giù due righe dopo aver visto il film e mi fa piacere se vorrai leggerle. Quanto agli schieramenti dettati da motivi di simpatia per un artista e riflessa antipatia personale per un altro, ho fatto caso a questa tendenza proprio in occasione dell’assegnazione del Leone d’Oro a ‘Somewhere’, opera applaudita ed elogiata alle prime proiezioni a Venezia ed immediatamente trasformata in spazzatura dopo la vittoria del premio.. Con commenti che si sprecavano sul grande smacco così dato da Tarantino (presidente di giuria) alla sua insulsa ex compagna. E da lì è stato un susseguirsi di parallelismi del genere. Un po’ come per Yoko Ono e John Lennon o Courtney Love e Curt Cobain 🙂

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