Recensione su Rogue One: A Star Wars Story

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Siamo i ribelli della montagna / 26 Febbraio 2017 in Rogue One: A Star Wars Story

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Famiglia fuggita su un pianeta agricolo, sanno che qualcuno gli da la caccia, arrivano! Vai ca**o, seguiamo il piano, sapete tutti il da farsi. Il piano: nascondiamo la pupa/motore della storia, tu donna ti fai ammazzare come un’imbecille, io uomo vado virilmente incontro al mio futuro carnefice e mi faccio sodomizzare in quasi qualsiasi senso, noto e meno noto. Belin, ma è un piano GENIALE! Si vede proprio che sei scienziato. Ebbene, la storia della figlia dello scienziato che, dopo aver picchiato il cane che morse il c**o al gatto che impanò il topo e continua tu, costruì la Morte Nera. Che per un refuso stavo scrivendo morte tenera, ma sono un po’ fuori giri. Quindi la figlia fugge con Forest Whitaker e un respiratore, ma anni dopo… e diventata figa. Ah, comunque il padre è Mads Mikkelsen, per cui fa simpatia nonostante tutto. No non è vero (la fighezza, dico). Invece è diventata una scavezzacollo, e riceve da un pilota ribelle e attraverso altre vicessitudini giustamente fracassone un messaggio del padre che le dice che lui, furrrrrrrrbo, ha inficcato un tallone d’Achille (meglio noto ormai come tallone da killer, grazie ai provini di Mai dire GF) nell’intero ambaradan. Che è una bellissima parola. E insomma, non c’è gnocca ma tutti i soliti alieni buffi, l’ammiraglio cetaceo e si deve andare sul pianeta Sbimbumbam a sottrarre all’Impero i piani con la vulnerabilità ecc. Si parte dalla guerriglia urbana, nella città sotto controllo imperiale con i brutti bruti alieni in giro, per poi passare alla battaglia parallela sia di terra sia nello spazio, come oldie but goldie insegnano.
Ottima è questa idea di fare degli spin-off non indispensabili ma che aggiungono pezzi, cesellano vicende minori, alla storia principale di Star Wars, un po’ perché il gusto ci guadagna, un po’ perché un fan vero non ne ha mai a basta. Ti dico solo che in uno dei film degli anni ’80 mai e poi mai sarebbero potuti morire tutti come succede qui O_O e ci sono rimasto malemalissimo, manco li droidi (che equivale al manco li cani che si potrebbe sentire al Pincio. Oh, io nemmen so più se ci son mai stato, al Pincio). L’altra cosa pazzesca è il governatore, e pure Leila ma per 3 sec finali, resuscitato con la computer grafica, sai quello con la faccia da vecchio teschio, lui. E non me ne ero accorto (anche se in effetti aveva una certa fissità, ma col senno di poi…). Per cui tutto resta in mirabile equilibrio, e l’autoconclusività aiuta, i due si piaciucchiano non hanno il tempo per chiagnere e futtere, ci sono i robot elefanti della battaglia di Taooine, il droide era simpatico ma ZAP!, la cumpa è ottima e ben assortita ma morendo compensa la poca originalità dei suoi componenti, cumunque tutti piuttosto simpa. Pochi fronzoli, siamo i ribelli!

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