Che meravigliosa vucciria / 4 Agosto 2011 in Tano da morire

Esordio col botto per Roberta Torre. Ambientato alla Vucciria, con attori presi dalla strada, racconta in maniera grottesca le vicende di Tano, un piccolo mafioso. Una specie di cronaca di una morte annunciata, con meravigliose scene corali.
Indimenticabile il coro “greco” delle parrucchiere (che la regista ha cercato di riproporre, con risultati modesti, anche nell’ultimo i “baci mai dati”)
Incredibile ma vero: la musica di Nino D’angelo è perfetta.
Si sente la mano di Ciprì (o Maresco, non ricordo)

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