Disturbante e notevole / 1 Aprile 2022 in Swallow

Un film che non è facile valutare. Da un lato mi sembra indulgere troppo sui dettagli più disturbanti, come le perdite di sangue o il rimestare alla ricerca degli oggetti ingoiati: inevitabilmente, sorge il sospetto che il regista (Carlo Mirabella-Davis) stia cercando di solleticare la morbosità degli spettatori; e comunque, si tratta di una visione non sempre facilmente sostenibile. Inoltre il ciclo di angherie familiari e ingestioni improprie comincia a un certo punto a girare a vuoto, nell’attesa della svolta narrativa che si consuma negli ultimi trenta minuti. Dall’altro lato, abbiamo un tema sicuramente originale, una protagonista (Haley Bennett) intensa e sensibile, una fotografia che con i suoi colori slavati comunica con efficacia un sentimento di vuoto esistenziale, una regia competente (si noti per esempio verso il minuto 25 il subitaneo movimento di macchina, con la cinepresa portata a spalla che segue la protagonista dopo una serie di inquadrature fisse più convenzionali). Insomma, un film per molti versi notevole, che però non si lascia guardare con facilità. In ogni caso, certamente un’opera memorabile.

Nel finale vediamo consumato un atto che nel cinema americano (e non solo) viene quasi sempre interrotto all’ultimo o penultimo momento, ma che qui ha il senso e il valore di una liberazione. Ci voleva coraggio, e di questo va dato atto al regista.

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