23 Aprile 2015 in Sunshine
Un film ambizioso, che intreccia tre temi diversi. Il primo è il sacrificio del singolo in favore del bene collettivo. L’equipaggio dell’Icarus II qui si divide: se alcuni sono pronti a dare la propria vita e a prendere la vita degli altri, come Mace, altri indietreggiano di fronte alla prospettiva, chi per viltà (Harvey), chi per un senso morale irriducibilmente diverso (Cassie). Il secondo tema è l’attrazione ipnotica esercitata dal Sole, che in uno dei protagonisti (Searle) diventa ossessione quasi psicotica. Il primo tema costituisce l’anima del film, il secondo ne determina alcune delle magnifiche immagini. Ma è il terzo tema – l’horror banale dell’intruso folle e deforme – che guasta gli altri due, e con essi un film che avrebbe potuto ambire a ben altri traguardi. La scelta incomprensibile di non mostrare mai chiaramente Pinbacker rende inoltre quasi illegibili le scene finali.
Come molti altri film di fantascienza, anche questo è piagato da varie inverosimiglianze. Una per tutte: il computer cambia l’angolo dell’inclinazione della nave, mettendo a repentaglio la vita dei due astronauti usciti a riparare lo scudo solare, ma in precedenza non ha corretto l’errore banale che ha portato al guasto dello stesso scudo.
Ottima la colonna sonora. Menzione particolare per Rose Byrne, oltre alla propria bellezza non artefatta, ci dona un personaggio molto convincente.