27 Recensioni su

Star Wars - Il risveglio della Forza

/ 20156.9501 voti

sarebbe un 6.5 / 27 Aprile 2019 in Star Wars - Il risveglio della Forza

delusione epocale. Un copia incolla senza alcuna voglia di scrivere qualcosa di nuovo. Difficile per i fan della prima ora riuscire a digerire questo ed i seguenti episodi dettati principalmente dalla voglia di Disney di recuperare i quattrini spesi per i diritti.

Con questo si / 14 Ottobre 2018 in Star Wars - Il risveglio della Forza

Pellicola bellissima. Da non fan della saga di Star Wars, questo film mi ha proprio preso e soddisfatto, grazie al suo mix dosato sapientemente di azione, effetti speciali fenomenali e personaggi veramente ottimi. Se tutti i film fossero di questa qualità ben vengano. Avanti il prossimo!

Il riciclo della Forza / 28 Agosto 2016 in Star Wars - Il risveglio della Forza

Qualcuno l’ha definito un soft reboot, indirizzato ai consumatori più giovani e intenzionato a non correre rischi di nessun genere, riciclando i temi degli episodi precedenti: il segreto nascosto nel droide; il cattivo con la maschera; il confronto tra padre e figlio sospesi sull’abisso; l’astronave gigantesca col tallone d’achille. È indubbiamente così; ma gli spettatori un po’ più anziani si sentono menati per il naso. Il film avrebbe avuto una sua dignità se fosse stato originale, e i due giovani protagonisti risultano piuttosto simpatici; ma la presenza di temi e situazioni già visti merita un giudizio severo, come pure alcune falle nella trama (come il droide che si risveglia al momento giusto senza una vera ragione). La presenza di alcune vecchie glorie mette più tristezza che altro: le trame rimangono identiche, ma tutto il resto muta, ahimè, e pure velocemente.

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La forza è potente / 12 Aprile 2016 in Star Wars - Il risveglio della Forza

Questo Risveglio della Forza si è fatto attendere, ma ne è valsa totalmente la pena. Personalmente l’ho trovato uno dei migliori capitoli in assoluto di Star Wars, indubbiamente superiore alla saga prequel iniziata nel 99 che al confronto di questo proprio sparisce. Vero che la storia sa un pò di già visto, ma non è quello che tutti si aspettavano? Poi personalmente, ho trovato più citazioni che altro, il che non è affatto male, anzi. Molto carismatici i nuovi protagonisti, che si fondono perfettamente con quelli storici. Tante domande restano aperte, ma anche questo è il bello, e l’impazienza di vedere Episodio 8 aumenta ulteriormente!

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Che la forza sia con me…. / 12 Aprile 2016 in Star Wars - Il risveglio della Forza

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Eh già, che la forza sia con me perchè durante la visione di questo settimo capitolo della saga più volte è sorta una duplice sensazione. La prima è stata una sensazione di già visto, di deja vu se così volgiamo considerarlo, e la seconda è invece una sensazione di incompletezza mista a fretta. Mi spiego.
Come hanno già rilevato altri utenti, questo settimo capitolo attinge (cioè scopiazza) a piene mani dalla vecchia trilogia, infatti ci sono tanti elementi che la richiamano alla mente, e onestamente non è che mi sia piaciuta molto come scelta. Ne vogliamo parlare? E Parliamone.

Ritorna la Morte Nera, solo che è più grandicella, e mi sembra coretto, d’altronde la tecnologia avanza e quindi anche i prodotti tecnologici si migliorano. Bene, però viene distrutta più o meno esattamente come nella vecchia trilogia, un manipolo di piloti della resistenza entrano miracolosamente in questo pianeta super blindato, attraversano tunnel pericolosissimi e vanno a colpire il nucleo di quest’ arma che guarda caso è sempre violabile e/o vulnerabile, tutto esplode e i buoni vincono. Bello, che novità. Ma sti cattivi non imparano mai dalle sconfitte precedenti? Ma chi è che progetta ste armi?
Secondo punto dolente: il cattivone. Ovvamente è vestito di nero, ci stà, ma perchè la maschera? A che gli serve? Mica è stato mutilato come il nonno che ne aveva bisogno per vivere. E allora? Ma certo, il giovine soffre di complessi di inferiorità oltre che esistenziali ed aspira ad essere forte come il nonno, e in effetti una volta tolta la maschera ed averlo visto in volto….bhe è meglio che la rimetta. Non so voi ma a me la sua espressione non trasmette nulla. Lo stesso Anakin della precedente triogia era già meglio, e poi ovviamente a questo personaggio, che ha il carisma di un sasso, devono far ripercorrere più o meno lo stesso percorso del nonno, e già si intuisce la cosa, ma vedremo, magari mi sbaglio. Però, anche lui è combattuto, porello, anche lui viene addestrato dalla luce, dallo zio in persona, e poi si fa assoldare dal lato oscuro e per finire viene miseramente maltrattato dalla fanciulla che in tre giorni diventa esperta nell’uso della forza e della spada laser, mentre lui che è super addestrato, erede di Darth Vader non riesce nemmeno a leggergli la mente. Per essere il cattivone mi è sembrato un pò moscio e non all’altezza dei predecessori, ma proprio per niente. Cioè, C3PO in confronto è il De Niro dei tempi belli, eppure credo che i soldi per pagare un attore più adatto non manchino da quelle parti.
Poi, siccome è un cattivone che più cattivo non si può, ecco che rivediamo il remake della famosa schena di Darth Vader in cui rivela a Luke di essere suo padre, solo che sta volta il paparino è buono e il figlio è un birbantello che si cerca di riportare a casa. Anche qui ambientazione simile, stessa atmosfera di già visto e di minestra ri-riscaldata, zero novità o spunti nuovi.

Altra cosa che ho evidenziato è la velocità con cui questo film procede. Ad esempio l’evoluzione del personaggio di Rey, una delle poche cose buone del film, è stupefacente. Nel giro di qualche ora si passa da una ragazza che aveva sentito delle leggende strane sui jedi e sulla forza, alle quali non sapeva se credere o meno, ad una quasi Jeda (mi si passi il termine:) che: sa usare la spada laser, convince le guardie a liberarla con giochetti mentali e, come detto, le suona al cattivone superaddestrato.
E dov’è finito l’addestramento che i poveri jedi dovevano fare per imparare a padroneggiare l’uso della forza e che richiedeva sforzo e sacrificio? Ve lo ricordate il povero Luke con Yoda? E niente qua sono più spediti, imparano tutto subito, le nuove generazioni avanzano.
Però la cosa che trovo più deludente in assoluto è che in questo film manca il phatos che invece si sentiva nei vecchi episodi, tranne nell’episodio I, manca quella sensazione di qualcosa di magico!! Si è perso il senso del misticismo legato al concetto di Forza quale energia che permea tutto l’universo dov’è ambientata la saga e tutto ciò ha lasciato il posto a scene, belle visivamente, ma povere di qualsivoglia carica emotiva, inoltre mancano gli intrallazzi politici e i giochi di potere, manca uno sviluppo decente dei personaggi, mancano personaggi come Lando il contrabbandiere, che seppur marginali, aiutavano a sviluppare una trama più fitta e interessante, e poi, per continuare, dal nulla spunta il Primo Ordine nato dopo la distruzione dell’impero senza una minima spiegazione, niente, non parlo neanche del Leader Supremo perchè tanto è inutile…..

Questo è quanto, attendevo con ansia questo film, sperando di trovare qualcosa di più interesante, tuttavia sono consapevole di due cose.
Primo: oggi film di questo genere sono fatti solo per incassare, dunque devono piacere a più persone possibili. Lo schema è semplice, si usa una cosa di successo, si pompa con la pubblicità, e poi si incassa. Vi dice qualcosa la differenza tra la trilogia del signore degli Anelli e quella de Lo Hobbit? Stesso schema. La parola d’ordine è abbagliare, stupire e quindi tali prodotti devono essere tutti di corsa e senza troppi giri di parole o lungaggini inutili che tanto vogliamo vedere solo spade laser ed esplosioni di astronavi in 3D.
Secondo, e qui la cosa è grave, e mi riferisco al fatto che il marchio di Star Wars è ora di proprietà della Disney, quindi scordiamoci la viulenza e qualsiasi altra cosa possa apparire sconveniente agli occhi di un pubblico a cui la Disney fa riferimento, tra l’altro lo stesso George Lucas ha detto di essersi pentito di aver dato tutto questo ben di Dio in mano alla casa di Topolino e Paperino.

George Lucas: “Cedere Star Wars alla Disney? È stato come vendere i miei figli ai mercanti di schiavi bianchi!”

Speriamo bene per i prossimi, e che la Forza sia con noi.

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Episodio II + V / 2 Aprile 2016 in Star Wars - Il risveglio della Forza

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Star Wars – Il risveglio della Forza [Star Wars: The Force awakens] (J.J. Abrams – 2015)
Voto: 5.5/10

Star Wars girato con i canoni moderni non guadagna nulla, se non nei duelli cappa e spada.
Corsi e ricorsi storici in questo “Episodio VII” che puzza già di Episodio X, perché…vuoi che non ci buttino il prequel su come Kylo Ren sia arrivato fin lì e chi sia Snoke, il cattivone di turno?
Certo, potrebbe farlo nell’Episodio VIII, già annunciato, ma i flashback non sono il forte della saga e poi pare ci sia già altro su cui puntare tipo…chi è Rey? Sorella(stra?) di Kylo Ren? Figlia segreta di Luke Skywalker? O persino…TUTTE E DUE???
La presenza di glorie degli episodi passati, sia geograficamente, sia meccanicamente, sia a livello proprio di personaggi, era necessaria per suscitare un po’ l’interesse dei fan sfegatati di vecchia data, del resto questo è il sequel della trilogia classica, un nodo sensibile da districare.
Ma purtroppo si cade nella ripetizione, a tratti banale: l’Impero (che qui prende un nuovo nome, ma che quello è) ha costruito una Deathstar ancora più grande…molto più grande! Ma che distruggerla è un attimo: sempre le stesse pecche! Ma chi sono gli ingegneri tra le fila dei cattivi? Dovrebbero resettare il personale…
Scudi intermittenti che possono essere bypassati se si raggiunge la velocità della luce in un mondo dove la velocità della luce la superano pure le mosche! Grande metodo di sicurezza, chapeu.
E poi la sicurezza interna…cioè sono sei film che si infiltrano cani e porci e arrivano fin dove devono arrivare, fanno quel che devono fare e…via.
Un cattivo poi davvero poco credibile, abile nel combattimento ma che quando si toglie la maschera pare si tolga pure la spina dorsale. Bah.

Consigliato a: E’ un nome così grosso che non c’è bisogno nemmeno di consigliarlo o sconsigliarlo. Chi vorrà vederlo lo vedrà, e pace.

