Pilota automatico / 3 Agosto 2023 in Supernova

Mi si starà indurendo definitivamente il corazon?
Com’è che non ho buttato manco mezza lacrima, per questa storia?

Il soggetto è struggente (come i paesaggi del Lake District mostrati nel film), ma Supernova non sembra avermi scalfita da nessuna parte: mi è sembrato un film troppo artefatto (seppur misurato e discreto, nella rappresentazione del dolore e del terrore).

Che sia colpa del fatto che, per l’ennesima volta, il dramma riguarda persone acculturate, sensibili, empatiche e simpatiche, con disponibilità economica apparentemente illimitata?
Durante il film, mi sono detta spesso: “Non è che voglio per forza un film di Ken Loach sull’argomento, però, perché non provare a raccontare questo genere di storie anche rapportate a persone normali, con problemi economici, Stato assente, senza parenti che abitano in case da cartolina o talenti artistici o intellettuali degni di successi internazionali?”.

Scusate, forse esagero. Ma, pur avendo apprezzato l’intento di mettere in scena con molta delicatezza una serie di angosce devastanti, terribili, indicibili, ho trovato che, nel tentativo di essere in qualche modo rassicurante, questo film sia banalotto.

Però, bravo Tucci. Invece, mi è sembrato che Firth abbia impostato il pilota automatico, pardon. Comunque, mi pare che, fra i due attori protagonisti, ci sia stata una bella intesa.

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