Recensione su Southpaw

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Non sarà Rocky o Creed, ma è più che buono / 27 Settembre 2016 in Southpaw

Antoine Fuqua dirige un dramma ambientato nel mondo della boxe. Billy Hope (Jake Gyllenhaal) è un pugile di grandissimo successo, campione, imbattuto, ricco, con una bella moglie (Rachel McAdams) e una figlia. Però le cose si mettono male: già visibilmente alterato mentalmente dopo anni di lotta, finisce per discutere prima verbalmente poi fisicamente con Escobar, un forte pugile colombiano che vuole il titolo di Hope e non si fa scrupoli per provocarlo. Ad un certo punto, scoppia una rissa, qualcuno estrae una pistola e uccide la moglie di Hope. E’ l’inizio del crollo per lui: mentalmente distrutto, rimane senza soldi, senza casa, compie una pazzia e gli viene tolto pure l’affidamento della figlia. Hope troverà però in un allenatore di una piccola palestra (Forest Whitaker) e nella voglia di riprendersi sua figlia, la determinazione di ricominciare tutto daccapo e rifarsi. Come storia non sarà certo il massimo dell’originalità, però è pur vero che la redenzione tramite lo sport e, in particolar modo, la boxe, funziona anche se non siamo davanti ad un capolavoro ma comunque ad un film più che positivo. Aiutato soprattutto dalle performance dei bravissimi come sempre Gyllenhaal e Whitaker. Nel resto del cast poi troviamo anche Naomie Harris e i cantanti 50 Cent e Rita Ora. Non sarà un gran film alla Creed, per fare un esempio recente, ma è comunque capace, nonostante gli stereotipi del genere, di emozionare ed appassionare. Consigliato a tutti gli appassionati senza il minimo dubbio.

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