Recensione su L'uomo d'acciaio

/ 20135.6422 voti

29 Ottobre 2013

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Che bello, anche nel recensire questo film vado in controtendenza. Questo mi fa un enorme piacere.
Allora, partiamo da un giudizio sintetico per poi analizzare i particolari. Il film è eccellente. La trama è solida, la fotografia è ineccepibile, gli effetti speciali sono quanto di più grandioso abbiamo mai visto. Spiderman di Raimi ci ha emozionato con movimenti di telecamera che seguivano il dondolare del nostro eroe tra un grattacielo di New York all’altro appeso alla sua ragnatela. Da allora rendere emozionante dal punto di vista visivo qualsiasi scena in cui un supereroe vola è stato vano, ma Superman riesce a regalarci la stessa intensità di emozioni nel volare tra i grattacieli di Metropolis. Del resto Zack Snyder ci ha già dato ampie prove di essere un eccellente regista con 300, Sucker Punch e Watchmen (tutto si può dire di queste trame, ma sottolineo che parlo di regia, non di sceneggiatura).
La sceneggiatura ha un certo sapore apocrifo che dipinge Krypton in toni più scuri e sfaccettati di quanto fossimo abituati. Personalmente trovo la nuova versione più interessante di quella civilizzazione piatta e perfetta che il fumetto ritrae. E ciò nonostante quel che conta c’è: il personaggio di Kal-El è costruito attraverso flashbacks che ci mostrano come è diventato l’eroe generoso, calmo e rassicurante che è. Ogni scena in cui interagisce con gli umani sottolinea abilmente come lui voglia solo altruisticamente aiutare il prossimo, rassicurare gli umani, aiutarli a superare lo shock di avere a che fare con un essere che, pur avendo un volto umano, è un alieno potenzialmente pericolosissimo. E lo fa perché questo è quello che gli hanno insegnato i suoi genitori terrestri, e perché lui stesso è speciale anche rispetto ai suoi simili: questo è il tocco in più di questo film. Kal-El è il primo figlio naturale di Krypton, il cui destino non è stato scritto nei suoi geni. Verrebbe da chiedersi perché il fumetto non ha mai pensato a questa semplice ma brillante intuizione.
Il nemico, Zod, non è meno approfondito. In ogni scena è lì a farci riflettere su quanto pesante sia il non possedere un libero arbitrio, di avere un destino pre-scritto nei propri geni. Zod è un guerriero per programmazione genetica, e non può concepire altro modo di promuovere la causa della sua patria se non combattendo. Questo rende la sua figura a tratti tragica, ma mai per un istante ci fa pensare che possa essere sotto sotto un buono. Forse questa è una pecca, ma non rovina il film a mio avviso.
Ci sono due elementi che non ho saputo accettare. Entrambi spezzavano la mia sospensione dell’incredulità. Il meno grave dei due elementi è la soldatessa con gli occhi da cerbiatto. E’ chiaramente il personaggio messo lì a fare domande che imbocchino la trama allo spettatore. Succedeva già in Batman Begins con gli ingegneri della metropolitana che ad ogni scena dovevano ripetere che se il treno raggiungeva la centrale, tutto sarebbe saltato in aria. Tutto per la logica secondo la quale Gli Spettatori Sono Ritardati. Capisco il rivolgersi ad audience mondiali, ma in certi momenti si arriva a livelli di puro fastidio.
L’altro elemento è la scena della morte del padre adottivo di kal-El, che fino ad allora era stato un elemento davvero ben costruito, con un ottimo Kevin Costner. Ma quella scena è decisamente gratuita, non sta nel personaggio di Superman, il pretesto è costruito male (morire per salvare il cagnolino? Dai, è ridicolo… capisco che c’è PETA che guarda e fa chiasso, ma tutto ha un limite).
Fortunatamente sono due elementi decisamente secondari rispetto a tutto il resto. Non importa come muore Kent, la sua figura guida Kal-El attraverso il suo esempio di persona proba. Come Superman è l’eroe di tutti, il ricordo del padre è il suo eroe. Superman ispira gli umani ad essere migliori, ma è stato un umano a rendere migliore lui.
Che dire, un degno ritorno alla pellicola del mio supereroe preferito!

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