Violent Cop

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Violent Cop

Azuma è un poliziotto che non si fa problemi ad usare la violenza e metodi coercitivi poco ortodossi per combattere il crimine. Durante alcune indagini, l'uomo scopre che un suo collega viene ucciso perché implicato in un traffico di stupefacenti: quando la sorella di Azuma viene rapita, il poliziotto esplode in una rabbia selvaggia.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: その男、凶暴につき
Attori principali: Takeshi Kitano, Maiko Kawakami, Makoto Ashikawa, Shirō Sano, Sei Hiraizumi, Mikiko Otonashi, Hakuryu, Ittoku Kishibe, Ken Yoshizawa, Nobuyuki Katsube, Noboru Hamada, Yuuki Kawai, Ritsuko Amano, Tarō Ishida, Katsuki Muramatsu, Kenichi Endo, Ei Kawakami, Kiminari Matsumoto, Zhao Fanghao, Kazuyoshi Ozawa, Susumu Terajima, Tetsu Sakuma, Meijin Serizawa, Bang-ho Cho, Kengakusha Akiyama, Ikken Matsuoka, Yoshimi Hara, Kunihiko Ida, Kei Hayami, Akko Tadano, Hiroko Nishina, Yoshikazu Tanimura, Ginji Nakamura, Hayato Ichimonji, Satoshi Mihara, Kenichiro Ito, Motoharu Tamura, Hirofumi Hamada, Takashi Hosome, Koichi Ueda, Hiroki Nakayama, Yuzo Mikawa, Masao Ishiguro, Shû Nakajima, Tomoko Hirasawa, Akira Hamada, Kōichi Tanimura, Miyuki Honma, Kyoko Kumagai, Aiko Nozawa, Takashi Uchida, Shingo Kataoka, Yuta Saito, Daigaku Akiyama, Mostra tutti

Regia: Takeshi Kitano
Sceneggiatura/Autore: Takeshi Kitano, Hisashi Nozawa
Colonna sonora: Daisaku Kume, Daisaku Kume
Fotografia: Yasushi Sasakibara
Produttore: Takio Yoshida, Hisao Nabeshima, Shozo Ichiyama, Kazuyoshi Okuyama
Produzione: Giappone
Genere: Orientale, Azione, Drammatico, Poliziesco
Durata: 103 minuti

Dove vedere in streaming Violent Cop

Tiepido esordio / 5 Settembre 2020 in Violent Cop

L’esordio alla regia dell’attore comico Takeshi Kitano ha inizio con un noir poliziesco abbastanza crudo e violenti: Violent Cop. Ho sempre sentito parlare di Kitano come un Maestro del cinema, ma da questo film si evince ben poco. La regia del film è piuttosto scialba e anonima, tipica di quei film low budget sul finire degli anni ’80 e gli inizi degli anni ’90. Non ci sono particolari guizzi artistici e tutto resta piatto per l’intera durata del film. Il protagonista è un poliziotto sociopatico che utilizza metodo poco ortodossi ma efficaci per risolvere i suoi problemi nella sfera lavorativa ma anche privata. Il film tuttavia non è poi così violento come potrebbe sembrare e talvolta risulta inverosimile e caricaturale (dopotutto Kitano è famoso come comico). Ci sono un paio di colpi di scena interessanti, per il resto il film cade facilmente nell’oblio. Il primo film di questo regista è appena sufficiente e mi ha deluso. Spero che il tanto decantato Sonatine alzi l’asticina.

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“Meglio che guidi io” / 3 Luglio 2014 in Violent Cop

Arriva per tutti quel momento della vita in cui dici “Si, conosco Kitano ma non ho mai avuto l’occasione di vedere un suo film”. Quale rimedio migliore se non quello di recuperare quindi la sua prima pellicola al timone della regia?
E per essere il lavoro di un regista agli esordi devo dire che non mi è per nulla dispiaciuto. La trama potrebbe suggerire un semplice poliziesco, che usufruisce della formula “sbirro buono-sbirro cattivo”.
Ma visionando la pellicola si scorge qualcosa di diverso: vi è un tono molto freddo che la caratterizza, una crudezza spietata, che esplode prepotentemente e con grande visibilità, specialmente nella seconda parte.
Alcune sequenze, poi, sono davvero apprezzabili (l’inseguimento con l’auto ad esempio).

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L’esordio di Kitano. / 7 Aprile 2014 in Violent Cop

Visto solo ora, l’esordio alla regia di Kitano non mi ha convinta appieno come altri suoi lavori successivi, nonostante la sorprendente padronanza tecnica.

Violenza, amoralità, epica: Kitano spreme la tradizione culturale nipponica fino all’osso ed ottiene questo plot estremo.

C’è da dire che sento di fidarmi di chi dice (vedi, il Morandini) che, prima di questo titolo, probabilmente, non esisteva nulla di simile e che con Violent Cop Kitano ha destrutturato con anticipo il citazionismo che sarebbe diventata cifra tarantiniana, praticamente resettando la partita e ripartendo da zero, creando non esattamente un genere, ma sicuramente uno stile ampiamente riconoscibile.

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