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La mia iniziazione / 26 Febbraio 2016 in Star Wars - Il risveglio della Forza

Prima di tutto, devo confessare che non avevo mai visto Star Wars in vita mia. Un po’ perché mi attirava poco, un po’ perché se ne parlava troppo e troppo bene, non mi ero mai avvicinata a questo universo. Appena uscito Episodio VII, uno dei miei amici mi ha trascinata al cinema, proprio me che di Guerre Stellari non ne sapevo nulla – se non la trama a grandi linee ed il celeberrimo “Luke, io sono tuo padre” – e mi è piaciuto fin da subito. Mi ha coinvolto moltissimo e quell’aria di leggenda attorno ai “vecchi” protagonisti mi ha dato la spinta per vedere gli episodi precedenti. Ho apprezzato tantissimo il personaggio di Kylo, molto particolare ed ancora immaturo e travagliato, sempre all’ombra del nonno (per scelta sua tra l’altro).
Se questo film mi ha fatto venire voglia di guardarne altri sei, non si può certo dire che sia brutto. Mi chiedo ancora come io abbia fatto a vivere per più di 20 anni senza Star Wars.

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IL RICALCO DELLA FORZA / 19 Gennaio 2016 in Star Wars - Il risveglio della Forza

Abrams è un vecchio lupo di mare e sa bene dove e come mettere le mani. In passato aveva già dato prova di talento interpretativo dando al pubblico quello che voleva. Mi spiego meglio. L’unico modo per non far stare sulle palle star trek ai fan di star wars era ribaltare il franchise come un calzino. L’opera di restyling ha fatto si che i fan di star wars (che da sempre hanno visto i trekkie come cugini un po’ sfigati) abbiano apprezzato il risultato e che i fan di star trek (da sempre con un leggero complesso d’inferiorità) abbiano ottenuto quella soddisfazione a lungo negata.
Abrams questa volta ha capito che per fare funzionare il settimo capitolo non doveva cambiare niente e così è stato. Forse ha calcato troppo la mano e di fatto il film non è altro che un remake copia carbone.
Uno dei pregi della pellicola è la messa in scena…è girato benissimo con scenografie bellissime, ricche e profonde. La mano di Abrams è nettamente superiore a quella di Lucas (ormai ex regista dal 1977).
La sceneggiatura come dicevamo non è assolutamente brillante dato che non propone guizzi d’inventiva ma mette in scena il passaggio di testimone dai vecchi ai nuovi personaggi (che poi non sono così nuovi).
L’effetto nostalgia è assicurato e i tuffi al cuore sono da 9.0 8.0 9.0
Quando Ford fa il suo ingresso mi ha preso un brivido lungo tutta la colonna vertebrale. Questo effetto è dovuto anche all’uso mirato dei vecchi volti. Il fatto che mi mostrino Ford dopo una quarantina di minuti è funzionale, non come ha fatto Spielberg con Indiana Jones 4 (che non esiste) che me lo introduce dopo appena 2 minuti con frusta e cappello…non c’è tensione.
Detto ciò…è un capolavoro? diavolo no.
é meglio dei vecchi film? Diavolo no
è meglio dei prequel? Diavolo si.

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Il risvegio della Forza / 16 Gennaio 2016 in Star Wars - Il risveglio della Forza

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Guerre Stellari è una saga sopravvissuta al tempo: il primo film è uscito nel 1978 e si è imposto nell’immaginario comune immediatamente, per restarci.
Era un film semplice, con una trama base che rimandava a fiabe e fantasy ma nello spazio, e dei personaggi che bucavano lo schermo e restavano con te.
Un film per tutti, che si faceva amare dai bambini e dagli adulti, che lasciava capire che c’era un prima, un vissuto in cui i protagonisti erano Obi-Wan Kenobi, Anakin Skywalker, Darth Vader, Yoda… e questo vissuto dava profondità a tutti loro: il combattimento tra Darth Vader e Obi-Wan non dura nemmeno due minuti e sono un anziano signore contro un tizio che probabilmente non vedeva niente, ma con così tanto in gioco per i personaggi che ti appassioni lo stesso.
Una magia che i prequel per me non hanno mai nemmeno sfiorato.
E questo sequel? Beh, diciamo che dopo la delusione di Episodio 1,2 e 3 sono uscita dal cinema con l’impressione di aver visto un film di Guerre Stellari. Un film dove non ho guardato l’orologio per vedere quando finiva, che quando ho capito che stava per finire ho leggermente imprecato e se nella sala accanto ci fosse stato Episodio VIII sarei andata diretta a vederlo.
Rispetto ai prequel c’è stato un ritorno alle origini: niente deliri politici difficili da seguire e di cui importava poco o niente a nessuno (se mi dite che vi fregava qualcosa dell’embargo a Naboo vi darò dei bugiardi, sapevatelo) ma un’incipit che è quasi una favola. Un vecchio eroe disperso e da trovare, un regno malvagio e uno buono con tanto di resistenza, dei giovani eroi da scoprire.
Il ritorno delle battutine divertenti davvero, di personaggi verso cui provare empatia immediatamente e scoprire in seguito le loro profondità.
Certo, ha dei dialoghi che ti fanno pensare “La gente non parla così”, ma siamo anni luce sopra il “Non mi piace la sabbia, tu non sei come la sabbia, io ti amo”.
Ho apprezzato tantissimo che si siano limitati con la CG, che siano tornati trucco, set e pupazzi: fanno sentire a casa, contribuiscono a mettere cuore ed anima nella pellicola… insomma, la mia vena nostalgica è stata appagata in pieno.

Devo riconoscere che Abrams aveva un lavoro ingrato: accontentare i fan vecchia data che volevano tutto uguale e quelli che si sarebbero lamentati se tutto fosse stato lo stesso, più le minacce di morte che credo gli siano arrivate se per caso avesse rovinato tutto, e che dire: non ha centrato il bersaglio al 100%, ma sulla quota 90% direi che c’è arrivato: Il Risveglio della Forza è un film molto citazionistico, con svariate situazioni che rimandano alla trilogia classica ed infiniti ammiccamenti allo spettatore, ma è anche un film che riesce ad aggiungere qualcosa: non si limita a riproporre le stesse situazioni e gli stessi archetipi, spesso e volentieri sotto la citazione c’è qualcosa di opposto alla scena a cui rimanda.
Un esempio è Kylo Ren, il cattivo: vestito di nero e mascherato, la mente corre subito a Darth Vader e al suo respiro sibilante… e lì per lì ci rimani male quando ti rendi conto che questo qui, per quanto provi disperatamente ad imitare il mito, è quanto di più lontano ci possa essere dallo spietato cavaliere nero di Palpatine. Non incute il timore del suo idolo, è preda di violente emozioni, perde spesso il controllo, e chiaramente la cosa è voluta: vorrebbe essere Darth Vader ma non ci riesce, è quello che pensano gli spettatori. Lui lo sa, e credo sia un punto interessante per farlo muovere e per farlo evolvere nei prossimi due film.
Diciamo che in questa trilogia non saranno solo gli eroi a crescere e maturare, ma anche coloro che gli si oppongono.
Ma parliamo degli eroi: onestamente alcuni dei miei dubbi riguardavano il nuovo robottino, BB-8. Come si fa a sostituire R2-D2/C1P8 e C-3PO? Si fa e non si fa: tanto per cominciare questa nuova pallina di metallo è semplicemente adorabile, e poi non prende il posto di nessuno. Sarebbe come avercela con Leia perchè diventa la protagonista femminile al posto di Padmé.
Finn e Rey sono fantastici: stormtropeer disertore lui, cacciatrice di rottami lei, sono due ragazzini adorabilmente ingenui che – come altri prima di loro – si ritrovano in una storia enorme che non comprendono, e la cosa che mi è piaciuta è che protagonista fosse molto di più lei di lui: di Rey si sa poco, chiaramente scoprire il suo passato sarà parte fondamentale del suo arco narrativo (anche se ho le mie teorie), ma è una ragazza sveglia e determinata, poco propensa a farsi prendere dallo sconforto e piena di risorse (oh, e l’attrice è bravissima). Ho letto in giro che molti la ritengono una Mary Sue, ma a me non è sembrato: il massimo che le posso dire è che non sembra mai essere davvero nei guai, e che è sempre all’altezza della situazione… ma non mi è sembrata una realtà incisa nella pietra quanto un modo di presentarcela, e che le cose cambieranno in futuro (altrimenti detto: questo è un film che ci traghetta da una trilogia all’altra, per me i giochi si apriranno davvero con il prossimo).
Il big bad… francamente non si capisce chi è: si chiama Snoke e lo interpreta Andy Serkis, ma a parte questo il film non spiega niente.

Ma Luke, Han e Leia? Avete presente quando nel trailer Han dice “Siamo a casa”? Ecco, più o meno è così che mi sono sentita a rivederli: stavolta sono loro Obi-Wan, Anakin, Yoda… le vecchie leggende che hanno combattuto una battaglia così epica da sembrare una storia. E sono loro: non sono Harrison Ford, Carrie Fisher e Mark Hamill che basta indossino trucco e parrucco per essere i protagonisti di Guerre Stellari. Sono proprio loro.
Passiamo però alla dolente nota: il finale.
Tranquilli, niente spoiler.
Secondo me la prima parte del film è nettamente superiore alla seconda e quando si arriva al succo della trama, a quello che i nostri eroi devono fare per salvare la situazione… ecco, lì è troppo citazionistico. Ad un livello che mi sono chiesta se è ancora plagio, se stai plagiando te stesso.
Non hanno osato, quando non solo avrebbero potuto ma hanno anche dimostrato di essere pronti a farlo.
In più le ultime scene le ho trovate un po’ troppo veloci, come se avessero pigiato sull’accelleratore perchè dovevano arrivare ad un certo punto della storia senza sforare di tempo.

Adesso spoiler veri e pesi.

parliamo di qualche dettaglio in più: la sola cosa che mi ha dato fastidio di Rey è come riesca a guidare il Millennium Falcon alla prima. Ok, l’ha grattato contro ogni cosa (e in sala c’è stato un tale sibilo di dolore che credo tutti abbiano sofferto più per quello che per eventuali veri danni alla loro vera auto), ma… è il Millennium Falcon: non si guida così bene che Han Solo ci resta male.
Non mi ha dato fastidio che fosse in grado di usare la Forza: anche Luke riesce diventare Jedi dopo due lezioni di Obi-Wan e un’addestramento incompleto con Yoda. Che Rey riesca a tenere testa ad uno stormtrooper non mi è sembrato così assurdo.
Il confronto con Kylo Ren è un’altro paio di maniche: se lui fosse stato veramente all’altezza di Darth Vader avrei urlato allo scandalo, ma la realtà è che Ren ha un sacco di potenziale e un sacco di conflitti e paure, per cui penso che in una gara di volontà dove da un lato c’era la tecnica e dall’altro una forza uguale (se non superiore) e contraria… che anche Rey sia riuscita a portare a segno un colpo non è illogico. Senza contare che Rey con i suoi traumi da abbandono ci ha fatto i conti tutta la vita, mentre per Ren le sue insicurezze sono ancora un tasto dolente.
Poi io son convinta che Rey sia figlia di Luke (ha anche il pupazzo vestito come un pilota dei Ribelli, e Luke era un pilota) e che le “visioni” fossero in realtà flashback.
Sarà uno scontro interessante: la fangirl di Luke e della Resistenza contro il fanboy di Darth Vader e dell’Impero.

