7 Recensioni su

Il GGG – Il Grande Gigante Gentile

/ 20166.0135 voti

Spielberg e Roald Dahl / 18 Giugno 2017 in Il GGG – Il Grande Gigante Gentile

In terza elementare la maestra cominciò a fine lezione a leggerci un libro, uno di questi fu il GGG di Roald Dahl, che poi rilessi io e vedendo il film, rispecchia abbastanza il libro ma la cosa geniale secondo me è che hanno usato l’illustrazione del libro di Roald Dahl, le illustrazioni di Quentin Blake praticamente prendono vita nel film animato di Spielberg, che a quanto pare non si smentisce mai. Ottimo lavoro a mio avviso!!!

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Un buon piano! / 23 Marzo 2017 in Il GGG – Il Grande Gigante Gentile

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Dubito si possa parlare sensatamente di un film sul GGG che ho letto un milione di volte da piccolo, grande era l’ansia mia di vedere dal vivo cinematografico la faccia dello schifiltoso cetrionzolo o dell’Inghiotticicciaviva (nel film solo Inghiotticiccia, tra amici). Per cui. Sophie è un’orfana un po’ saccente sofferente d’insonnia (a quell’età è un po’ grave, ma vabbè). Sta sempre senza scarpe, e proprio non me lo spiego, il gigante ha le scarpe e lei no. Insomma che una notte viene rapita dal GGG – uno di quei rari casi in cui la traduzione IT, Grande Gigante Gentile, risulta palesemente più figa dell’originale Big Friendly Giant. Che la porta nel paese dei Giganti (Mi). Nella sua grotta questo GGG parzialmente dislessico le spiega che lui è buono e per gli altri giganti, cattivi già dai nomi, è un nano, che loro sono sempre esistiti ma lui è veggie, e mangia solo il CETRIONZOLO schifiltoso e il paradisiaco sciroppio, che permette di scoreggiare a tutta grazie alle bollicine che vanno al contrario. La porta nel suo laboratorio dei sogni, e nel mondo capovolto dove i sogni li cattura, per poi iniettarli ai bambini addormentati tramite un trombone che allunga nelle finestre aperte. Insomma, serve un piano per far desistere questi giga dal mangiar la gente, e il piano è andare dalla Regina d’Inghilterra, farle sognare cose brutte, farla scoreggiare di felicità con lo sciroppio e attaccare i giga con gli elicotteri della Royal Army. Un buon piano!
Spielberg si mette di buzzo buono, il materiale è una bomba (per forza, il GGG) ma ben difficile per certi versi da rendere visivamente. Perché la deformità del GGG, su un attore con lo sguardo di Robin Williams, resta artificiosa, la prima parte esplicativa gira un po’ a vuoto e si rianima giusto quando i giganti lo picchiano. Wow. Il GGG finisce per essere un po’ uno spacciatore che mischia droghe per insufflarle alla gente, ma almeno è gratis. Nel finale, che però quello è, lui resta solo nel paese dei Giganti (Mi) degigantizzato, che ok bene perché erano cattivi, ma mi sembra comunque la cosa più triste del mondo, a pensarci.
Poi appunto, catafottomene in questo più che altrove caso dell’obiettività, amato ogni pezzetto di messa in scena di quella che è una storia che tengo scolpita in testa come se da sempre, ogni singolo pezzettino di schifiltoso cetrionzolo.

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Interdetto / 16 Gennaio 2017 in Il GGG – Il Grande Gigante Gentile

Questo G.G.G. mi ha lasciato senza entusiasmo ne delusione.
Un film che rimane nel limbo senza lasciar traccia e che forse quindi è anche peggio.
Storia carina ma con poco entusiasmo.
Adatto per i più piccoli. Consigliato una buona dose di caffè per gli adulti altrimenti il rischio può essere FATALE.
Ad maiora!

