Recensione su Spider-Man: No Way Home

/ 20217.1176 voti
Spider-Man: No Way Home
Regia:

Il gioiello della Fase Quattro del MCU / 9 Aprile 2022 in Spider-Man: No Way Home

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

“Spider-Man: No Way Home” è il ventisettesimo film del MCU, sequel del già spettacolare “Far From Home”, ed è la pellicola che più attendevo (ovviamente) di tutto il 2021.
Ed è la perla che tutti i fan dell’Uomo Ragno stavano aspettando.
Il film è ambientato esattamente una settimana dopo l’attacco sferrato da Quentin Beck in “Far From Home” dove, alla fine della vertiginosa lotta, con uno stratagemma è riuscito ad incastrare Spider-Man e, ancora peggio, a rivelare al mondo intero la sua vera identità.
Da qui iniziano i problemi più grandi mai affrontati dal nostro Peter Parker. Non sapendo cosa fare, come ultimo disperato tentativo chiede aiuto a Doctor Strange, il quale con un incantesimo deve far dimenticare al mondo intero la vera identità di Parker. Ovviamente nulla va come previsto, e da qui inizia il grande spettacolo. Inizia la trama che ogni fan Marvel aspetta da tutta la vita: il Multiverso è arrivato. E con ciò sono tornati tutti i più grandi e vecchi cattivi dell’Uomo Ragno che abbiamo visto nelle pellicole passate. Il primo ad arrivare è il sempre incredibile Dottor Octopus, con il quale Spider-Man, con la sua tuta da Iron Spider, ingaggia subito uno spettacolare e lungo combattimento. Il secondo villain che vediamo arrivare è il Green Goblin cinematografico per eccellenza, quello interpretato dall’inimitabile Willem Dafoe. Seguono poi Lizard, Electro ed infine l’Uomo Sabbia.
Ovviamente, ma qui già ci inoltriamo più verso la fine del film, non potevano che tornare anche i relativi Spider-Men degli universi da dove provengono tutti i villain sopra elencati. E con tutto questo ben di Dio presente in un unico film su Spider-Man, un vero fan dell’Uomo Ragno non può non piangere.
Questo gioiello cinematografico racchiude tantissima azione spettacolare, effetti speciali sempre al top, adrenalina, ritmo serratissimo fin dalla primissima sequenza, humour e anche (purtroppo) un tono cupo e teso. Il bimbo ragno di Tom Holland, in questa sua terza avventura in solitaria che conclude anche il suo percorso scolastico, affronta la sua più grande nemesi. Un nemico che non si aspettava mai e poi mai di dover affrontare, colui che gli porterà via tutto ciò che gli è rimasto di più caro e che lo porterà a compiere una delle scelte più difficili di tutta la sua vita: stiamo parlando ovviamente del già sopra citato Green Goblin, antagonista principale di tutta la pellicola.
Willem Dafoe ci regala la sua seconda interpretazione del Folletto Verde che già abbiamo amato nel lontano 2002, ma questa volta aggiungendo ancora più follia e malvagità.
Vedere Green Goblin finalmente a volto scoperto per tutta la durata della pellicola, e di conseguenza poter ammirare tutte le espressioni maligne e le risate inquietanti che Dafoe ci riserva, è un’emozione senza fine.
I colpi di scena sono uno dietro l’altro, il brivido sale sempre di più, la battaglia finale è tutto ciò che ogni fan sognava.
Siamo di fronte alla conclusione di tutto il franchise cinematografico sull’Uomo Ragno iniziato nel 2002, un concentrato di emozioni che fa ritornare bambini. E solo dopo essere arrivati alla fine di tutto il film si può comprendere questa affermazione, già usata nel colosso per eccellenza del MCU che non c’è di certo bisogno di andare a ricordare: la fine è parte del viaggio. Spider-Man tornerà, ma non sarà più come prima.

Lascia un commento