Come ho accennato sopra non mi è piaciuta la parte finale: lo Starkiller è semplicemente una Morte Nera dopata con lo stesso maledettissimo difetto di progettazione. È la terza volta che l’Impero ci propone questo tipo di arma, e la terza volta che bisogna sparare dentro un tunnel perchè salti in aria.
Avrei preferito il Sun Crusher del vecchio universo espanso se tanto citazione doveva essere.
Devo dire, però, che per quanto abbia apprezzato che la politica sia praticamente scomparsa, ad un certo punto ho sperato che spiegassero un po’ meglio lo stato della Galassia perchè non si capisce bene come Nuova Repubblica, Primo Ordine e Resistenza siano collegati… e per questo motivo quando la Starkiller fa saltare i pianeti della Repubblica come spettatrice mi sono sentita molto poco coinvolta: chi erano? Qual era il loro apporto alla trama? Perchè avrebbe dovuto importarmi della loro distruzione, considerando che alla Resistenza stessa non sembra importare?

Ora passiamo a ciò che ho odiato e amato: odiato, perchè mi ha strappato il cuore, e amato perchè è un momento che funziona alla perfezione.
Han Solo che viene ucciso da Kylo Ren, aka Ben Solo, aka suo figlio.
Ho capito che sarebbe successo con circa un quarto d’ora d’anticipo, quando la situazione ha iniziato a ricordare troppo quella di Una Nuova Speranza. Quando Han ha detto che avrebbe abbassato gli scudi la mia mente ha capito, ma il mio cuore ha continuato a sperare che non avrebbero avuto il coraggio di farlo. Anche quando Rey e Finn sono arrivati giusto in tempo per essere testimoni, come lo fu Luke, ho continuato ad aggrapparmi alla speranza che non potevano farlo.
Eppure, quando Han ha chiamato suo figlio ed è salito su quel ponte era ovvio come sarebbe andata a finire: il vecchio eroe che muore davanti a coloro che ne seguiranno le orme.
Una scena studiata per ricreare la prima morte importante di Guerre Stellari (scusate, Owen e Beru: voi siete diventati sacrificabili nel momento in cui avete detto a Luke che doveva restare a Tatooine) ma che – allo stesso tempo – ne è l’esatto opposto. Due scene di grande impatto che coinvolgono personaggi con una storia alle spalle, ma diverse perchè quando Obi-Wan e Darth Vader si scontrano è chiaro che si conoscono e che c’è bagaglio emotivo, ma non c’è ambiguità: capisci subito che si uccideranno. Vader non ha dubbi, e anche Obi-Wan – pur sapendo benissimo chi c’è sotto la maschera – non esita. L’idea di provare a salvare Anakin non lo sfiora neanche: nelle sue parole non c’è nemmeno la rabbia, solo il disprezzo. Quando gli permette di ucciderlo è una scelta: passare ad un altro piano d’esistenza, passare il testimone a Luke e motivarlo a fare ciò che dovrà fare. Una mossa non dico studiata ma almeno ragionata.
Per Han e Kylo Ren è tutto il contrario: Han vuole salvare suo figlio, e Ben è combattuto all’idea di uccidere il padre. Il cattivo che deve resistere alla tentazione del bene, in un confronto dove l’ambiguità c’è eccome, e dove la morte di Han è un fallimento su tutta la linea: non ha tolto suo figlio dalle grinfie dell’oscurità, lui ha compiuto un’atto da cui difficilmente potrà tornare indietro e che – in ogni caso – avrà conseguenze enormi.
Chi potrà mai volerlo salvare, dopo che ha ucciso Han Solo? Persino Chewbecca gli spara all’istante, a lui, al figlio del suo migliore amico.
Una scena potentissima, che imho ha mostrato alla grande come sia possibile omaggiare una scena tirando fuori qualcosa di nuovo e con piani di lettura diversi.
Ovviamente a livello personale non mi sono ancora ripresa: sto ancora soffrendo e non so se voglio vedere Kylo Ren nell’arco di redenzione più doloroso di sempre o morire tra atroci sofferenze.
Oddio, in effetti voglio la prima: Leia non può perdere anche il figlio dopo aver perso Han, e la morte di Han non può essere così inutile, e hanno sottolineato troppo che il ragazzo sente ancora il richiamo del lato chiaro della Forza. Però sospetto che Leia potrebbe assumere un atteggiamento alla Obi-Wan: ha chiesto a Han di riportare indietro Ben, e il risultato è che è morto. A questo punto potrebbe decidere che il figlio è andato troppo oltre, e considerare Kylo Ren l’abominio che l’ha ucciso parallelamente a come il vecchio maestro Jedi vedeva l’evoluzione di Anakin in Darth Vader.
Ad ogni modo non posso non ammirare il coraggio che hanno avuto: mi ero quasi scordata che ci sono film dove i personaggi amati non sono al sicuro, e che si può soffrire per colpi di scena del genere.

Discorso più generale: la sola cosa che non ho reputato all’altezza dei sei film venuti prima è la colonna sonora. A parte le tracce storiche, non ho sentito nessun tema musicale che mi abbia coinvolta particolarmente (ci tengo a precisare che per quanto detesti i prequel, la loro colonna sonora è assolutamente meravigliosa e correva in soccorso di scene agghiaccianti) e questo mi ha delusa… in effetti mi è venuto anche il dubbio che fosse cambiato il compositore.
Una cosa che invece ho apprezzato l’abbassamento dei toni nei combattimenti: per carità, sono la prima ad amare una bella coreografia, però guardando la trilogia classica non ho mai pensato che i duelli con le spade laser fossero fatti per essere spettacolari, ma che fossero più uno specchio per lo stato emotivo dei personaggi: quando Darth Vader affronta Luke spesso e volentieri lo tormenta a parole e quando Luke effettivamente perde il controllo non si mette a fare piroette e acrobazie, ma gliene da come se lo stesse pestando con un martello: tecnica e coreografia vanno a quel paese e abbiamo pura e semplice rabbia.
Mi è sembrato che in questo film i combattimenti fossero più su quella linea rispetto ai prequel.
Ma parliamo un po’ dei prequel: la prima cosa che ho apprezzato moltissimo è che qui quando si parla della Forza si torna ai toni mistici che c’erano prima, come se tutti quelli che hanno lavorato a questo film si fossero messi d’accordo su un semplice messaggio traducibile in “fanculo i midichlorian”. Una cosa da poco, ma che sentivo di dover specificare.
Per un discorso più articolato: dopo aver visto alcune recensioni di gente che ha studiato cinema sono riuscita a dare le giuste parole ad una cosa che mi infastidiva tantissimo dei primi tre episodi: al di là del loro valore come film, in che modo si inseriscono nella saga?
Personalmente credo che avrebbero funzionato meglio se la numerazione fosse stata diversa, ossia: Episodio I: Una nuova speranza, Episodio II: L’Impero colpisce ancora, Episodio III: Il ritorno dello Jedi e dopo i prequel. Perchè? Perchè sono film strutturati per essere prequel, ma seguendo la numerazione sono quelli da vedere prima e non torna: Star Wars – fino a quel momento – era una saga di sei film e svariati colpi di scena. Darth Vader è il padre di Luke, non ha ucciso Anakin bensì è Anakin, Luke e Leia sono gemelli. Quelle sono scene studiate per essere rivelazioni non solo per i personaggi ma anche per gli spettatori: quelli erano i momenti in cui noi capivamo cos’era successo, ma la numerazione attuale ne diminuisce l’impatto narrativo perchè i primi tre film raccontano per filo e per segno cos’è successo, invece di restare ambigui (e avrebbero dovuto esserlo, se erano pensati per essere visti in ordine).
Però sono prequel-prequel, senza nessun mistero e pieni di fanservice, quindi ritengo che la numerazione dei film e la struttura dei film non siano coerenti.
(e alla fine dei conti, l’ordine Machete è il migliore)
Che c’entra con questo film? C’entra che mentre lo guardavo pensavo che Il Risveglio della Forza sembra pensato non solo per essere un sequel, ma anche in virtù di avere dei prequel: dice poco o niente di quello che hanno fatto Luke, Leia, Han, dell’Impero e della Ribellione. Permette ai novelli spettatori di tornare indietro, di scoprire chi sono quei personaggi aggiungendo valore – e non togliendolo – alla mitologia generale e ad una scena in particolare. Rende più tragica la visione completamente sbagliata che Kylo Ren ha di Anakin/Darth Vader.
Insomma, mi è sembrato che ci sia stata una discussione su come questo film si sarebbe inserito all’interno di una storia e come sfruttare la continuity a suo vantaggio.
E anche solo per questo sarebbe migliore dei prequel.

Ovviamente sono curiosa: i primi sei film avevano come arco generale la caduta e la redenzione di Anakin Skywalker; per forza di cose non può più essere così. Sono davvero curiosa di vedere cosa verrà fuori in questo senso nei prossimi due capitoli.

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Sei perché è sempre star wars / 11 Gennaio 2016 in Star Wars - Il risveglio della Forza

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Lucas ha commentato che in questo film non c’è niente di nuovo, ed è vero. Il film ricalca fedelmente (e anche con un po di noia), tutti gli altri episodi di star wars, senza aggiungere mai nulla di nuovo alla serie. Tanto che questo film poteva direttamente partire dalle ultime scene. Un peccato perché i nuovi personaggi erano anche intriganti, eppure non hanno un vero momento di scelta. Fin nasce paladino e Rey nasce prontamente jedi, senza la scelta se ammazzare qualcuno o no… Un po comodo.
Ecco, è un film troppo comodo.

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Finalment! / 6 Gennaio 2016 in Star Wars - Il risveglio della Forza

e va bene, è un po’ (parecchio) scopiazzato dal IV episodio…
e va bene, il cattivo è un po’ (parecchio) ridicolo, ma si farà…
e va bene Darth Vader o Fener (come si preferisce) era un’altra cosa…
e va bene, la recitazione lascia il tempo che trova…
Però…
è girato da paura…
le ambientazione sono finalmente più dark e vere rispetto all’asetticità digitale dei primi 3 episodi…
le scene di combattimento sono da mozzafiato…
Volevate Star Wars? Eccovi Star Wars!

Ora aspettiamo l’addestramento di Rey, che poi alla fine è sempre la cosa più figa, che sia Rocky, Star Wars o Batman!

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Sotto la maschera niente / 4 Gennaio 2016 in Star Wars - Il risveglio della Forza

Poche volte mi è capitato di avere le idee così chiare sui motivi della non riuscita di un film e ancor più raramente questa persuasione si è offerta in maniera altrettanto spontanea ed esplicita attraverso una semplice immagine: la famigerata scena in cui il cattivissimo Kylo Ren si toglie la maschera e sotto non c’è niente. Il punto è capire cos’è questo “niente” e cosa rappresenta, perché proprio all’interno di tale definizione si giocano – e a mio parere si sono smarriti – il senso e la credibilità di Star Wars.

