Recensione su Sorry We Missed You

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Sorry We Missed You
Regia:

Questa è politica / 20 Gennaio 2020 in Sorry We Missed You

Dopo l’altrettanto ottimo “I, Daniel Blake”, Ken Loach torna con un altro film che vuole raccontare gli effetti di un capitalismo che mercifica le persone ma mentre nel precedente film il protagonista reagiva con irriverenza all’insensatezza e alla disumanità di una burocrazia cieca, in questo nuovo capitolo Ken Loach ci racconta di un personaggio totalmente invischiato in una realtà che opprime, a cui non resta che dimenarsi come un malcapitato finito nelle sabbie mobili. Il film d i Ken Loach mette in scena le vicende quotidiane di una famiglia di oggi e lo fa quasi senza dare nessuno sguardo particolare ma, proprio per questo, riuscendo nell’intento di scuotere la coscienza dello spettatore. Il regista, infatti, gira il film quasi con l’intenzione di scomparire, limitandosi a documentare la realtà per quella che è. Perché questa non ha bisogno di essere infiocchettata e/o ingigantita. Quello che ci dice Ken Loach è che il capitalismo davvero sta rovinando e corrodendo un intero tessuto sociale, ci sta imbruttendo come esseri umani e non accorgersene è da sciocchi oltre che da ciechi. È disumano lavorare per sopravvivere, in questo senso il lavoro non ha nulla a che vedere con la nobilitazione ma diventa un ricatto. Non c’è nessuna dignità nel lavoro, questa va a farsi benedire e ciò che resta è solo l’umiliazione, quella dovuta a una sconfitta e alla conseguente resa. L’unica speranza è affidata agli affetti e ai gesti di gentilezza fra le persone. Basteranno?

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