15 Febbraio 2011
Ho ripescato da anfratti che avevo quasi scordato questo memorandum sul film in questione, visto diversi anni fa (almeno quattro, mi sa), nell’ambito di un cineforum organizzato da un mio ex-professore.
Sinceramente, non ricordo quasi nulla di questa pellicola, se non che ha una fotografia davvero bella (ed il mio voto è dovuto praticamente a quel che ricordo di essa).
Pubblico questo brano come promemoria, per visioni future.
Stalker: persona che incede maestosamente. Ammappate.
Titoli gialli in cirillico e due ore e mezza di nulla incomprensibile. Ecco, cosa ricorderò -ahimé- di questo film.
Il paradosso, però, è che non si tratta di una brutta pellicola: mano registica ferma e gran tecnica, fotografia strepitosa e scenografie da brivido (paesaggi liminali, con vegetazione incolta e avvolgente; manufatti edilizi di foggia socialista/squallor diroccati al punto da essere indiscutibilmente affascinanti, benché distopici -uah uah, paroloni da architetto-; cieli cupi, pesanti, soffocanti ed inclementi).
Però, santa polenta, un ritmo che definire soporifero è poco.
Cosa sarà mai, questa Zona? E’ reale? Si tratta di una dimensione parallela? Come è nata? Perché solo alcuni individui possono condurne altri, laggiù, col ruolo di stalkers? Come si diventa stalkers?
Ma, soprattutto, perché non esistono detersivi ed un elementare concetto di igiene, e tutto è incrostato che neanche un tir di Cillit Bang potrebbe salvare la situazione?
Ho vissuto un solo momento emozionante. Cioè, quando la Zona ha modificato i parametri, le coordinate e per ben tre volte ha deciso di far attraversare ai protagonisti lo stesso tratto di strada, a ridosso di una specie di cascata, una roba davvero inquietante, acci acci.
Affascinanti, le parentesi oniriche, virate sul seppia, con quel bel cane nero che faceva molto Lynch…
Insomma, ad un certo punto, però, lo confesso, mi sono perfino addormentata: due minuti o poco più, ma ho ceduto.
Mi sono sentita molto fantozziana, pensando inevitabilmente alla Corazzata Potemkin…
Un film troppo cervellotico e criptico, per me.

ahinoi, quanto mi trovi d’accordo. ho appena finito di sciropparmelo e gli ho pure dedicato una recensione, segno che qualcosa l’ha pur lasciata. non so bene cosa, forse dormivo.
😀 La cosa paradossale, come vedi, è che “lascia qualcosa”. Non sai cosa, ma… MisCCCtero…
è il bello del cinema russo 😀
Io sono decisamente in difficoltà nel dare un voto a questo film: riconosco che si tratta di un prodotto di ottima fattura, ma come posso dare la sufficienza ad una pellicola che non rivedrei mai, neppure con una pistola puntata alla tempia? Boh, ci dormirò sopra….