Qui il resto della mia recensione come rappresentante del Lato Oscuro della Forza. Insieme alle recensioni di altri quattro Fachiri: https://unfachiroalcinema.wordpress.com/2015/12/28/star-wars-vii-martinotta_rovelli_coletti_longoni_zoia/

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Il risveglio un po’ assopito della Forza / 2 Gennaio 2016 in Star Wars - Il risveglio della Forza

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Non voglio entrare nel merito del settimo episodio della saga di Star Wars. Il risveglio della Forza mi è piaciuto anche se sembra un reboot del quarto episodio, Una nuova speranza. Nonostante il risveglio sia stato un po’ assopito del film non butterei (quasi)nulla. Con questo commento voglio semplicemente (e brevemente) soffermarmi su due aspetti che mi hanno fatto riflettere.
Il primo riguarda un aspetto formativo. Infatti, quello che hanno trasmesso i precedenti film della saga è che, anche se sei un prescelto, devi lottare, sudare e allenarti per diventare un eroe (a volte non sai nemmeno di esserlo). In questo film questo sembra non accadere. Rey si ritrova una buona padronanza della Forza senza sapere nemmeno cosa fosse. Il risveglio della Forza sembra proprio un film figlio dei nostri tempi in cui, spesso, si vuole ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo (alcuni non vogliono nemmeno sforzarsi).
Il secondo aspetto riguarda un episodio che ha sconvolto i fans di Star Wars: la morte di Han Solo. Questo fatto sembra sconvolgere più per la morte del famoso personaggio piuttosto che questo sia stato ammazzato dal proprio figlio. Questo passaggio del film mi ha lasciato di stucco: i vecchi eroi muoiono per fare spazio ad eroi più giovani. I primi resteranno nei ricordi e nei cuori di chi li succederà. Tuttavia, un ricambio generazionale deve esserci; un ricambio che spesso dimentichiamo essere naturale. Lo soffochiamo credendoci eterni e sempre in forma ma non è così.
Sudore e morte fanno parte della vita e dobbiamo ricordarcene ogni giorno, non per essere stoici ma per godere con la pienezza di uomini i frutti che la vita ci dona.

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Episodio VII: L’Attesa estenuante / 2 Gennaio 2016 in Star Wars - Il risveglio della Forza

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

(scritta in collaborazione con un mio amico)

Al cinema, circondata dai miei amici storici, mi sono trovata in compagnia di un pubblico vario: molti erano nostri coetanei, figli maledetti della seconda trilogia, altri bambini accompagnati da genitori che sono cresciuti con la prima. Una menzione d’onore, poi, va alle tre vecchiette munite di plaid, che si sono godute tutte il film spaparanzate sulle poltroncine con gli occhi sbrilluccicanti. E’ bello pensare che un franchise cinematografico possa unire in questo modo le varie generazioni!

Del resto, Il risveglio della Forza è pensato per i fan: tutto, dalle ambientazioni (deserti sconfinati e bar malfamati, distese di ghiaccio e foreste tropicali fanno da sfondo alla vicenda) alla musica (composta, ancora una volta, da John Williams), dalle dissolvenze da filmino amatoriale alle specie aliene (interessante l’idea di inserirne di nuove, andando oltre Lucas, ma aderendo comunque al suo stile), dai nuovi personaggi, che ricalcano quelli della prima trilogia ma riescono comunque a distinguersi, ai vecchi protagonisti (invecchiati di trent’anni, certo, ma si sa che le icone non invecchiano mai davvero), che fungono da collegamento essenziale per dare avvio alla storia. Non mancano, qua e là, delle strizzatine d’occhio (per riprendere un’immagine ben sfruttata dal grande Leo Ortolani di recente), che hanno portato i fruitori della pellicola a caccia di easter egg per due ore buone.

La prima sequenza del film è drammatica, cruda, a tratti angosciante: inquadra la guerra dal basso, con lo stile del war movie, fra esecuzioni sommarie e civili torturati e minacciati. E’ la prima volta che la violenza e l’orrore della guerra fanno la loro comparsa in un film di Star Wars ­ e l’effetto è di sicuro impatto, perlomeno per uno dei protagonisti, ovvero Finn (aka FN-2187), uno stormtrooper che, dopo la sua prima missione, capisce che quella che sta combattendo non può essere la sua battaglia. Per una serie di coincidenze fortuite, precipiterà su Jakku (pianeta che sembra quasi il gemello del celebre Tatooine de Una nuova speranza), dove incontrerà Rey, una giovane donna dal carattere scontroso e dal passato nebuloso, che “adottando” il robottino BB-8 è, senza saperlo, entrata in possesso della mappa che conduce a Luke Skywalker, ricercato numero uno del Nuovo Ordine e ormai figura leggendaria al pari di re Artù (sono trascorsi una trentina d’anni dalla battaglia di Endor).

Da qui la trama prende avvio, ricalcando fedelmente la struttura degli altri film della saga, in cui, come nella migliore tradizione fantasy, i protagonisti si ritrovano catapultati in un’avventura da cui dipenderà il destino della galassia, intraprendendo un percorso di crescita personale e di scoperta ­ non sono delle proprie potenzialità nascoste, ma anche delle proprie origini. A tal proposito, ritengo che sia meglio analizzare nel dettaglio i singoli personaggi, che, anche se sicuramente meno carismatici e iconici dei vari Luke, Darth Vader e Yoda, appaiono meno monodimensionali, più sfaccettati e interessanti. Non bisogna dimenticare, inoltre, che si tratta del primo capitolo di una trilogia, quindi ci toccherà attendere i prossimi episodi per eventuali sviluppi.

FINN
FN-2187 è sicuramente il garante dell’originalità di questo nuovo episodio: ci viene presentato come uno stormtrooper spaventato e confuso, che decide coscientemente di rinnegare il suo ruolo di distruttore per unirsi alla Resistenza. Prima d’ora, nell’immenso universo creato da Lucas, non si era mai assistito a nulla di simile: non solo non si tratta di un clone come quelli a cui eravamo abituati (segno che il Nuovo Ordine è diverso dal vecchio Impero, perchè non si limita a creare le proprie truppe, ma ne plasma le menti fin dall’infanzia), ma è anche un disertore che, dopo aver cambiato fronte, commette errori di valutazione, rischiando più volte di mettere a repentaglio la sua nuova missione. Sono proprio queste incertezze e queste ambiguità a dare spessore al personaggio: Finn è una sorta di antieroe, lontano dall’ideale epico di eroe “senza macchia e senza paura” che sembrava incarnato da Luke Skywalker, e, in qualche modo, più interessante. Inoltre, è proprio con questo personaggio che viene ripresa la tipica ironia dei film di Star Wars, costruita spesso su battute che servono a smorzare la tensione drammatica e che, in questo episodio, vengono anche accompagnate da uno stile giovanile, come a sottolineare che i tempi sono comunque cambiati.

REY
Del passato di Rey si sa quel che basta perchè si crei hype per il prossimo capitolo. Mentre aspetta il ritorno dei suoi genitori (di cui viene omessa l’identità) si improvvisa mercante di rottami, finchè la sua vita non viene messa a soqquadro dall’arrivo, sul suo pianeta desertico e polveroso, di un droide che contiene informazioni preziose. Intraprenderà, insieme a Finn, un viaggio avventuroso a bordo del Millennium Falcon (ormai navicella vintage), pilotata da un Han Solo come sempre in forma smagliante e affiancato da Chewbecca, diventando il principale bersaglio del Nuovo Ordine e scoprendo, addirittura, di essere sensibile alla Forza. La descrizione, posta in questi termini, ha un che di già sentito. Eppure, Rey non è semplicemente la versione femminile di Luke Skywalker, anzi, mostra una sicurezza e un autocontrollo che quest’ultimo potrebbe solo invidiarle. Inoltre, a differenza dell’aspirante jedi, che nell’Episodio V ha fretta di imparare a usare il proprio potere, lei non vuole averne niente a che fare, tant’è che, quando la piratessa aliena Maz Kanata le porge la spada laser, non l’accetta. Nonostante ciò, risulta molto abile e, anche senza aver ricevuto un vero e proprio addestramento, riesce a controllare la mente di uno stormtrooper (che, tra l’altro, secondo alcune indiscrezioni sarebbe stato interpretato da Daniel Craig) e dare del filo da torcere a Kylo Ren. Inutile precisare che questo ha fatto partire decine di teorie riguardanti le sue possibili origini.

KYLO REN
Il suo aspetto decisamente poco terrificante, i suoi scatti d’ira infantili e le sue reazioni esagerate da diva isterica hanno spinto parte della critica a ritenerlo un avversario non all’altezza delle aspettative, senza considerare, però, che si tratta, per stessa ammissione di Abrams, di un cattivo in formazione. Ossessionato dalla figura di Darth Vader (forse la stessa ossessione con cui hanno dovuto fare i conti gli sceneggiatori del nuovo episodio?), non è un sith, e allo stesso tempo non è stato uno jedi. È lacerato fra l’idea di dover seguire il lato oscuro (convinto di fare, paradossalmente,­”la cosa giusta”) e il richiamo del bene, che lo distoglie dal suo proposito. È disposto a tutto per raggiungere i suoi scopi ­ ma non è gratuitamente malvagio come i cattivi dei film precedenti, rispetto ai quali sembrerebbe presentare un maggiore spessore psicologico. Il gesto edipico che compie verso la fine del film avrà sicuramente delle ripercussioni nel prossimo episodio, e in base alla reazione a cui assisteremo si capirà se davvero il personaggio è pronto a maturare. Le premesse farebbero ben sperare in questo senso.

Ulteriori punti di forza di questo film:

– Sembra di vedere, a tratti, lo zampino dell’Abrams sceneggiatore di Lost ­(ad esempio nella fantastica scena della visione/sogno di Rey).

– Si è parlato de Il risveglio della Forza come di un film femminista. Senza dare alla pellicola troppi meriti, va comunque riconosciuto che i personaggi femminili sono molto più numerosi rispetto alle altre due saghe. Non solo Rey è in gamba e totalmente autosufficiente, ma instaura un dialogo con quella che sembrerebbe essere un’altra grande figura femminile (Maz Kanata): se Leila o Amidala, pur essendo donne molto forti, nelle rispettive trilogie erano fondamentalmente dei casi isolati, in questa nuova pellicola è chiaro che qualcosa è cambiato. Inoltre, il capitano Phasma porta a tre il numero di donne che hanno un ruolo di comando all’interno di Star Wars.

– L’effetto nostalgia, anche se all’inizio potrebbe sembrare quasi forzato, viene ben sfruttato e risulta anche funzionale alla trama. Rivedere Han Solo, Leila, Chewbe, R2D2 e C3PO (che qui finalmente riconquistano il loro nome originale) è stata un’emozione per chiunque in sala.

– Il riferimento alla saga originale si ritrova anche negli effetti speciali: mentre Lucas continua a modificare i suoi film per renderli visivamente più d’impatto, Abrams sceglie di tornare alle location reali e ai modellini in scala. Ergo: c’è molta meno CGI di quanto ci si aspetterebbe in questo film. Un esempio? BB-8, sviluppato da Disney Research in collaborazione con Sphero e realmente presente sul set, manovrato dal suo stesso creatore.

In conclusione, si tratta di un film conscio della propria eredità e delle enormi potenzialità che ha l’ambientazione da space opera della saga. Della trilogia originale rimane la struttura ibrida, ma, nonostante i continui rimandi, la storia riesce ad appassionare e intrigare. Molti sono i sottintesi e le domande lasciate in sospeso. C’è l’idea che sia accaduto qualcosa di importante nei trent’anni passati fra Episodio VI ed Episodio VII: qualcosa che viene detto ma non approfondito, che lascia lo spettatore carico di aspettative. Il finale, anche se più da blockbuster americano recente che propriamente da Star Wars, ricorda che si tratta del primo promettente capitolo di una nuova saga.

