Recensione su Tenet

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Spy story dentro scatole cinesi / 1 Agosto 2022 in Tenet

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Di solito, i film di Nolan mi divertono, stimolano l’intelletto e intrigano.
Questo, no (anche se, per quel che mi riguarda, la presenza dei paradossi temporali in un racconto, in fondo, suscita sempre divertimento).

In breve, che tanto è già stato detto, anche qui sul sito, Tenet mi è sembrato una prolissa spy story à la 007 con un super agente impegnato a salvare il mondo dentro una serie di scatole cinesi (qualcuno ha detto Inception?), più complicata del solito dal fattore temporale con cui Nolan non smette di sollazzarsi, con alcuni attori a parer mio non del tutto in bolla (per esempio, John David Washington non mi ha mai detto molto, con la sua monoespressione permanente, e in questo film, a fronte di una prova muscolare che deve essergli costata training intensi, non si smentisce; Kenneth Branagh, qui, sfiora la macchietta).

Per il resto, confezione impeccabile, uso di location non banali e gran sfoggio di lussi vari e irraggiungibili dallo spettatore medio: su questo, niente da eccepire.

Nota conclusiva: a modo suo, nel finale, grazie al personaggio interpretato da Robert Pattinson (Neil), Nolan apre uno spiraglio narrativo ad almeno un possibile sequel di questo film (anche se, in questo momento, non mi pare che ci sia qualcosa del genere, tra i suoi progetti futuri: ma mai dire mai).

Ah, no! Ancora una cosa! In Tenet, praticamente, con un dialogo tra i personaggi di Dimple Kapadia (Priya) e quello di Washington, viene lanciato il sasso per il successivo film di Nolan, Oppenheimer (Progetto Manhattan, bomba atomica…), nei cinema a luglio 2023.

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