Recensione su Spring Breakers - Una vacanza da sballo

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17 Febbraio 2015

Non volevo fare una recensione a questo film, in verità. Dopo averlo guardato ero solo venuta qui per curiosità, per leggere un po’ di opinioni, ma soprattutto per vedere se l’idea che mi sono fatta io del film corrispondesse a quella di qualcun altro.
Onestamente mi dispiace leggere certe cose. Stilisticamente parlando, questo film, per dirla in gergo, “spacca di brutto”. Può non piacervi, ma oggettivamente ha un impatto visivo pazzesco.
La saturazione, tutta la gamma di colori forti. E’ psichedelico.
Ci sono delle inquadrature che mi hanno fatta quasi piangere (sì, paradossalmente mi emoziono più per queste cose che per i film nel loro complesso, per la storia).
Il piano sequenza della rapina, la scena sotto gli irrigatori (o era pioggia, non l’ho ancora capito), alcuni primi piani anche, le varie inquadrature da diverse angolazioni quando sono in cella, l’inquadratura finale capovolta. Ne sono talmente tante che sicuramente ne dimentico qualcuna, ma il succo è: notevole.
Mi chiedo anche come si possa dire che questo film è lento. A parte che il montaggio ha un bel ritmo, ed ovviamente è fatto molto bene, mi chiedo cosa intendano per “lento” alcune persone. Per me i film di Sokurov sono lenti (e neanche tanto), o quelli di Wong Kar-Wai, o quelli di Kim Ki-duk, o per dire, quelli di Rossellini e Pasolini. Ma dire che Spring Breakers è un film lento mi sembra assurdo – a meno che io non abbia visto un altro film, a ‘sto punto, o a meno che gli altri non abbiano mai visto un film veramente lento.
In ogni caso io adoro i film lenti, quindi anche se lo fosse stato davvero, la cosa non avrebbe intaccato in alcun modo il mio giudizio – anzi, avrei voluto durasse di più, paradossalmente.
Non voglio esprimermi sulla sceneggiatura, la caratterizzazione dei personaggi o altre cose, perché onestamente mi sembra superfluo, se n’è parlato già abbastanza. A me personalmente è arrivato – certo, si può non condividere l’approccio o il modo brusco in cui il film cerca di mandare messaggi, ma ci sta. Ci sta perché è un film brusco, anche visivamente lo è, d’impatto, quindi il fine giustifica i mezzi.
A me è piaciuto, rientra un po’ in quello che è il mio genere di film, un tipo di pellicola che mi intrattiene e diverte per davvero, senza portarmi a cali di attenzione. E non gli avrei dato due lire, eh, prima di guardarlo.
Innanzitutto per il cast. Quando scegli la Gomez e la Hudgens vai a carpire un certo target, di cui purtroppo o per fortuna io non faccio parte. Nemmeno Franco mi piace molto, ma riconosco che sappia il fatto suo, è un attore senza dubbio. Non mi piacciono i personaggi, di questo film, perché effettivamente sono odiosi, nessuno escluso. Però non si può giudicare un film in base a quanto ti rivedi nei suoi personaggi o a quanto ti infastidisca la storia narrata. Altrimenti, fosse così, meglio scegliersi film che pensiamo siano adatti a noi e pace, ma in questo modo ci perderemo un mondo intero di cose.
Detto ciò, per me le otto stelline le merita tutte, già solo per la regia.

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