Recensione su L'uomo d'acciaio

/ 20135.6422 voti

Poco uomo, molto acciaio / 5 Ottobre 2013 in L'uomo d'acciaio

L’idea di fondo è che Goyer e Snyder abbiano cercato di dare un’impronta “nolaniana” all’eroe dal mantello rosso, cercando di renderlo il più possibile simile alla controparte dark dell’uomo pipistrello, protagonista della Trilogia del Cavaliere Oscuro. A mio avviso, riuscendoci solo in parte. Tralasciata la sceneggiatura, che in alcuni punti diventa poco credibile o comunque forzata, ho apprezzato molto la prima parte, che ha mirato più a mostrare un Superman introspettivo, un essere dai poteri divini dotato però di un cuore umano. Sono rimasto invece deluso dalla seconda: passi che lo scontro finale preveda azione all’inverosimile condite da una dose massiccia di effetti speciali, ma il distacco tra la prima e la seconda parte del film è talmente netto e improvviso da spiazzare completamente lo spettatore. Sembra quasi di vedere due film diversi, con il secondo zeppo di azione confusa, dialoghi banali ed effetti speciali che sembrano buttati lì più per impressionare lo spettatore che per dare effettivo supporto e drammaticità alla storia.
Il finale, che ho trovato molto audace e probabile portatore di sviluppi imprevedibili quanto intriganti, salva in parte l’ultima ora di film.
Vi è comunque qualche scena memorabile (la scena del volo ad esempio mi è piaciuta molto, anche se praticamente era già stata anticipata nei trailer) ed è da elogiare la colonna sonora composta dal sempre bravo Hans Zimmer, a mio avviso la componente migliore di tutto il film.
Insomma, le aspettative per questo film erano alte (colpa della troppa pubblicità?), ma non sono state ripagate al 100%. E’ stata comunque gettata molta carne al fuoco, ed è stato forse questo il problema principale della pellicola: troppo da dire, troppo poco tempo per farlo. Vedremo se il sequel, ora che i paletti sono stati piantati, sarà in grado di stupirci. Dopotutto, la S sta per speranza…

Lascia un commento