“Ho dedicato tutto me stesso a questi film, credo in questi film, li trovo divertenti… e se faccio il pieno al cinema e la gente si diverte penso di aver raggiunto il mio scopo.”
(George Lucas)

( https://nerdishbutcorruptible.wordpress.com/2015/12/26/recensione-star-wars-il-risveglio-della-forza/ )

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Un ottimo risveglio / 28 Dicembre 2015 in Star Wars - Il risveglio della Forza

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Parto subito col dire che la recensione è ricca di spoiler quindi se non avete ancora visto il film e non volete rovinarvi la sorpresa non proseguite nella lettura.
Era facile pensare che questo settimo episodio avrebbe generato un elevato livello di hype, soprattutto da parte dei fan i quali erano molto speranzosi sulla buona riuscita del film. Quest’ultimo del resto aveva un grande obiettivo, ovvero, oltre a frantumare record su record di incassi, anche quello di dare un prodotto che potesse soddisfare tutti i fedeli della saga. Cosa non facile, considerando che essa, sprezzante del trascorrere del tempo, è riuscita ad accumulare milioni e milioni di devoti aventi le più disparate pretese. Ci sono quelle del fan giovane, del veterano, di quello sfegatato e di quello che semplicemente vuole scoprire cosa è accaduto ai tre iconici personaggi della saga in trent’anni. Da fan appassionato (ma non direi sfegatato) posso dire che ho avuto una duplice impressione su questo film, ma che in fin dei conti me lo ha fatto apprezzare molto. Con ciò intendo dire che la pellicola presenta molte caratteristiche positive ed alcune negative, le quali sono ben distinte fra di loro e ne favoriscono una più accurata analisi. Di seguito andrò ad elencare quelli che (almeno secondo me) sono i punti di forza e non di questo film. Punti favorevoli:
– Si tratta di Star Wars ed è inutile negare che ogni appassionato, nell’ammirare gli iconici titoli di apertura e nel veder sfrecciare ancora una volta il Millenium Falcon nello spazio, provi una certa emozione che non favorisce di certo l’analisi oggettiva del film. In altri punti si noterà molto quanto questo film viva soprattutto perché si chiama Star Wars.
– Rey, personaggio che, al contrario di quello che mi immaginavo, risulta un elemento forte della storia, ben scritto, ben interpretato dalla bravissima attrice (altra buona notizia), e con ampi margini di miglioramento all’interno della storia. Ho trovato però in alcuni punti un pò forzata la sua dimestichezza nell’uso della Forza (basti pensare al combattimento con Kylo Ren, che, se pur ferito avrebbe dovuto sconfiggerla con facilità, oppure nel controllo mentale nei confronti dello stormtrooper che le faceva la guardia). Tuttavia non escludo che tali abilità possano essere giustificate nei sequel (può anche darsi che lei abbia svolto un addestramento jedi già prima degli eventi narrati). Trovo poi interessante l’alone di mistero che si è venuto a creare intorno alla sua possibile parentela con Luke.
– Luke Skywalker, personaggio di vecchia data della saga, che è stato giustamente (secondo il mio punto di vista) mostrato poco nel film. Durante la sua ricerca si poteva quasi percepire la sua presenza e ciò faceva quasi pensare che lui abbia “supervisionato” gli eventi narrati. Vedremo nei sequel quale sarà il suo vero ruolo all’interno della trilogia.
– Generale Leila Organa, personaggio del quale avevo gradito molto la caratterizzazione nei film precedenti, e che, a differenza di Ian Solo riesce a mantenerla anche in questo film. Il suo ruolo può essere molto importante soprattutto nei sequel dove potrebbe spiegare lei stessa il motivo della conversione da parte di suo figlio, Kylo Ren, al Lato Oscuro.
– Chewbacca .Che dire, lui non tradisce mai le aspettative. L’ho trovato molto simile se non identico caratterialmente parlando a quello della vecchia trilogia. Inoltre la reazione che ha avuto all’uccisione del suo amico Ian è stata quella che tutti ci saremmo immaginati.
– Finn, simpatico personaggio ed ex soldato del Primo Ordine, si dimostra utile ai fini della trama sia per gli eventi narrati ma anche per il ritmo che in alcune parti del film riesce ad imprimere alla narrazione con le sue battute. Ho trovato molto bravo il suo attore ed il personaggio in se è ancora tutto da scoprire.
– BB-8, nonchè il sostituto naturale dei due vecchi droidi, si è dimostrato più volte alla loro altezza sia dal punto di vista dell’utilità a fini narrativi, sia per la simpatia che riesce ad ispirare in alcuni momenti (divertenti le interazioni con finn).
– Poe Dameron, ancora da scoprire, andrà secondo me approfondito nei sequel soprattutto ora che Ian non ci sarà più. Comunque è stato fondamentale nell’attacco alla base Starkiller (oltre che per il salvataggio della mappa data a BB-8) e l’attore si è dimostrato molto bravo.
– Generale Hux, di fatto rivale di Kylo Ren, mi ha stupito per la sua posizione di non inferiorità nei confronti del cavaliere oscuro, ma che, anzi, in alcune parti del film osa pure contraddire mostrando una certa personalità che fa un pò ricordare il Grand Moff Tarkin (anche se in quel caso l’ufficiale era addirittura superiore di grado a Darth Vader mentre in questo caso sembra esserci una situazione di maggiore parità).
– Leader supremo Snoke, interpretato dal bravissimo Sekris, è riuscito a stuzzicare la mia curiosità riguardo la sua identità. Sarà l’imperatore Palpatine? Sarà il suo maestro Darth Plagueis? Sarà un personaggio inedito? Si potrà scoprire solo nei sequel. Ho apprezzato molto questo alone di mistero che si è costruito intorno a questo personaggio e ho gradito anche l’idea di mostrarlo solamente in ologramma.
– Gli effetti speciali, accompagnati da grandi effetti sonori spiccano in questa pellicola, anche se, a dire la verità, i brani musicali mi sono sembrati meno “invadenti” dei film passati. Io questa non la reputo una cosa positiva perchè non mi è rimasta impressa nessuna scena a causa della colonna sonora, come invece fu, per esempio, la parte dell’episodio IV in cui Luke fissa i due soli di Tatooine sovrastato dal bellissimo e ormai classico brano di quel film.
Questi erano gli aspetti positivi (si noti che molti di essi sono relativi ai personaggi e ciò va ad avvalorare ciò che ho scritto prima e cioè che il film vive soprattutto perchè si chiama Star Wars, probabilmente senza di essi sarebbe una pellicola normale). Andrò ora brevemente ad analizzare i pochi ma influenti aspetti negativi di questo film.
– Kylo Ren, nonchè figlio di Ian e Leila, si è rivelato un personaggio (almeno per i miei gusti) deludente. Non ho gradito le sue abilità in combattimento (benchè fosse ferito contro Rey e deve completare il suo addestramento), non ho gradito la sua psiche ossessionata da suo nonno (quasi ad ammettere che non si è nemmeno provato a renderlo pari ad uno dei personaggi più iconici del cinema ovvero Darh Vader), nè tantomeno l’uccisione (se pur ricca di significato) da parte sua di suo padre. Per meglio dire l’ho trovata molto azzeccata come idea ma la velocità con la quale si è giunti a tale evento è disarmante (basti pensare che saranno passati si e no 40 minuti da quando promette a Snoke di uccidere Ian ed il momento nel quale effettivamente lo fa). Trovo tuttavia interessante la storia costruita intorno a questo villain e credo che nei sequel quest’ultimo riuscirà ad essere apprezzato come tutti i sith che lo hanno preceduto.
– Ian Solo, il mio secondo personaggio preferito dell’esalogia dopo Darth Vader, non è quello dei vecchi film. Troppo spiritoso (tra l’altro non alla sua maniera) e con un’agiltà a tratti troppo enfatizzata per un uomo comunque anziano lo rendono purtroppo poco credibile. Tuttavia la scena con Kylo Ren (indipendentemente per come ci si è arrivati) la considero una delle dieci più belle di tutti i film e probabilmente sarà un crocevia per i sequel. Il personaggio in se è stato buono ma il fatto sostanziale è che non ho ritrovato Ian Solo ma un’altra personaggio.
– La base Starkiller, o come l’ho rinominata volendo prendere un pò in giro la ripetitività del film con l’episodio IV, terza morte nera, è stata un’ottima idea (basti pensare al principio di funzionamento innovativo e totalmente diverso rispetto a quello della morte nera) ma che ha subito un epilogo scontato e che mi auspicavo non avvenisse in questo film.
– Il Capitan Phasma, bellissimo dal punto di vista estetico, ma con un carattere a dir poco inesplorato (tuttavia fu così anche per Boba Fett quindi non escludo grandi miglioramenti nei sequel).
– La trama, grande punto debole, e, allo stesso tempo, “forte” del film, è un susseguirsi di ripetizioni di ciò che era accaduto nell’episodio IV. Ho comunque pensato di inserire l’aggettivo forte in quanto la trama in se non è brutta, anzi è bellissima, da solo fastidio il fatto che non si sia provato ad inventarne una nuova ma si sia andati sull’usato sicuro. È comunque una scelta comprensibile ma che lascia l’amaro in bocca per la grande occasione mancata (tuttavia un’eventuale trama differente sarebbe potuta facilmente essere peggiore).
Analizzando questi punti, quindi posso dire che questo film mi ha lasciato un’ottima impressione, non certo paragonabile a quella dei capolavori quali sono sicuramente gli episodi IV e V e nemmeno dell’ottimo episodio III ma di sicuro superiore al VI, all’I ed al II, e di conseguenza secondo il mio punto di vista si merita una valutazione generale di 8.

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Rovinata una saga. Pessimo in tutto. / 28 Dicembre 2015 in Star Wars - Il risveglio della Forza

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Inizio con quello che salvo del film: 1. il nuovo robottino che dovrebbe sostituire c1-p8 è in effetti molto carino e simpatico 2. la scena iniziale col cattivo che “freeza” il laser.
Stop.
Il resto è solo noia,retorica e trama non solo senza senso,ma che “ammazza” tutto ciò che è stato Star Wars nei 6 film precedenti.
Scrivo a random le scempiaggini : riportare Ian Solo…per farlo morire in un modo ridicolo e imbarazzante dal peggior cattivo mai visto sullo schermo…mille attorucoli mai visti ne sentiti , che recitano da cani…la Forza trasformata in un superpotere acquisito , senza bisogno di esercitarsi (al diavolo Yoda e i suoi addestramenti, chissenefrega)…
basta e avanza.
Fosse stato un film a parte , lo avrei definito un bruttissimo film di fantascienza. Essendo Star Wars 7 , lo definisco uno dei peggiori film che abbia mai visto.
Complimenti, bisognava davvero impegnarsi.

