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La parte degli angeli

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La parte degli angeli
Regia:

E’ vero che si tratta di ken Loach ma… / 19 Maggio 2014 in La parte degli angeli

ma a me non sembra tra i suoi film migliori … si guarda ma io non andrei oltre la sufficienza

20 Ottobre 2013 in La parte degli angeli

(Sei stelline e mezza)

Loach confeziona una favola contemporanea che, complici alcune facilonerie narrative (es. Robbie non aveva mai assaggiato un whiskey in vita sua ma, un paio di sequenze dopo il suo primo sorso, è un esperto tale in materia da poter citare più e più marche della bevanda? Le ipotesi sono due: o la pellicola è stata tagliata in fase di montaggio, eliminando -ahimé- alcuni passaggi che avrebbero reso più comprensibile il trascorrere del tempo, o mi/ci si prende per il naso, mmmh mh!), rende perfino più digeribile il (romantico) fatto che, per assicurarsi un futuro, i protagonisti debbano commettere un furto.

Detto questo, la pellicola scorre piacevolmente e vi confesso di aver riso di cuore in almeno un paio di occasioni.

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2 Settembre 2013 in La parte degli angeli

Robbie e altri giovani si ritrovano a dover scontare una pena di volontariato e nascono amicizie impensabili.
Il protagonista è un giovane papà con un passato che vuole dimenticare per poter dare un futuro migliore al su piccolo.
Il film inizia facendo vedere l’aspetto drammatico della situazione ma poi ha un riscolto decisamente da pura commedia che risulta vincente. In alcuni pinti è molto divertente.
Dare una seconda possibiltà.
Non sempre viene data.
Almeno uno ci prova ma troppo spesso non si tenta nemmeno e si perde più di quello che si rischia. Un vero peccato…
Ad maiora!

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22 Aprile 2013 in La parte degli angeli

Non sono mai stato un grande fan del cinema smaccatamente politico e l’impronta socialista di Loach non mi ha mai particolarmente attirato, ma dopo aver visto L’altra verità mi sono incuiriosito. La parte degli angeli funziona perchè parla di crisi e riscatto. La prima parte ha una forte impronta drammatica, tende a caratterizzare un manipolo di sconfitti ed emarginati che rappresentano un pò la parte marcia del tessuto sociale scozzese, mentre la seconda parte è decisamente più allegra e sopra le righe, è intrisa dell’elemento favolistico e spensierato (la canzone dei Proclamers sembra quasi dare una svolta al tono del film).
Le due parti non cozzano una con l’altra, Loach sa divertire partendo da una base realistica a lui evidentemente ben nota. Definire questo film sono una commedia è riduttivo, ma non si può non vederci un pò il timbro dolciastro di miracolo a Le Havre, anche se espresso in un’altra forma e in relazione a una tematica diversa.
Ogni tanto è bello vedere un’ideologia che trova concretezza tra le pieghe surreali del cinema.

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13 Aprile 2013 in La parte degli angeli

non sono un grande appassionato di Ken Loach e sinceramente non mi piacciono molto questi film che parla della periferia degradata delle grandi città.
(guardando questo film mi veniva in mente l’accusa andreottiana contro i film di De Sica e co. ma aprirei un dibattito troppo lungo)
Nonostante un inizio in cui non si capisce se si tratti di un pesante dramma proletario o di una commedia neorealista lo sviluppo della storia pende decisamente dalla seconda parte e con la parola fine sei contento di aver riso delle disavventure di questo improbabile gruppo di emarginati.

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11 Febbraio 2013 in La parte degli angeli

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Lasciamo da parte la spiegazione del titolo. In testa c’è Robbie, e tutta una serie di altri losers scozzesi, siamo a Glasgow, che viene assegnato dda un giudice ai lavori socialmente utili. E sono tutti di quelle teste di cazzo ladruncoli e rissosi/stupidi delle periferie inglesi, quelli che ci sono anche nei film sugli hooligans, insomma, ci siamo capiti, con quei vestiti lì, i capelli corti, la violenza, i coltelli, ecc. Fin qui ricorda un po’ Misfits. Il probation worker però qui è un bravo guaglione, per cui non lo uccidono, ma inizia tutti, e Robbie in particolare perché è l’unico sveglio, e poi ha il dono, alle degustazioni del whisky. Intanto lui ha una moglie, gente che lo vuole picchiare e una cicatrice da lama sulla guancia. Finisce che gli sbandati diventano quasi esperti, ed elaborano un piano per rubare e rivendere del whisky straiperpregiatissimo e rifarsi una vita.
Loach sta dalla parte degli oppressi, as usual, e ok. Però c’è tutta la prima parte che regge su inverosimiglianze strutturali di trama, e una qualità non è. Tipo: la moglie ha il padre che gli pesta e insulta in continuazione il marito. E non dice niente! Ma wtf? Cazzo è tuo padre, fermalo. No, sgrida Robbie. Poi: Robbie viene pestato. Il suo amico probation worker gli dice “dai cazzo, chiamiamo i pulotti!”
Eh no.
Come no?
Eh no, perché io queste cose non le faccio…
Ma che minchia, sei scemo? Ma te lo meriti di morire allora.
Insomma, c’è questo ambiente dove tutto è un po’ così, lui ha torto e se la prende nel culo, lui ha ragione e se la prende nel culo lo stesso, giusto per creare la situazione disperata cui occorre trovare una soluzione a tutti i costi. E poi c’è un lato etico: cosa abbiamo? Dei poveracci (però simpatici). Schiacciati dal nostro sistema sociale occidental-capitalista. Ok. Come ne usciamo?
Rubando (del whisky, ma sempre rubando). Lieto fine?
Sì.
Eh ma…
Insomma, mi sa di no cazzo. Che poi. Che poi comunque il film si stabilizza a un livello accettabile quando i presupposti son stati messi tutti, e viene fuori la storia del whisky. Prima sembra uno sceneggiato da bassi fondi britannici, in cui nessuno è né abbastanza cattivo né abbastanza interessante per suscitare qualcosa, e la critica a un modello di società è assente perché lo stesso modello è descritto in maniera, how could I say, pacchiana?
Ma vai dalla polizia e non rompere il cazzo su. È meglio che morire no? Eh, l’orgoglio, ma crepa.
Francamente, non sono stato molto soddisfatto :/ va benissimo fare i socialisti, ma bisogna trovare un modo di farlo meglio di così.
Cela dit, la seconda parte è una buona favola a happy ending e siamo tutti più buoni ^^

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23 Dicembre 2012 in La parte degli angeli

La redenzione ed il riscatto sociale di un gruppo di sbandati può passare anche , sia pure se in maniera scorretta , da una botticella di rarissimo whisky scozzese.
La solita Inghilterra dei disadattati , degli sconfitti , degli emarginati a fare da sfondo ad una storiella senza pretese ma garbata e divertente . Ken Loach probabilmente non sarà mai in grado di darci film memorabili ma raramente delude il pubblico dei suoi affezionati estimatori .

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19 Dicembre 2012 in La parte degli angeli

Era una commedia? Bah.
L’ho trovato noioso e scontato…e soprattutto mi ha messo una tristezza infinita.
Mi aspettavo un film decisamente migliore.

Il mio amico Harry / 15 Dicembre 2012 in La parte degli angeli

Nonostante sia ambientata nel solito mondo di reietti ed emarginati caro a Ken Loach, è una commedia a tutti gli effetti. La seconda, se non mi sbaglio.

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