Recensione su Strade di fuoco

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STRADE NUOVE / 7 Marzo 2018 in Strade di fuoco

Dopo “i guerrieri della notte”, Hill butta giù una storia che più semplice di così non si può. il cattivo rapisce la bella di turno, l’eroe bello e maledetto parte per salvarla. L’impostazione dal western post-moderno s’intreccia alla struttura del fumetto. La fotografia e il montaggio seguono i dettami dei videoclip musicali dell’epoca. La musica è variegata e onnipresente.

Stiamo parlando di un unicum cinematografico, per la verità nemmeno troppo riuscito, ma che probabilmente ha influenzato diversi autori. Le scenografie metropolitane, le auto e i costumi sono un cocktail di elementi provenienti da epoche diverse tra loro, che creano un impatto visivo surreale simile, seppur meno potente, a quello riproposto successivamente dalla Gotham City apprezzata nel “batman” di Tim Burton. Il tono fumettistico mi ha ricordato vagamente la serie a fumetti “Sin City” di Frank MIller. In “Leon” il protagonista interpretato da Reno è vestito esattamente come l’eroe di “strade di fuoco”…senza contare che si tratta di un altra favola metropolitana.

Un gradevole ed imperfetto ibrido filmico.

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