Bellissimo / 10 Gennaio 2017 in Il GGG – Il Grande Gigante Gentile

Come il libro, Sono davvero contenta che sia fedele quasi al 100%

Il voto sarebbe un 6.5 / 1 Gennaio 2017 in Il GGG – Il Grande Gigante Gentile

Solita alternanza di Spielberg tra film impegnati e favole per tutte le età; stavolta, siamo nel secondo caso, sceglie una storia scritta da Roald Dahl (già autore di “La fabbrica di cioccolato”).
In questo caso abbiamo una ragazzina che viene rapita da un orfanotrofio da un Gigante che la porta al suo Paese; qui scoprirà l’animo gentile del suo rapitore (che chiamerà GGG, Grande gigante gentile) che si nutre di disgustosi cetrioli ma la sua esistenza verrà minacciata da altri Giganti che fanno sembrare il GGG un nano.
Prima parte interessante e a tratti divertente, nel paese dei Giganti; bellissima la scena in cui i Giganti fanno i bulli con il GGG usando le macchine come pattini.
Inoltre splendida anche la scena con l’albero dei sogni.
Nella seconda parte sembra quasi un’incursione nell’ultimo cine-panettone; con Sophie e il GGG che chiedono aiuto alla regina per catturare i Giganti Cattivi (dai nomi inquietanti). In particolare
la scena in cui bevono l’intruglio preferito del GGG è divertente anche se un pò sulla volgarità da cinepanettone.
Particolare e a tratti divertente la parlata del GGG con qualche strafalcione lessicale che fa sorridere.
Ad animare il GGG troviamo Mark Rylance che aveva vinto l’Oscar grazie proprio a Spielberg come migliore attore non protagonista in “Il ponte delle spie”; nel resto del cast da citare Rebecca
Hall nei panni di Mary, al servizio della Regina (Penelope Wilton).

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Lo Spielberg per bambini / 16 Dicembre 2016 in Il GGG – Il Grande Gigante Gentile

Adattamento del romanzo di Roal Dhal, il GGG (Grande Gigante Gentile) è riportato per la seconda volta sul grande schermo, dopo un primo film d’animazione datato 1989. Questa volta però dietro la macchina da presa c’è niente di meno che Steven Spielberg, alla sua prima collaborazione con Walt Disney.
Sophie, piccola bambina inglese che vive in un orfanotrofio, viene rapita da un gigante intento a girovagare per le strade della città per compiere un misterioso compito. Racchiusa tra le sue coperte, presto Sophie si accorgerà di essere stata portata nel mondo dei giganti, scoprendo però di esser stata rapita da l’unico gigante buono di tutta “gigalandia”, e anche il solo che non provi il desiderio impellente di mangiarsela in un sol boccone.
La prima cosa che balza all’occhio mentre assistiamo alla proiezione del film è la raffinatezza della messa in scena. La computer grafica pervade qualsiasi momento dei 117 minuti, ma lo fa integrandosi perfettamente al girato reale, creando un impatto visivo di indubbio effetto. La regia di Spielberg poi ha sempre il pregio di essere impeccabile, quanto mai versatile nell’accostarsi al genere fantasy, comunque non sconosciuto al regista (E.T. – l’extraterrestre su tutti). È forse proprio questo ritorno al cinema per bambini ad essere la nota più caratteristica di GGG, senza peraltro discostarsi assolutamente da una narrazione favolistica del tutto classica, con anche la morale finale. Punto di forza ma anche punto di debolezza, purtroppo, perché se GGG da una parte riesce ad affascinare per la preziosità delle immagini, mette in scena una storia troppo didascalica per un pubblico adolescente o adulto, relegandosi ad un unico livello narrativo, che è quello dedicato all’infanzia. Sul finale, poi, viene coinvolta anche una impavida e avventurosa regina d’Inghilterra, in uno di quei voli pindarici che sa tanto di miracolo natalizio. Niente di meglio da far vedere ai nostri bambini, ma noi “grandi” saremo costretti a farci affascinare solamente dalle immagini.

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Argh. / 5 Dicembre 2016 in Il GGG – Il Grande Gigante Gentile

Una sceneggiatura balorda senza il minimo controllo che finisce per abbandonarsi a Quella Scena Infame dove la volgarità tradisce lo svacco. Lasciam perdere poi il fotorealismo pacchiano privo di creatività, uno stanco esercizio meccanico piú che artigianale.
Dispiace dove ricordare cosí l’autrice Melissa Mathison poco dopo la sua dipartita e dover fare lo sforzo di sciacquarsi gli occhi riguardando E.T. e di dimenticare Il GGG.

Si salvano il resto del comparto tecnico, la musica di John Williams che tenta disperatamente di farne un classico per l’infanzia (ma probabilmente il film non gliel’hanno fatto vedere), e la instancabile interpretazione caratterista di Mark Rylance. Bravissima anche la bimba, ma senza spontaneità e ingabbiata in un personaggio che non è protagonista.

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