Recensione su Into Darkness - Star Trek

/ 20137.2260 voti

12 Febbraio 2014

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Secondo film della nuova saga di Star trek, che mi ha aiutato a fare un po’ pace con questa serie tv (e relativi lungometraggi) che avevano sempre incontrato una certa antipatia da parte mia, complice l’atmosfera dichiaratamente gaia che permea ogni battuta, sottinteso e in generale scena che coinvolge Kirk e Spock.
Ora, miei ormoni e tarature mentali a parte, la relazione tra il gay è Star trek è vecchia quanto la serie stessa: pare infatti che il primo fandom occidentale (in giappone era già cosa comune e apprezzata) su cui le fan si divertirono a scrivere storie amatoriali a tematica omosessuale era proprio Star Trek, e la coppia prescelta era proprio la Kirk/Spock.
Se poi su sky cinema ti presentano il film parlandoti per un quarto d’ora abbondante del BROMANCE (contrazione che sta per Brotherly Romance) tra Kirk e Spock una povera fanciulla cosa deve pensare guardando una pellicola in cui per quasi due ore due giovani e avvenenti ufficiali spaziali (che tutti cercano, invano, di separare in due navi diverse come si faceva coi bambini alle elementari) altro non fanno che salvarsi la pelle l’un l’altro a dispetto delle regole (più Kirk che ovviamente Spock) e riuscendo persino a provare emozioni e turbamenti da cui ci si riteneva, con fierezza, immuni?

La trama mescola sporchi intrighi, politica e PIMPUMPAM spaziale sulla falsariga della prima (in ordine di linea temporale) trilogia di Star Wars, e anche le tematiche sembrano richiamare parecchio a questa nuova branca del fantasy/fantascientifico che vuole protagonisti tormentati da questioni etiche e morali di stampo molto attuale. In particolare c’è l’idea di fondo che bisogna stare molto attenti e imparare a valutare con intelligenza e spirito critico chi ci comanda e ha in mano il nostro destino, perché spesso e volentieri è un puzzone.
Lezione che dovremmo imparare.
La trama ondeggia tra l’esaltante e il confuso.
Con una dottoressa Carol Marcus che ha poco motivo d’esistere, ma ha un bel taglio di capelli.
Bello il personaggio di Khan (i cattivi hanno sempre un certo fascino perverso che mi spinge ad apprezzarli più dei protagonisti la maggior parte delle volte), ma forse un po’ più banale e meno affascinante del suo omonimo del 1982, il quale compare nel lungometraggio “L’ira di Khan” in cui era un superuomo geneticamente modificato che aveva dichiarati motivi di vendetta contro un Kirk che l’aveva esiliato una ventina d’anni prima per aver cercato di prendere il controllo dell’Enterprise (vi compare anche la dottoressa Carol Marcus, nel ruolo della compagna di Kirk, e madre di suo figlio David). Qui Kirk gli mette i bastoni tra le ruote quasi per caso, ma Khan è rapido a eleggerlo arcinemico mortale e a fare di tutto per toglierselo dalle scatole.
Nel lungometraggio originale Khan aveva anche il potere di controllare la mente delle persone grazie all’utilizzo di peculiari larve aliene: alla fine di un combattimento sanguinoso che lascia equipaggio e nave in stato critico è Spock a sacrificare la propria vita per il bene dei propri compagni, riparando il motore danneggiato senza l’ausilio di tute protettive o altri strumenti di sicurezza e morendo a causa delle radiazioni assorbite durante il procedimento sotto gli occhi di un attonito Kirk. Il che era un po’ meglio di un Kirk che resuscita grazie al sangue di Khan.
La scena del criceto redivivo mi ha fatto cascare le braccia.
Esaltata però per il piccolo ma significativo cammeo di Leonard Nimoy.
Poco sorpresa infine dal fatto che come al solito durante gli attacchi la maggior parte degli omettini morti indossano l’immancabile tutina rossa. Come a dire che rosso non significa “sezione sicurezza e tecnica” ma “prego, colpisci sul pancino che sono più morbido”.

Gayosità mie mentali a parte il film si rivela abbastanza carino e con la giusta dose di drama, anche se non è memorabile (tutto questo ascendente di Uhura su Spock, boh, me lo dovranno spiegare i fan di vecchia data della serie che di certo ne sanno più di me), e J.J.Abrams dovrebbe smetterla di infilare R2D2 ovunque. Già il pensiero che la Disney si sia comprata i diritti per Guerre Stellari VII col rischio di farla diventare una sorta di remake della commediola per famiglie che prende il nome di Thor 2 non mi fa dormire la notte. Se non me lo ricordano a ogni piè sospinto che Star Wars VII sta per uscire nelle sale magari riesco persino ad andarlo a vedere al cinema con la giusta dose di calma.
E qualche pregiudizio in meno.

1 commento

  1. sempreassurda / 16 Aprile 2015

    Noooo kirk e spok insieme??? Umh non ci avevo mai pensato…

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