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il risveglio della passione / 27 Dicembre 2015 in Star Wars - Il risveglio della Forza

Per valutare al meglio il nuovo corso di Star Wars bisogna aspettare di vedere come saranno gli altri capitoli, ma intnato a mio giudizio si è partito piu che bene.
Fare meglio o essere parogonato ad un capitolo della prima trilogia? Impossibile, sacrilegio e neanche uno lo può lontanamente pretendere.
Ma forse qualcuno si scorda ( e forse farebbe anche meglio ) che c’è stata una seconda trilogia che era una cosa inguardabile con una trama che girava attorno ad un incomprensibile intrigo politico e con due personaggi ( Anakin e Padme ) insopportabili… ecco rispetto a quello il capitolo numero 7 fa un notevole miglioramento che onestamento la saga richiedeva; porta alcuni temi usati nell’epiosdio 4? Ma bene! riportare la saga ai fasti di un tempo è quello che ci vuoleva, ma da qui a chiamarlo un Remake dei primi capitoli della saga di Lucas ce ne corre !!
A me questo capitolo ha entusiasmato e coinvolto, cosa che un film di Star Wars non accadeva da parecchio ed ha riacceso in me la passione delle Guerre Stellari e non vedo l’ora di vedermi il capitolo 8.
L’idea di Rey come eroina principale di questa nuova saga è azzeccata e nei prossimi capitoli puo solo migliorare, le armate nemiche del Nuovo Ordine guidate da Klyo Ren tranne in pochi casi non mi sono sembrate una gran minaccia spero che nei prossimi capitoli sia piu aggressive.
Che la Forza sia con te.

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Il risveglio della noia / 24 Dicembre 2015 in Star Wars - Il risveglio della Forza

Non capisco sinceramente il motivo per cui un fumettone banale come Star Wars riceva tanti applausi.
Effetti speciali e buffe comparse a parte, si susseguono: trame che indovini dal principio, personaggi profondi quanto pozzanghere fresche, sceneggiatura che conta sulle dita di una mano motti interessanti…
Fortuna il villain che assomiglia ad Herbert Ballerina

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Il voto sarebbe un 8.5 / 22 Dicembre 2015 in Star Wars - Il risveglio della Forza

Nel buio della sala, l’attesa per il solito motivo che dà inizio a Star Wars è come per il motivetto della Champions e le premesse non sono state deluse.
J.J. Abrams dopo aver rilanciato la saga di Star Trek, dà vita a uno splendido episodio di Guerre Stellari con molte citazioni della prima trilogia, al limite (per qualcuno oltre) del remake.
In effetti i paralleli e i paragoni tra questo e il primo film (quarto episodio) si sprecano: ad esempio è fantastica la scena nel locale di Maz con varie razze presenti. Il ritmo alto, l’aggiunta di nuovi ottimi personaggi (la bella e misteriosa Rey, il disertore Finn, il pilota Poe) e vecchie conoscenze (Han Solo e Chewbacca, Leia e lo scomparso Luke) danno valore aggiunto al film.
Splendide le scene d’azione (bellissimo l’inseguimento tra il Millenium Falcon e le astronavi nemiche), qualche mistero, drammi familiari e qualche piccola forzatura (su cui io sono passato sopra senza problemi ma per altri potrebbe essere più di “disturbo”).
Il simpatico robottino BB-8 fa le veci di R2-D2.
Splendida sorpresa Daisy Ridley nei panni di Rey, fantastico anche John Boyega nel ruolo di Finn e bravo Oscar Isaac in quello di Poe. Nel ruolo, nascosto talvolta della maschera, di Kylo Ran troviamo Adam Driver. Solito ruolo “nascosto” dal performance capture di Andy Serkis come il Leader Supremo Snoke che fa da balia (come performance) al premio oscar Lupita Nyong’o come Maz.

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Gioco di parole con il titolo originale / 21 Dicembre 2015 in Star Wars - Il risveglio della Forza

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Star Wars prima di essere una saga cinematografica è un prodotto, Lucas lo sapeva fin dall’inizio e ormai dovrebbero averlo capito tutti. Va da sé ogni critica verso il lato “commerciale” del film è fine a sé stessa nel senso che fin dal primo film era presente e ben visibile questo lato.
Detto questo, il settimo episodio di Star Wars è un film che cerca sicuramente di accaparrarsi più pubblico possibile, cerca di affascinare le nuove generazioni che non hanno nemmeno visto i film vecchi e di far contenti i fan di vecchia data. Da questo tipo di premessa non poteva certo nascere un capolavoro, era scontato, e personalmente nemmeno me lo aspettavo un capolavoro. Questo Star Wars è un film tutto sommato onesto, a tratti furbo nel giocare con la nostalgia dei vecchi fan e nel proporre una trama avvincente per i nuovi (che non hanno visto Ep.IV, perché diciamocelo, la trama è identica), ma senza mai esagerare troppo.
Se il lato negativo principale è la trama riciclata, quello positivo è indubbiamente la regia di Abrams, probabilmente la migliore tra tutti gli episodi della saga. Un ottimo connubio tra battaglie spaziali mirabolanti e piani lunghi (anzi, lunghissimi, stra-lunghi) di una bellezza disarmante, come fossero dipinti.
I personaggi sono un altro punto a favore. Rey oltre ad essere splendida ha un carisma notevole e Kylo Ren è uno dei cattivi più interessanti tra i blockbuster degli ultimi anni. Buoni anche Finn e Poe (che si vede poco ma presumo verrà approfondito più avanti).
Vorrei tornare un attimo su Kylo Ren, che non solo (ma Solo lo è) è interessante di per sé come personaggio, ma che paradossalmente riesce ad arricchire la figura di Darth Vader. In questo film infatti sentiamo parlare per la prima volta di richiamo del Lato Chiaro, quando in precedenza sembrava che solo il Lato Oscuro chiamasse a sé. In quest’ottica riusciamo quindi anche a immaginarci il conflitto interiore di Vader nel corso degli anni, di conseguenza viene giustificato anche meglio il finale di Ep.VI, in cui passa nuovamente dalla parte dei buoni. Questo passaggio era piuttosto repentino, ma ora mi pare in qualche modo più giustificato. Mia personale opinione, eh.
Per il resto è stupido parlare di buchi o di narrazione scadente, considerando che molte cose potrebbero essere chiarite più avanti.
Insomma, dopo la prima trilogia, Star Wars aveva esaurito il suo potenziale, con la seconda si è decisamente inabissato, ma con questo nuovo episodio sembra essersi leggermente ripreso (qui ci stava “risvegliato” ma col cavolo che lo dico).
Di sicuro non è un film così brutto come molti vogliono far credere.

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C’è molto da dire….. / 21 Dicembre 2015 in Star Wars - Il risveglio della Forza

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Dopo quasi 40 anni dal primo film di questa saga, ecco l’atteso (e infinitamente pubblicizzato!) EPISODIO 7!
Prima di tutto premetto che NON SONO un fan nerd della seria, ma il lavoro di Abrams è davvero eccellente: già l’inizio mi ha dato i brividi di gioia, identico a tutti gli altri nei titoli di testa e la colonna sonora “evergreen”… poi regia, fotografia, effetti speciali…anche gli attori non sono niente male. Ma nonostante l’adrenalina delle oltre due ore, c’è da dire che la trama lascia un pò a desiderare, anche se coinvolgente: sembra un pò il ripetersi della storia precedente, il passato che si ripete, A è il figlio di B, X che scappa da Y perchè Z lo vuole morto, C e D diventano amici per combattere contro A che cerca di trovare K nascosto chissà dove… detta cosi fa ridere, ma la miscela non cambia.
La prevedibilità lo indebolisce un pò…
Comunque non è una critica cosi negativa, anzi, perchè il film funziona, è coinvolgente molto più di altri e molto più emozionante…
Specie in alcuni punti salienti ——–>(SPOILER) come la morte di Ian Solo, o quando si scopre che Kylo Ren è suo figlio (ovvio…) o il tanto atteso ritrovamento di Luke…
Attendo con ansia i due sequel, l’Episodio VIII e l’Episodio IX, che sono previsti per il 2017 e il 2019, sperando di non incappare in altri prevedibili eventi.
Un soddisfacente 7.
Che la Forza sia con Voi.

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La FORZA sia con noi… / 21 Dicembre 2015 in Star Wars - Il risveglio della Forza

E stiamo a sette!!! La Saga continua.
Ma in questo episodio tanti eroi del passato non ci sono più e quelli rimasti si sono decisamente un po’ incartapecoriti… Il buon Yoda avrebbe fatto la sua buona porca figura. La Principessa Leila non si può vedere… Solo Chewbecca ha mantenuto la sua splendida linea… Chissà come mai.
I nuovi personaggi sono ben graditi. Non emerge nessuno di preciso.
La trama è sicuramente interessante ma, come ovvio, in attesa di essere spiegata nei dettagli e per farlo si deve aspettare l’ottavo se non addirittura il nono episodio. Io che odio con tutto me stesso le serie tv (mai tollerate in passato e oggi ancora peggio dopo fatti miei personali…) qui mi sento legato nell’attesa di sapere come andrà a finire…
Film adatto a tutti. I miei figli hanno gradito e sono piccoli. Non ci sono scene violente come anche nel passato.
Consigliato, sicuramente molto più bello del sesto episodio…
Ad maiora!

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Il canto funebre di Star Wars – perché episodio VII è un brutto film / 20 Dicembre 2015 in Star Wars - Il risveglio della Forza

Premetto che recensirò questo film in quanto film di Star Wars. Accennerò anche all’impatto che può avere su chi conosce solo vagamente la trama, ma se questo film ha avuto un tale impatto mediatico è esclusivamente perché si tratta di Episodio VII e quindi la mia recensione partirà da questo presupposto.
Purtroppo come fan della saga questo film mi è sembrato un film alieno alla struttura narrativa di Guerre Stellari, al punto da farmi pensare che la saga sia tragicamente morta o, se si vuole vederla dal lato positivo, sia gloriosamente finita con i precedenti sei film.

Questione spoiler: non farò spoiler diretti (tranne dove indicato in maniera chiara), però chiaramente parlando delle scelte del regista qualcosa si può intuire, se ciò vi disturba smettete subito di leggere.

Per prima cosa vediamo perché questo film è così poco Star Wars, poi vedremo perché scontenta in particolare i fan e in fine cosa ne potrebbe dire un estraneo alla saga (o un fan molto blando).

Star Wars è sempre stato caratterizzato da tre aspetti:

1. la crescita dei personaggi (verso il bene o verso il male)

2. il dramma familiare

3. la lotta profonda fra bene e male.

