Somewhere
/ 20105.9247 votiJohnny Marco è un famoso attore hollywoodiano; vive allo Chateau Marmont, il celebre albergo di Los Angeles frequentato dallo star system, e conduce la classica vita dissoluta, con l'assistente personale a ricordargli gli appuntamenti di lavoro tra un giro in Ferrari e un festino: stile di vita con il quale dovrà fare i conti il giorno che Cleo, sua figlia undicenne, gli verrà affidata dalla madre. Leone d'oro al miglior film alla 67ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
laschizzacervelli ha scritto questa trama
Titolo Originale: Somewhere
Attori principali: Stephen Dorff, Elle Fanning, Chris Pontius, Laura Chiatti, Lala Sloatman, Ellie Kemper, Michelle Monaghan, Erin Wasson, Alexandra Williams, Nathalie Fay, Kristina Shannon, Karissa Shannon, John Prudhont, Ruby Corley, Angela Lindvall, Maryna Linchuk, Meghan Collision, Jessica Miller, Renée Roca, Aurélien Wiik, Lauren Hastings, Amanda Anka, Brian Gattas, Randa Walker, Sylvia Desrochers, Christopher James Taylor, Silvia Bizio, Noel De Souza, Lisa Lu, Alexander Nevsky, Aida Takla-O'Reilly, Emanuel Levy, H.J. Park, Jordu Schell, Joey Rocket, Jack Firman, Io Bottoms, Paul Greene, Eliza Coupe, Nicole Trunfio, Timothy Starks, Mary McNeal, Ferruccio Calamari, Antonio Bracciani, Davide Borella, Nunzio Alfredo 'Pupi' D'Angieri, Jo Champa, Greta Zamparini, Stefano Fiorentino, Giorgia Surina, Simona Ventura, Nino Frassica, Maurizio Nichetti, Valeria Marini, Paola Turani, Marica Pellegrinelli, Martina Chiriaco, Jennifer Iacono, Angela Lanotte, Sylvia Lucia Tauro, Marco Gandolfi Vannini, Philip Pavel, Romulo Laki, Damián Delgado, Laura Ramsey, Nathalie Love, Caitlin Keats, David Jean Thomas, Peter McKernan, Patrick McKernan, C.C. Sheffield, Ray Garcia, Jack Abernethy, Brooke Bickford, Rachael Boyd, Benicio del Toro, Rich Delia, Kevin Deon, Alden Ehrenreich, Stephanie Ellis, Yeena Fisher, Rebecca Fraiser, Jennifer Gall, Sonja Kinski, David Light, Michelle Lima, Taylor Locke, Dean Mauro, Julia Melim, Libby Mintz, Susanna Musotto, Eric Naroyan, Katie Nehra, Becky O'Donohue, King Orba, Robert Schwartzman, Jennifer Sky, Tom Spano, Paul Vasquez, Pleasant Wayne, Mostra tutti
Regia: Sofia Coppola
Sceneggiatura/Autore: Sofia Coppola
Colonna sonora: Thomas Mars, Deck D'arcy, Laurent Brancowitz, Christian Mazzalai
Fotografia: Harris Savides
Costumi: Stacey Battat, Patricia McLaughlin
Produttore: Francis Ford Coppola, Fred Roos, Sofia Coppola, Paul Rassam, G. Mac Brown, Roman Coppola, Jordan Stone, Michele Anzalone, Roberta Senesi
Produzione: Usa
Genere: Drammatico, Commedia
Durata: 98 minuti
Dove vedere in streaming Somewhere
Divo di Hollywood dalla vita vacua trova un nuovo senso grazie alla figlia bambina. Sembra una trama un po’ esile anche per soli 90 minuti di film, che Coppola riempie di lunghi silenzi, smorfie solitarie, stanze di albergo. Il film però non ne risulta noioso, e acquista anzi una qualità vagamente ipnotica, curiosamente rilassante. A volte la regista pigia troppo sul pedale del grottesco, come nella narcolessia del protagonista o nella atroce trasferta milanese; a volte la simbologia è un po’ troppo scoperta (la macchina che gira in tondo), e il finale poteva riuscire meglio. Il valore del film sta soprattutto nell’interpretazione dei protagonisti, in particolare di Elle Fanning, che riesce a incarnare la figlia che tutti vorremmo – e che molti di noi mai avranno, purtroppo.
