Recensione su Tepepa

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ME GUSTA EL MEXICO / 10 Marzo 2019 in Tepepa

Lo spaghetti western è stato spesso utilizzato per affrescare la situazione politica italiana. Si è rivelato spesso un efficace veicolo di analisi politica e sociale del nostro paese. Gli anni 60 erano gli anni della contestazione giovanile che rivoluzionò gli anni a venire. E il cinema italiano che fa? resta a guardare? Ma nemmeno per sogno…ed ecco che il filone più redditizio di sempre trova nella rivoluzione messicana un ottimo appiglio.
La rivoluzione messicana permette di contrapporre i padroni contro i peones, gli intellettuali contro il popolo, l’esercito contro i banditi in una lunga e sanguinosa lotta di classe. Nasce il Tortilla western…sottogenere fascinoso che coinvolgerà persino Leone.

“Tepepa” è tra i capolavori del suo genere. Un film sempre odierno, ben ritmato, ricco di eroicità e drammaticità. La storia è incalzante e senza cali vistosi. Ideologizzato quanto basta e meritevole di approfondimento.

Tomas Milian catalizza tutta l’attenzione su di sé grazie ad un personaggio estremamente ben caratterizzato. Tepepa è l’eroe pezzente, idelista e guascone che seguiresti fino alla morte. Il film si distingue anche per un elemento insolito. Ad un certo punto veniamo a sapere che Tepepa si è macchiato di un crimine orrendo. Nonostante questo continueremo a parteggiare per lui. Questo rende il suo personaggio vero, reale e ben lontano dai classici eroi senza macchia ai quali siamo abituati.
Da segnalare la presenza di uno svogliato e squattrinato Orson Welles che però ci regala un personaggio spregevole quanto basta. Narra la leggenda che Welles non si presentò l’ultimo giorno di riprese e che trafugò metri di pellicola per riutilizzarla in un suo futuro film.
Colonna sonora di alta sartoria cucita a mano dal maestro Morricone.

In definitiva uno dei migliori film western concepiti in Italia.

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