Vediamo questi tre aspetti in episodio VII.
1. La crescita dei personaggi in questo episodio è stata appiattita in maniera mostruosa. I personaggi entrano nel film poco diversi da come ne escono, tranne forse per uno dei più grandi torti che si poteva fare all’intera saga. La forza da potere mistico che richiede impegno e sacrificio diventa una specie di superpotere latente istantaneo. Uno dei protagonisti improvvisamente scopre di avere la forza e diventa praticamente pari al supercattivo della situazione. Certo, la trama fa intendere che da molto piccolo ha già subito una qualche sorta di addestramento, ma questo non giustifica assolutamente la sua istantanea evoluzione. Ricorda un x-men: ho la forza -> sono temibile. E questo non si limita al solo uso della forza per compiti spirituali ma si riverbera nell’utilizzo della spada laser, improvvisamente due sconosciuti riescono ad opporsi con efficacia ad un sith grandemente addestrato. La saga precedente faceva intendere che non basta essere bravi con la spada per essere temibili, infatti Grievous non è mai veramente un pericolo per Obi Wan che può ricorrere semplicemente alla forza per scaraventarlo lontano e rendere la sua abilità di androide inefficace. L’impressione è che la forza sia un superpotere, stupidi i Jedi che si addestravano anni, stupido Yoda che pretende da Luke un duro addestramento fisico (riguardate nella saga originale gli esercizi al limite della tortura che Yoda impone e i fallimenti che Luke deve subire nonostante si stia allenando già da molto tempo), debole a questo punto Anakin (l’uomo più legato alla forza di tutta la saga ascoltando episodio I) che senza addestramento riesce a malapena ad aumentare i propri riflessi. Cosa può aver spinto la produzione ad accettare questa involuzione della forza (concetto centrale per tutta la saga)? Ovviamente è impossibile dirlo con sicurezza, ma la sensazione che un duro addestramento fosse considerato non seducente per le nuove generazioni è molto forte.

2. Il dramma familiare, pur presente, è stato dipinto in una maniera cinematograficamente inefficace anche se furba. Non troverete nulla dello spessore che il dramma aveva negli altri film per un semplice motivo: non conosciamo i personaggi! È come se la famosa frase “Luke, sono tuo padre” fosse stata detta in “Una nuova speranza” invece che ne “L’impero colpisce ancora”. Non ha pathos perché non ci siamo affezionati ad una delle due parti di questo dramma, non la conosciamo, non conosciamo la sua carica emotiva, per noi è un estraneo. Certo esiste un colpo di scena (piuttosto telefonato), ma immaginatevi se avessimo conosciuto una delle due parti bene come l’altra, da espediente mediocre quella scena si sarebbe trasformata in un’altra scena alla “Sono tuo padre”. Roba da far accapponare la pelle. Invece produce solo un leggero brivido che però è merito di Lucas non certo di Abrams.

3. La lotta profonda tra bene e male è diventata una caricatura grottesca. Un cattivo dal carisma molto discutibile che prega davanti alla maschera di Darth Fener di non cedere alla luce (fra parentesi ha scelto anche il santo sbagliato). Si tratta di un’inversione totale dei valori della saga originale, un’inversione che sarebbe potuta anche starci, sarebbe potuta essere interessante, ma introdotta con un criterio, con uno spessore narrativo; immaginate Darth Fener (certamente percorso da dubbi fin dal principio come indicano molti film della saga) comportarsi così in episodio III, sarebbe apparso ridicolo, invece qui ci troviamo di fronte ad un adolescente con problemi esistenziali, il tipo di adolescente che in genere, pur problematico, non vuole distruggere il mondo, almeno non fino a che deve dire ogni tre per due che sente il richiamo della luce. La sua psicologia è mal posta in questo film, le sue mosse scontate e il suo carisma da cattivo dura giusto il tempo di una scena per poi assurgere al ruolo di macchietta ridicola. Darth Fener faceva accapponare la pelle, questo al massimo fa ridere i polli.

Esiste anche un’altra cosa che lo differenzia tremendamente dagli altri film di Star Wars: la fotografia. Star Wars è sempre stato una fiaba, la fotografia è sempre stata descrittiva, narrativa. Persino gli alieni avevano note oniriche. In questo Star Wars tutta questa magia si perde, certo è una scelta stilistica, ma visivamente questo non è un film della saga. Le riprese accentuano l’azione, mancano i panorami con i protagonisti che si muovono al loro interno, mancano le inquadrature descrittive. Non è più un sogno, una fiaba, è qualcos’altro. Anche gli alieni, soprattutto nella scena del bar, sono troppo moderni, troppo computer grafica, l’unico alieno che veramente è Star Wars è quella specie di ET che segue con lo sguardo BB8 nel deserto (infatti mi sembra di aver capito che è anche l’unico realizzato con un pupazzo). Inoltre gli alieni su Jakku presentano una commistione di carne e inserti metallici che richiama alla mente molti film di fantascienza, ma nessun film di Star Wars, visti nel contesto della saga sembrano semplicemente fuori posto.

Vediamo ora perché, più nei dettagli, questo film scontenta i fan (oltre a tutto ciò che è stato scritto sopra).

Il colpo mortale. Questo film fa uno dei peggiori tiri mancini che si siano visti nella storia del cinema. La schermata di apertura, quella con le scritte gialle che scorrono verso l’infinito ci comunica che tutto quello che ci ha raccontato episodio VI è falso (e quindi tutta la saga). I fuochi d’artificio finali con i 15 minuti di festeggiamenti sono falsi, l’impero non è mai scomparso, i buoni non hanno mai vinto. Avete sperato, sofferto, amato con i protagonisti dei primi sei film? Bè tutte le vostre speranze e la vostra gioia erano falsi, l’impero è più forte che mai, ha mezzi che non ha mai avuto, domina la galassia. Non si poteva pensare inizio peggiore.

Il doppiaggio. Qui ci sono almeno due ordini di problemi per un fan. Il primo è che per quasi 40 anni i personaggi ci hanno accompagnato con determinati nomi, ora si è passati ai nomi inglesi. È una sciocchezzuola se si vuole, ma dimostra quanto il film sia pensato non per inserirsi armoniosamente nella saga, ma piuttosto per attrarre nuovi fan a discapito dei vecchi. Questo problema si lega al secondo: chi ha curato i testi del doppiaggio non sapeva niente (o ha avuto l’ordine di ignorare) delle traduzioni classiche, piccole chicche, ma ad esempio le “truppe d’assalto” diventano “assaltatori”. (Non ho sentito l’originale inglese quindi suppongo che nell’originale siano rimasti i termini classici). L’effetto è un po’ straniante, stiamo parlando di cose diverse? Delle stesse? Il richiamo è forte o velato?

Il super-super cattivo cioè l’equivalente dell’imperatore. Perde tutta la propria matericità per diventare una specie di Sauron. L’imperatore era talmente forte ed inquietante da non dover usare mezzucci per apparire più cattivo o più potente, era spaventoso semplicemente grazie al suo volto semi-coperto, in questo film il cattivo usa espedienti da operetta per apparire più grande ed inquietante. In questo modo si smaterializza (facendo perdere il terrore dei sith, così spaventosi proprio perché uomini come i jedi, proprio perché mischiati in mezzo a loro eppure così potenti), svilendo in qualche modo se stesso e strizzando l’occhio ad altre saghe come appunto il Signore degli Anelli (anche esteticamente), saghe grandiose ma ben differenti da Star Wars.

Le spade laser. Qui si tratta di un problema di coerenza interna, ma vale la pena sottolinearlo. Ad un certo punto del film un personaggio subisce un colpo di spada laser nella schiena, un colpo pieno, ben inflitto, e non muore, sviene ma risulta che è ferito solo leggermente. Io spero che ciò verrà spiegato nei prossimi film (anche con una semplice pezza), magari l’assaltatore non voleva uccidere quella persona, tuttavia nel momento attuale il risultato è assurdo.

Esistono anche altre incoerenze generali che fanno storcere il naso ma qui devo fare un piccolo spoiler.

INIZIO SPOILER

Si sfiora il ridicolo quando l’impero redivivo crea un’ulteriore morte nera, solo… mille volte più grande! Ma come: le lotte degli altri film non sono servite proprio a niente? Inoltre chi è quel minorato che continua a progettare morti nere che possono essere disgregate da semplici caccia? Si tratta in assoluto dell’attacco più ridicolo della saga, caccia che senza supporto assaltano la terza morte nera (circa 1000 volte più grande) e… Non vi svelo il finale, ma massima delusione (almeno fosse intervenuto qualche incrociatore stellare, magari requisito all’impero dopo la vittoria del VI film).

FINE SPOILER

Vediamo ora alcune considerazioni generali che esulano dal fatto che questo è un film di Star Wars.
Ci troviamo davanti ad un film mediocre, l’impostazione è quella tipica dei film Marvel (compreso il tipo di inquadrature e di effetti speciali). Se vi piace il genere e siete pronti ad ignorare il fatto che sia un film di Star Wars c’è una buona probabilità che questo film vi piaccia (pur non essendo memorabile). Purtroppo soffre di molti dei cliché tipici di questi film, in particolare mi ha disturbato il fatto che il nuovo impero sia dipinto ESATTAMENTE come i Nazisti nei film Marvel. E quando dico esattamente intendo proprio nei minimi particolari, sembra che abbiano preso dei pezzi di film sull’olocausto, li abbiano resi più “Marvel” e li abbiano inseriti in questa pellicola. Personalmente l’ho trovata una scelta di cattivo gusto e fuori luogo, ma è evidente come Star Wars debba piano piano essere inglobato in quel genere di film per cui la Disney ha già un grande pubblico.

C’è qualcosa che mi ha convinto al 100%? Sì: Han Solo e Chewbecca, sono loro dopo 30 anni. Perfetti. Anche Leila è perfettamente nel ruolo. Mi ha stupito invece C-3PO, pur essendo interpretato dallo stesso attore ha movenze piuttosto diverse dalla saga originale, non mi è sembrato lui al 100% (già nella saga nuova C-3PO aveva un modo di tenere le mani molto differente rispetto alla saga vecchia). Anche Luke mi ha convinto. Gli altri attori sono bravi, il problema sono le caratterizzazioni, come abbondantemente spiegato all’inizio di questa recensione.

Che dire? Questo film, secondo me, non è Star Wars, è un filmetto qualunque buono per passare due ore. Sicuramente non comprerò il Blu-ray e non andrò a vedere il seguito al cinema. Peccato, si poteva fare molto meglio. Non fraintendetemi, non è che perché è Star Wars non mi sarebbe potuto piacere, come la vecchia ho amato la nuova trilogia, ma questo è un’altra cosa. Un film diverso. Realizzato con un centesimo della dedizione che ci metteva George Lucas e con fini probabilmente esclusivamente commerciali, non fa onore alla saga.

