Recensione su Suspiria

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Una mattonata in pieno petto / 19 Gennaio 2019 in Suspiria

Voglio partire facendo due premesse:
1) Non se ne può più di questi film interminabili che superano le due ore, lo so che ormai è diventata quasi una moda ma non se ne può più davvero, sono snervanti.
2) Non so se sia stato lo stesso Guadagnino o qualcun altro ad aver messo in giro la voce che questo film sia il remake di quello di Argento. Beh, sappiate che non è vero, con il film di Argento questo non ha nulla da spartire, non è un remake ma solo una riscrittura personale, con il film di Dario non c’entra una mazza.
Detto questo passiamo al film in questione. Non conosco Guadagnino, non ho visto “Chiamami con il tuo nome” e quindi vado a sensazione di ciò che mi ha trasmesso: a me sembra un presuntuoso. Con un buon talento ma dotato di una certa arroganza.
Questa sua creatura è una mattonata megagalattica che impiega più di mezz’ora a carburare, dotata di una fotografia poco interessante, con flashback che si mescolano a visioni varie che ti rincogli**iscono e con personaggi che scompaiono, riappaiono e riscompaiono come fantasmi, con un contesto politico buttato lì a caso e con un finale confuso che non sono riuscita a capire forse perché mi trovavo in uno stato di dormiveglia.
Anche il film di Argento è lento ma è un capolavoro, uno dei migliori horror degli ultimi anni, questo è solo il tentativo di emularlo in una personale visione intellettualistica.
Due parole sulla protagonista Dakota Johnson: se ne tornasse pure alle sue lunghe scopate sado-masochiste con Christian Gray, per me non è in grado di fare altro.
In soldoni per me questo “Suspiria” è un tentativo invano da parte di un regista di far suo un cinema che per me non gli appartiene.
Una grandissima delusione. Fossi stata Dario Argento mi sarei fatta pagare i danni morali per aver associato uno dei miei miglior film a questa roba.

5 commenti

  1. TraianosLive / 19 Gennaio 2019

    @Amestista su Guadagnino non posso darti torto…anche trasmette un sacco di boria e presunzione. Ho visto solo Melissa P. (e non aggiungo altro) e A BIGGER SPLASH dove traspaiano gli stessi difetti che hai elencato tu qui.

    Comunque non è un problema di Guadagnino ma del cinema italiano attuale. L’impegno sociale sempre e comunque ed’è un grosso handicap per il nostro cinema. Manchiamo di equilibrio.

  2. Stefania / 19 Gennaio 2019

    @traianoslive: per me, Melissa P. è una roba immonda, invece (la prima metà di) A Bigger Splash è molto interessante, è cinema italiano con un respiro internazionale, è -in potenza- ciò che potrebbe essere il cinema italiano, appunto, se si sprovincializzasse senza perdere la sua identità.
    Sono d’accordo quando dici: “manchiamo di equilibrio”, è vero.

    @amestista: non ho ancora visto il film di Guadagnino, quindi non so se/come/quanto somigli o no a quello di Argento, però Guadagnino ha sempre detto che il suo Suspiria non è un remake, ma “un omaggio” al film omonimo (qui, c’è un’intervista al Guardian in cui ne parla: https://www.nientepopcorn.it/notizie/prossimamente-al-cinema/suspiria-luca-guadagnino-trailer-trama-cast-62051/). Ora, a spanne, a me sembra comunque un remake (stesso titolo, stessa traccia narrativa derivata dalla sceneggiatura originale di Argento/Nicolodi…) 😀 Però, giusto per provare a rispondere all’incipit del punto 2 della tua recensione, forse non è stato Guadagnino a pubblicizzare questo film come remake: su questo punto, mi pare che lui sia stato chiaro (perlomeno, all’inizio).

    • TraianosLive / 19 Gennaio 2019

      @Stefania ancora mi riecheggia nelle orecchie Guzzanti che dice a tilda swinton ” A KAAAARRMELOOOOO” :D:D:D comicità involontaria di un trash allucinante.

      Ad ogni modo se prendi il titolo di suspiria, il soggetto di suspiria e i personaggi di suspiria, puoi negare quanto ti pare di aver fatto un remake ma il paragone scatta gioco forza. Altrimenti lo chiamavi Sospiro, lo ambientavi in una scuola di cucina e aspettavi che la gente dicesse “assomiglia vagamente a suspiria però è diverso” 🙂

      • Stefania / 19 Gennaio 2019

        @traianoslive: il personaggio di Guzzanti è esattamente il “sintomo” di quella mancanza di equilibrio di cui parlavi.
        “Altrimenti lo chiamavi Sospiro, lo ambientavi in una scuola di cucina e aspettavi che la gente dicesse “assomiglia vagamente a suspiria però è diverso”” LOL

  3. Amestista / 19 Gennaio 2019

    Oddio, non ricordavo proprio che Guadagnino avesse diretto quell’obbrobrio di Melissa P! L’avevo proprio rimosso dalla mia mente!

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