Recensione su Le verità sospese

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Il voto sarebbe un 5.5 / 11 Aprile 2018 in Le verità sospese

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Film un po’ deludente che nasce da una discreta storia di partenza che però si perde nello svolgimento (libro autobiografico di Stephen Elliott).
Stephen Elliott (James Franco) è uno scrittore con un passato difficile e una storia di tossicodipendenza alle spalle (ma non troppo); ha un rapporto conflittuale con il padre Neil (Ed Harris) ed è in crisi creativa.
Riprende vita quando decide di seguire un processo in cui Hans Reiser (Christian Slater) è accusato della scomparsa della moglie, il cui corpo però non è ancora stato trovato (il marito si difende propendendo per l’allontanamento volontario). Al processo conosce Lana (Amber Heard), una giovane giornalista, che l’aiuterà a risollevarsi.
Pensavo che il processo non fosse solo una scusa ma avesse più spazio e fosse seguito parallelamente alla vita di Stephen Elliott; invece si rivela abbastanza banale come svolgimento. Stephen è un personaggio particolare, votato all’autodistruzione e che ha modificato i suoi ricordi passati per proseguire la sua vita passando come vittima. Si passa in un attimo dalla famigliola felice di alcuni filmati ai ricordi di Stephen picchiato e vessato dal padre. Anche il rapporto tra Stephen e Lana è particolare; inizio con colpo di fulmine immediato, anche lei ha un passato oscuro ma poi improvvisamente cambia atteggiamento nei confronti di Stephen.
Come spesso succede, solo quando si tocca il fondo si può risalire ed è quello che succede ad Elliott; in conflitto col padre, mollato da Lana e dal suo migliore amico, cerca di ripartire risolvendo i problemi col passato.
Il film prometteva qualcosa in più ma delude leggermente le mie aspettative; nel resto del cast da citare Cynthia Nixon nei panni dell’agente di Elliot.

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