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Sofia Coppola si ispira a se stessa per il suo Somewhere, opera puramente intimista, vincitrice del Leone d’Oro al miglior film alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia 2011.
Somewhere appare noioso, con i suoi infiniti silenzi, le sue camere immobili e le scene lunghissime e ripetitive, ma è proprio in questo che spicca la sua poesia.
Sono proprio questi dettagli stilistici che mi hanno fatto apprezzare tutti i film di questa talentuosa figlia d’arte e che mi spingeranno a seguirla ancora, imperterrita. Perché “come lei nessuno mai” riesce a stupirmi, a commuovermi, nonostante i rimandi non spiegati, le parole non dette, la non immediatezza. Perché sa come esprimersi con originalità senza l’uso delle parole, sfruttando al meglio le potenzialità dell’immagine, dei suoi attori.. dei loro sguardi.
Con il lento scorrere del tempo la Coppola ci regala la stessa apatia provata dal protagonista, che sin dal primo minuto si scopre non provare più particolare interesse per la vita. La sua Ferrari lo annoia, ai festini sembra quasi sentirsi fuori luogo… persino le lap dance private lo fanno addormentare. Ed su questo che la regista pone la sua lente d’ingrandimento. Sulla voglia dell’osannato Johnny Marco di trovare qualcos’altro che dia un senso alla sua vita insulta, strozzata dalla routine, dove c’è sempre qualcuno pronto a ricordargli cosa deve fare e dire. Dove non esiste qualcosa per cui valga davvero la pena alzarsi dal letto la mattina.
Sofia Coppola è sempre la solita esteta, attenta ad ogni particolare delle sue inquadrature, dai dettagli materiali a quelli cromatici della fotografia, che con l’uso di una lente giallognola rimandano allo spettatore il senso di romanticismo che voleva attribuire al proprio quadro descrittivo e naturale, pieno di significato, in cui un bravo Stephen Dorff ci mostrerà come può cambiare un uomo alla scoperta delle priorità.
Peccato solo per l’imbarazzante sequenza in Italia, che mostra tutto il peggio della nostra cultura. Dalla Ventura, alla Chiatti, passando per Valeria Marini. No comment.
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Pellicola intima e minimale fatta di lunghi silenzi, inquadrature ferme e musica delicata per mostrare il rapporto padre/figlia attraverso i ‘non luoghi’ dello show-biz. Poco accessibile, in inglese ha una marcia in più.
Cagna.
Cagna maledetta.
NO, comunque, NO.
Johnny Marco, attore bello, famoso e frivolo che vive in un albergo di lusso tra amanti occasionali e ballerine gemelle di lap-dance, si ritrova ad occuparsi della figlia appena adolescente Cleo affidatagli dalla madre. In seguito all’esperienza della paternità (probabilmente per la prima volta da quando la figlia è nata), la sua esistenza dedita alla “bella vita” gli sembrerà priva di valore e necessaria di un cambiamento forse radicale.
Le parti migliori del film sono quelle in cui padre e figlia si avvicinano, condividono momenti come giocare a Guitar Hero o scherzare sott’acqua; la giovanissima Elle Fanning dà il ritmo al film della Coppola che altrimenti sarebbe ben lento! Johnny non fa tanta simpatia, la minore delle sorelle Fanning invece sì.
Imbarazzante la parentesi italiana alla premiazione del Telegatto, mi chiedo per quale motivo sia stata inserita nel film, suppongo che di cinematografico non ci sia nulla.
Un altro difetto sta nell’assenza di spiegazioni, che è un po’ eccessiva: almeno il mittente degli insulti via sms poteva essere reso esplicito.
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