Suburbicon, Dove tutto è come sembra

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Suburbicon, Dove tutto è come sembra

Suburbicon è un tipico sobborgo della middle-class americana. Casette ordinate, cortili curati, persone educate e ben vestite. Un episodio violento che coinvolge un mite abitante del quartiere porta alla luce l'ipocrisia che si nasconde dietro le apparenze.
Questo film è ispirato a una storia vera! Vuoi saperne di più?
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Suburbicon
Attori principali: Matt Damon, Julianne Moore, Noah Jupe, Oscar Isaac, Landon Gordon, Glenn Fleshler, Alex Hassell, Karimah Westbrook, Tony Espinosa, Leith M. Burke, Gary Basaraba, Jack Conley, Megan Ferguson, Lauren Burns, Steve Monroe, James Handy, Hope Banks, Michael D. Cohen, Richard Kind, Cathy Giannone, Peggy Miley, Ellen Crawford, Nancy Daly, Pamela Dunlap, Mather Zickel, Josh Meyer, Vince Cefalu, Corey Allen Kotler, Steven Shaw, Don Baldaramos, Allan Wasserman, Mark Leslie Ford, Robert Pierce, Frank Califano, Biff Yeager, Benjamin Franczuszki, Inbal Amirav, Dean England, Gia Balzano, Becca Beton, Saraya Chanadet, Diane Dehn, Gretchen Dickason, Nichole Eberle, Sonia Gascón, Anna Gion, Lauren Mendoza, Diana Matlak, Taylor Ragan, Weston Mueller, Alessandro Delpiano, Dash Williams, Gavin Wilde, Avery Barkdull, Blake Altounian, Bobby Brodney, Mostra tutti

Regia: George Clooney
Sceneggiatura/Autore: Joel Coen, Ethan Coen, George Clooney, Grant Heslov
Colonna sonora: Alexandre Desplat
Fotografia: Robert Elswit
Costumi: Mitchell Ray Kenney, Jenny Eagan
Produttore: George Clooney, Teddy Schwarzman, Joel Silver, Grant Heslov, Barbara A. Hall, Hal Sadoff
Produzione: Usa
Genere: Commedia, Poliziesco, Thriller
Durata: 105 minuti

Dove vedere in streaming Suburbicon, Dove tutto è come sembra

“Va tutto a rotoli Meggie!” / 30 Gennaio 2022 in Suburbicon, Dove tutto è come sembra

Suburbicon è il sobborgo ideale per qualsiasi famiglia.
Beh, non proprio tutte.
E all’interno di questa cittadina si consuma un episodio violento che scoperchia tutte le ipocrisie nascoste.
Un piacevole thriller dove tutto funziona e tutto viene poi smontato.
Stile volutamente lento per questa commedia noir personalmente gradita.
Consigliato.
Ad maiora!
#filmaximo

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. / 21 Aprile 2019 in Suburbicon, Dove tutto è come sembra

Ancora un flop dei i fratelli Coen, questa volta in veste di sceneggiatori.

Commedia nera / 7 Gennaio 2019 in Suburbicon, Dove tutto è come sembra

Discreta commedia nera diretta da George Clooney su una sceneggiatura dei fratelli Coen.
Ci troviamo a Suburbicon, una cittadina modello a metà strada tra Wisteria Lane (Desperate housewives) e The Truman show), abitata da famiglie borghesi e “perfettine”. Quando si trasferisce una famiglia di colore, sorge lo sgomento tra gli abitanti che iniziano a prendere di mira la famiglia appena arrivata; ma in realtà è nella casa accanto che si sta consumando la tragedia.
Infatti Rose (Julianne Moore che interpreta anche la sorella gemella), la moglie di Gardner Lodge (Matt Damon), muore dopo che due individui si sono introdotti in casa loro. Ma la realtà non è così semplice.
Lo stile è quello delle commedie noir dei Coen ma il ritmo è lento e anche lo humour nero non è all’altezza di altri film dei fratelli; forse raccontare i fatti dal punto di vista del ragazzo (il figlio di Gardner e Rose) non è il massimo per una commedia nera perchè rischia di dare più serietà alla vicenda di quello che ci si aspetta. Anche i due criminali sono più minacciosi, è invece la famiglia (Gardner e la cognata) che fa un po’ di più la figura degli stupidi); forse avrei lasciato più spazio allo zio Mitch che, soprattutto al funerale, si prende la scena con un paio di interventi.
Nel cast da citare Noah Jupe che interpreta il ragazzo e che avevo appena visto in Wonder (l’amico di Auggie).

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Solita Minestra / 25 Maggio 2018 in Suburbicon, Dove tutto è come sembra

Raffazzonato prodotto antitrumpista, qualche suggestione qua e là in un pout pourri fin troppo derivativo.

I diabolici / 9 Dicembre 2017 in Suburbicon, Dove tutto è come sembra

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

(Sette stelline e mezza)

Con il suo sesto film da regista, Clooney conferma che le ricostruzioni storiche, usate in special modo per spiegare il presente, sono proprio nelle sue corde.
Pur non citandoli esplicitamente, il film Suburbicon richiama eventi realmente accaduti negli Stati Uniti negli anni Cinquanta e il buon George li rispolvera per ricordare che “niente cambia, mentre tutto cambia già” (cit.).

Levittown era il nome di una serie di ordinati sobborghi molto simili a Suburbicon costruiti in vari Stati americani e in Porto Rico fra la seconda metà degli anni Quaranta e il 1963. Pensati per accogliere i veterani della Seconda Guerra Mondiale, essi erano destinati esclusivamente a persone “caucasiche”. A Levittown, in Pennsylvania, nell’agosto del ’57 (il film si svolge un anno dopo), la prima famiglia di afroamericani trasferitasi in città venne fatta oggetto di pesanti discriminazioni, minacce e aggressioni fisiche.

Prendendo a pretesto un fatto di cronaca e un contesto realmente esistito, la sceneggiatura firmata da Clooney, Grant Heslov e i Fratelli Coen mischia il delitto (im)perfetto à la Hitchcock, i perdenti pasticcioni coeniani (appunto) e le diavolerie coniugali di Clouzot per mettere ulteriormente il dito nella piaga di un’America fastidiosamente ipocrita. Addossando i mali del sobborgo all’arrivo della famiglia di neri (più o meno, la cantilena è: “Qui non era mai successo niente di brutto, prima che…”), i suburbiconiani giustificano sia il fatto di non vedere ciò che sanno, sia la strenua e perniciosa abitudine a conservare stupide apparenze. In questo senso, la falsa innocenza di Maggie (un’adeguata Julianne Moore) è un ottimo paradigma.

Una fotografia gradevolmente limpida, una bella ricostruzione d’ambiente (i costumi!) e campi strettissimi sono i complementi perfetti a una riuscita commedia nerissima.
Bravi anche gli interpreti e menzione d’onore per il bambino, Noah Jupe, che modula con matura padronanza emozioni ed espressioni del viso (in particolare, mi ha colpito la sua espressione perplessa e dubitosa nei confronti di padre e zia).

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