The Sky Crawlers - I cavalieri del cielo

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The Sky Crawlers - I cavalieri del cielo

Yuichi Kannami è un kildren della Rostock, una delle due fazioni dell’industria bellica mondiale che da anni sta combattendo nei cieli una guerra senza fine. Un gioco al massacro che si arma di pedine sacrificabili, di piloti eternamente bambini, nati per morire in nome della pace.
Ilcinemasecondome ha scritto questa trama

Titolo Originale: スカイ・クロラ
Attori principali: Rinko Kikuchi, Ryo Kase, Shosuke Tanihara, Megumi Yamaguchi, Daisuke Hirakawa, Takuma Takewaka, Mugihito, Hochu Otsuka, Mabuki Ando, Fumie Mizusawa, Naoto Takenaka, Mako Hyodo, Hiro Shimono, Yoshinori Fujita, Ooki Sugiyama, Tomomi Watanabe, Kenichi Mochizuki, Chiaki Kuriyama, Mostra tutti

Regia: Mamoru Oshii
Sceneggiatura/Autore: Chihiro Ito
Colonna sonora: Kenji Kawai
Produzione: Giappone
Genere: Orientale, Animazione
Durata: 121 minuti

Dove vedere in streaming The Sky Crawlers - I cavalieri del cielo

Cavalieri dal domani incerto / 27 Luglio 2014 in The Sky Crawlers - I cavalieri del cielo

Non è un caso che il via libera ad un adattamento animato dei romanzi di Hiroshi Mori sia stato dato dallo stesso autore solo al momento di sapere il nome del regista che si sarebbe occupato della trasposizione.
Orientandosi in maniera personale tra temi quali il valore della vita e la guerra, e imbastendo una trama elaborata e ricca di spunti di riflessione, Mamoru Oshii porta a termine senza timore e con ottimi risultati il compito assegnatoli. Nel 2008 il padre dei lungometraggi di Ghost In The Shell mostra al pubblico questo The Sky Crawlers, grazie al palcoscenico della 65esima Mostra di Venezia.
Se la storia risulta interessante, nemmeno dal punto di vista tecnico ci si può lamentare: la Production I.G. (già all’opera con Oshii per Ghost In The Shell) si conferma uno studio d’animazione lodevole e la sensazione di trovarsi in volo viene toccata più volte dallo spettatore grazie all’ottima resa grafica.
Anche il comparto sonoro è di tutto rispetto e vanta delle belle musiche composte da Kenji Kawai, altro “pezzo” prelevato dai lungometraggi noti di Oshii.
Il regista non manca poi di mostrare un certo autocitazionismo. L’espressione vuota, priva di emozioni di Kusanagi ricorda tantissimo quello dell’omonimo maggiore protagonista della pellicola del 1995.
Si può anche notare nella pellicola un cane molto simile a quello di Batou, probabile richiamo a GITS 2: Innocence.

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9 Luglio 2014 in The Sky Crawlers - I cavalieri del cielo

Qualche anno fa mi ero già deliziata con questo capolavoro d’animazione diretto da Mamoru Oshii, celebre regista di Ghost in the shell. E ancora più della scorsa volta ne sono rimasta incredibilmente affascinata.

E non solo per la qualità dell’animazione, che non ha eguali. Gli scenari e le battaglie sono così realistiche da sembrare vere; in certe sequenze si stenta quasi a credere di trovarsi davanti ad un prodigio di arte e tecnologia e non ad un “vero” film, con attori in carne ed ossa. E anche se il design dei personaggi non è dei migliori, i loro movimenti, i loro sguardi vuoti e tutto ciò che li circonda rende anche solo il lato puramente estetico di questo incredibile lungometraggio animato una gioia per gli occhi.

Tratto da una serie di romanzi di Hiroshi Mori, The sky crawlers si fa carico di una storia enigmatica, ma molto affascinante. Un racconto di denuncia e di umanità che colpisce le profondità del cuore e della psiche con una trama complessa ma perfetta, priva di punti morti.
E anche se è piuttosto dura digerire la prima ora di pellicola, nella quale vengono poste un sacco di domande la cui risposta è continuamente rimandata, tutto ciò che viene poi è lì per chiarire ogni dubbio, per riposizionare al proprio posto ogni tassello della storia.

Ma forse ciò che colpisce davvero di questo recente prodotto Made in Japan è ciò che riesce a sollevare in noi, tramite i suoi protagonisti a due dimensioni. Eterni adolescenti privati dell’infanzia per combattere una battaglia incessante. Individui nati con la consapevolezza di morire da un momento all’altro, in favore di un “bene” maggiore; la pace nel mondo. O meglio, per continuare ad alimentare l’illusione della pace in una società che non potrebbe mai fare a meno di spargimenti di sangue e supremazie, per provare di essere viva.

Mamoru Oshii spettacolarizza la guerra per distruggere moralmente lo spettatore e per catapultarlo in questo dramma esistenziale e intimista, dove corpi sacrificali hanno la stessa aspettativa di vita di un fiore di ciliegio. Emblema nipponico della bellezza fragile e temporanea.

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