Recensione su Take This Waltz

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26 Agosto 2013

Tanta dolcezza e tanto realismo in questo in lungometraggio di Sarah Polley, dalle parti di Gondry ( senza raggiungerlo minimamente comunque) per le dinamiche amorose un po’ stralunate e un po’ pucciose ma con qualche venatura cheesy qua e là ( il sogno al faro mi ha catapultata a The Notebook, oh dio) , che non inficia il risultato finale; Take This Waltz è soprattutto una prova di grande bravura di Michelle Williams, che in questi piccolo ruoli da grande donna normale, riesce sempre bene, discreta, dosata, ma comunicativa.
Storia come dicevo estremamente romantica, che si salva quasi sempre dal cadere giù verso il lezioso e che ha alcuni bei momenti ( la giostra, l’acquagym, il valzer) sempre illuminati da una fotografia saturatissima e farciti di dialoghi curati e piacevoli, coronati da un finale sereno, definitivo e soddisfacente.

5 commenti

  1. wazovski / 30 Settembre 2013

    A volte mi pare di non interpretare nel modo giusto alcune cose: mi sento un po’ come se fossi autistica e non riuscissi a capire se l’espressione sulla faccia di una persona indichi gioia o rabbia o dolore. In questo caso ad esempio leggo che tu hai trovato il finale “sereno e soddisfacente” mentre io l’ho interpretato all’opposto. Ho dei seri problemi?

  2. Alice* / 1 Ottobre 2013

    Beh no 😀 Perchè quello che ci ho visto io non è verità assoluta.
    Credo e da qui mettiamo SPOILER:

    credo che in fin dei conti il finale per lei sia sereno. Sta con l’uomo che voleva e ha potuto chiarire con l’ex, in un momento conciliatorio e simpatico. E infine abbraccia da dietro l’attuale ragazzo e ritorna a quella giostra. E se non erro, visto che è passato un po’ dalla mia visione, sorride mentre è sulla giostra, rilassata.

  3. Alice* / 1 Ottobre 2013

    Tu come l’hai interpretato invece?

  4. wazovski / 1 Ottobre 2013

    Dunque (segue super spoiler) per come l’ho capito io la scena chiave del film è quella dove le donne sono sotto la doccia, dopo la lezione di acquagym. Si parla della voglia di “qualcosa di nuovo” e una dice: “dopo un po’ il nuovo diventa vecchio”. Ora, sappiamo tutte benissimo che la fase iniziale dell’innamoramento è il momento più bello di una relazione. No, anzi, mi correggo: è il momento più eccitante e (penso che valga soprattutto per noi donne) quello in cui ci si sente più desiderate. Però vuoi mettere trovare la persona giusta, quella con cui la magia dell’inizio viene sostituita da una condivisione e una complicità che possono venire solo da una conoscenza approfondita? Infatti si insiste molto, col primo marito, su questo loro gioco “tifareiquestoequello”, come a far capire che hanno un loro lessico famigliare. C’è anche la scena in cui lei fa pipì mentre lui si lava i denti: l’altro decide invece di uscire, quasi a negare un’intenzione di intimità. Alla fine, dopo un periodo di passione e sesso in tutte le salse, è emblematico come il letto, inizialmente al centro della casa, venga sostituito dalla televisione. L’espressione di Margot (se ricordo bene il nome) mentre guarda i muffins che cuociono in forno, mi sembra quella di una donna che si ritrova al punto di partenza: c’è sì la scena in cui lei lo abbraccia da dietro, ma lui non si gira per ricambiarla, mi è sembrata una scena molto triste. E per finire la scena della giostra: lei è vero che ride, ma mi sembra più una risata disperata (e qui sicuramente interviene il mio “autismo interpretativo”) e comunque su quella giostra è da sola. Madò, sono stata un po’ prolissa, l’ho detto che ho dei problemi. wqas (questo l’ha scritto il mio gatto, ho deciso di lasciarlo perché è sicuramente più intelligente di quello che ho scritto io!)

    • Alice* / 1 Ottobre 2013

      Una carezza al micio *.*

      Quello che hai scritto ha moltissimo senso, potrebbe proprio cambiare la mia visione del film.
      Insomma, Margot si ritrova di nuovo con una cosa che era nuova ma è diventata vecchia e questo non le piace. Potrebbe essere. Ma se fosse così che triste storia…è destinata a rimanere delusa ciclicamente. E a non assaporare la “sicurezza” della routine con una persona.
      Bella la tua interpretazione in ogni caso 🙂

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