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Voglio i seguiti! / 19 Dicembre 2015 in Star Wars - Il risveglio della Forza

Inizio col dire che mi stavo mettendo a piangere dalla nostalgia appena ha iniziato a scorrere il testo giallo introduttivo. Sob sob..
Dunque, il film mi è piaciuto molto anche se dal secondo tempo in poi è stato scontatissimo tutto ciò che sarebbe avvenuto. Era proprio la copia sputata del IV episodio. Non ho ancora capito se questo mi stia dando fastidio oppure no. Mi verrebbe da dire che il film manca di originalità, ma sarebbe una bugia visto che gli elementi originali ci sono eccome!
In primis Finn! Cavoli, uno stormtrooper che sviluppa sentimenti?? Wow!! Io non me l’aspettavo proprio!
E di certo non mi aspettavo Poe! Appare pochino, ma un pilota con un ruolo non di sfondo è un elemento nuovo. Ah.. a proposito di Poe… lì per lì ho pensato che il suo nome si scrivesse proprio PO come kung fu panda… già mi immagino Po che pilota un caccia.. vabbè, torniamo sulla terra.
Vogliamo parlare di Ren/Ben? VI prego ditemi che non sono la sola ad aver pensato che la sua maschera nascondesse un volto sfregiato.. e soprattutto ditemi che quando se l’è tolta non sono l’unica che ad averlo ritenuto il sosia di Piton da giovane. Wow, sto sparando un sacco di cacchiate in questa recensione… Comunque!! Trovo stupendo e geniale aver trasformato in cattivo il figlio di Han. Non è affatto uguale alla trasformazione di Anakin in Darth Vader: noi conosciamo benissimo i parenti di Ben e il suo maestro, e sappiamo che stanno dalla parte dei buoni per cui dovrebbe essere scontato che pure sto ragazzo debba essere buono invece… è stato sedotto dal lato oscuro. Ciò che mi chiedo è PERCHE’??? Mi manca questo tassello.. non c’è una Padme da salvare, non c’è una mamma morta davanti ai suoi occhi. Che diamine gli sarà successo? Perchè è cresciuto così inca**oso?? Lo scopriremo nei prossimi film.
Non ho invece ben capito da dove sia saltata fuori sta Rey… sembra proprio presa a casaccio dal mucchio e, casualmente, è un’eccezionale pilota, sa badare a sé stessa, capisce da sola come usare la forza.. bla bla bla.. ma chi cavolo è? Chi la conosce? Perchè è così importante?
Dopo tante domande la mia sola certezza è: linciatemi pure, ma preferivo la pronuncia “IAN” e non “HAN”.

Anyway… ho fatto proprio bene a non guardare nessun trailer, così sono arrivata in sala senza sapere assolutamente nulla, tabula rasa, per cui non avevo pregiudizi o aspettative di sorta. Mi sono divertita, mi sono stupita, mi sono immersa nel mondo stellare. Non vedo l’ora di potermi gustare gli altri episodi!

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Il Risveglio dell’industria / 17 Dicembre 2015 in Star Wars - Il risveglio della Forza

Reboot/remake/sequel chiamatelo come vi pare, perché qui si segue sfacciatamente un bel binario prestabilito, poco male se sorretto da un sottilissimo filo di lana, purché peró faccia felici i feticisti del brand e non fosse per un paio di momenti prevedibili, ma efficaci, ci troveremmo di fronte ad un tonfo clamoroso.

Ebbene sì, la forza si è risvegliata! / 16 Dicembre 2015 in Star Wars - Il risveglio della Forza

Diciamocela tutta.
Il nome Star Wars è da un lato sinonimo di grandi attese, come ha dimostrato l’ennesima campagna globale di advertising, ma porta d’altra parte con sé un intrinseco rischio di delusione delle aspettative.
Era già accaduto con la trilogia prequel e i dubbi si ponevano anche per l’inizio di questa terza trilogia.
Del resto è dura convincere i fan fondamentalisti, i nostalgici ad oltranza, quelli che si sono innamorati della old trilogy e che hanno solo dopo lungo tempo iniziato ad apprezzare la trilogia prequel, dopo un’iniziale e apparentemente insuperabile diffidenza.
A ciò si aggiunga il discusso passaggio alla Disney e una serie di trailer che avevano fatto storcere il naso a più di qualche fan ortodosso.

Eppure questo episodio VII, alla prima, caldissima impressione appena uscito dalla sala nel giorno della première mondiale, è riuscito nel non facile e per nulla scontato obiettivo di farsi piacere fin da subito.
Merito del regista J.J. Abrams, che ha portato una ventata di freschezza dentro uno schema che ha veramente poco di originale. Il film, infatti, può essere quasi considerato un remake dell’episodio IV, con scelta discutibile, ma con risultato più che apprezzabile. Un episodio IV ambientato nel futuro, con l’idea tutt’altro che peregrina dei corsi e ricorsi storici.
Merito di J.J. Abrams, dicevamo, sia per l’apporto dato alla sceneggiatura (scritta insieme a Lawrence Kasdan – grande ritorno – e Michael Arndt), sia per la regia spumeggiante e briosa, assai diversa dallo stile – più classico – a cui ci aveva abituato George Lucas.
La cosa si nota fin dalle prime sequenze e risalta in particolare nelle scene di guerra, con l’inquadratura che spesso entra nel vivo dell’azione, con effetto dirompente.

Parlare della trama ha poco senso, perché le novità e i colpi di scena rispetto alla storia come la conoscevamo fino a ieri sono tali e tanti da rischiare lo spoiler ad ogni frase.
In generale si può dire che la sceneggiatura è assolutamente degna di nota (ancorché, come già detto, ricalchi l’episode IV).
Ciò che probabilmente addirittura migliora rispetto agli episodi precedenti è la recitazione di alcuni protagonisti (in particolare il giovane Adam Driver, che interpreta Kylo Ren). Lucas chiedeva ai suoi attori una recitazione da serial anni ’30 del sabato pomeriggio. Una scelta ben precisa e per certi versi discutibile che portava ad alcune interpretazioni statiche e stereotipate.
Con questo episodio ci avviciniamo ad una recitazione più tradizionale (ovviamente con alti e bassi a seconda degli interpreti), ed i risultati si notano.
L’unica scelta che fa storcere il naso è quella di far impersonare il capo dei cattivi di turno, il leader supremo Snoke, niente meno che ad Andy Serkis, che lo interpreta in modo troppo simile al personaggio che lo ha reso celebre, il Gollum de Il Signore degli Anelli.
Quanto alle musiche, altro fattore leggendario della saga, John “Johnny” Williams vive ormai praticamente di rendita e gli basta qualche ritocco qua e là ai suoi cavalli di battaglia per tirare fuori roba sempre nuova.

E’ lo Star Wars di sempre (i cari vecchi droidi, il Millennium Falcon), eppure ci sono elementi di novità: per la prima volta si vede sangue (o sbaglio?); una donna è la protagonista combattente.
Meravigliosa l’ambientazione finale alle magiche isole Skelligs, quei due cucuzzoli che sorgono dal nulla dalle acque oceaniche al largo delle coste irlandesi (sembra strano, ma niente di digitale!).

Un grande episodio VII, che alla prima visione affascina e colpisce (ne serviranno altre per un giudizio più quadrato) e che pare stia mettendo anche d’accordo la critica.
La forza si è risvegliata, e ora chi la ferma più?

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Il ristagno della Forza / 16 Dicembre 2015 in Star Wars - Il risveglio della Forza

[PRIMA PARTE: NO SPOILER]
Non c’erano dubbi che la qualità del prodotto dovesse essere eccellente, e non sarà di questa altissima qualità che discuteremo negli anni a venire, così come non abbiamo mai messo in discussione la qualità produttiva della trilogia I-II-III. Ciò di cui si discute e sempre si discuterà è la storia. Prima di farlo è doveroso però un commento sulla qualità: l’estetica di J.J. Abrams, che conosciamo bene dai suoi lungometraggi (Star Trek, Super 8, Mission: Impossible), fra lens-flare, piroette della macchina da presa e spielberg-face quante bastano, trova perfetto compimento anche qui, e segna un taglio immediato, sin dai primi fotogrammi post-crawl, con la staticità rassicurante di George Lucas. Anche il montaggio è più affine al ritmo spielberghiano sostenuto, dai contrasti comici e persino dagli effetti-sorpresa tipici dell’horror, piuttosto che alla sacralità sequenziale delle trilogie precedenti. Insomma siamo davvero in una nuova gestione della baracca. La perla dell’apparato produttivo è però la colonna sonora di John Williams che svecchia gli arrangiamenti dei temi classici (a partire dalla sigla iniziale), si concede a generi anche diversi dalla pompa che sulla struttura lucasiana era invece inevitabile, e forse per la prima volta in Star Wars compone un’opera che cattura l’attenzione in ogni momento e non solo nelle scene chiave: insomma un album che sarà ottimo da ascoltare da capo a piede invece che selezionando le tracce preferite, cosa che, almeno a me, con le score precedenti non mi riusciva.
Se c’è una nota negativa, è il ricorso alla motion capture. Sì, ha il pregio di farci riassaggiare Andy Serkis (che supponiamo avrà maggior peso nei prossimi episodi) ma ci costringe a sopportare un’animazione poco credibile per dei personaggi che cercano invece di suscitare emozioni genuine (il Leader Supremo di Serkis, e la saggia locandiera di Lupita Nyong’o: quest’ultima fralaltro ci priva di contemplare la suprema bellezza dell’attrice. IMPERDONABILE).

[SECOND PARTE: SPOILER DIFFUSI]
La storia è quella che smonta (finalmente, direi) l’enorme aspettativa di questi anni e ridimensiona questo fenomeno riportandoci tutti con i piedi per terra, e riservando le santificazioni a altro. Un primo quarto d’ora meraviglioso con i dialoghi ridotti all’osso e la presentazione quasi muta dei tre protagonisti di questa nuova gestione (il pilota ribelle Poe Dameron [Oscar Isaac], il trooper rinnegato Finn [John Boyega], e la gagliarda squattrinata Rey [Daisy Ridley]), che lascia spazio a una regia pura: solo recitazioni, musica, montaggio, suoni e effetti speciali. Sì, non si capisce chi sarà davvero il protagonista, da dove vengano, non si capisce nemmeno dove eravamo rimasti, né chi sia buono e chi cattivo. E sarebbe stato fantastico se il resto del film si fosse mosso su questa parzialità di informazioni e bombardamento di suggestioni. Ma c’era da subito un indizio che lasciava intendere che questo era solo un interludio, il giardinetto dove JJ ha potuto sfogare la sua creatività, per poi tornare a portare avanti i piani dell’Oscura Signora del Male, Darth Disney. I piani erano di raccontare una storia IDENTICA a Episodio IV. C’è un droide che ha un messaggio segreto per la Resistenza. C’è un pazzo mascherato che vuole scoprire questo segreto per schiantare la Resistenza, e un pianeta-arma in grado di distruggere altri pianeti. Nel frattempo gli sbandati protagonisti che vengono dalla polvere saranno magicamente in grado di mettere i bastoni fra le ruote di continuo al pazzo mascherato e alla sua mastodontica arma apocalittica perché gli sbandati protagonisti in realtà sono i figli della gallina bianca e quindi super importanti. Ma questo è un sequel, e il primo di molti altri, quindi i super importanti saranno ancora più importanti negli episodi seguenti. Qui, a essere davvero fondamentali, sono i personaggi della saga precedente. Episodio VII, nonostante veda risvegliarsi la Forza, è la storia di Han Solo. La storia finale, definitiva, di Han Solo. E Leia. E la palla al piede di Chewbacca. Tanto è vero che a nonno Han e sora Leia tocca persino l’ingrato compito di uno spiegone che si era divinamente riuscito a evitare nel primo quarto d’ora senza che nessuno ne sentisse la mancanza.
Nella seconda parte poi la quantità di personaggi e una incauta gestione dei tempi porta a uno slabbramento dell’intreccio tale che dieci minuti di storia richiedono mezzora di pellicola: lo so perché fra la confusione e la noia così generate ho guardato l’orologio più volte.

Insomma, è un peccato che a JJ non sia stata lasciata la libertà di creare una storia davvero nuova (persino Episodio I aveva trovato un espediente narrativo diverso per giustificare la nuova trilogia!), e peccato che, spostando l’accento di molte sottotrame sui prossimi episodi, quello che rimane in questo primo episodio più che un cliffhanger è una matassa da sbrogliare.

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