Recensione su Sorrisi di una notte d'estate

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11 Dicembre 2012

Civettuola commedia romantica, un Bergman forse superficialmente insolito, sebbene sotto le increspature di questo brillante valzer dell’erotismo (una pellicola decisamente “scostumata”, per gli anni cinquanta) si annida pur sempre una visione iconoclasta e disperante. Dal gioco perverso degli adulti fuggono a rotta di collo solamente i giovani, in cui ancora c’è un residuo di purezza, seppure appesantita – come nel caso del giovane Henryk – dai freni della virtù dettati dall’austera religiosità nordica, o infiocchettata di frivolezza come nel caso della cameriera Marta. L’eros negli “adulti incalliti”, crudeli e fedifraghi, appare freddo come il tamburo di un revolver in una roulette russa. Più devastante di quanto si pensi.

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