Taken 3 - L'ora della verità

Il film è un incrocio tra i precedenti film della saga e “Il fuggitivo”; Bryan Mills (Liam Neeson) dà fondo a tutte le sue risorse e conoscenze per cercare di discolparsi dall’accusa di omicidio e trovare gli assassini dell’ex moglie Lenore (Famke Janssen). Gran ritmo, buone scene d’azione con prima parte più lenta con Bryan Mills che prova a vivere una vita normale (carina la scena con il panda gigante che vuole regalare alla figlia ormai abbondantemente maggiorenne). Ritroviamo i protagonisti dei precedenti film come la figlia Kim (Maggie Grace
lanciata dalla serie tv Lost) e l’ex collega Sam (Leland Orser, lui era in E.R.), a loro si aggiungono l’ottimo Forest Whitaker nei panni dell’agente che dà la caccia a Bryan, Dougray Scott nei panni del marito
di Lenor.

Dopo “Taken – La Vendetta” torna alla regia Olivier Megaton e grazie alla sapiente sceneggiatura di Luc Besson questo “sequel del sequel” riesce perfettamente a conciliare l’azione ad una trama davvero avvincente. Liam Neeson come al solito è calato perfettamente nella parte, ed è più in forma che mai, ormai è lui il re del cinema Action/Thriller. Come già detto la trama è molto più avvincete e intrecciata rispetto al 2° capitolo delle trilogia, tantissimi colpi di scena inaspettati e davvero spiazzanti. L’unica pecca può essere trovata nell’Interpretazione del personaggio di “Stuart John” che cambia rispetto a quella che avevamo trovato in “Io vi Troverò”; in questa pellicola il personaggio è interpretato da Dougray Scott (Mission Impossible 2 / Hitman) mentre nel 1° capitolo era interpretato da Xander Berkely (Kick-Ass), troppa la differenza estetica e di età (10 anni). Inoltre non viene spiegato come faccia la moglie del protagonista (Lenore) ad essere sposata con “Stuart John” quando poi alla fine del 2° capitolo sembrava chiaramente essere tornata insieme al suo ex marito (Bryan Mills). Tutto sommato risulta più avvincente e godibile del 2° capitolo.
UN PASSO IN AVANTI insomma