Recensione su A qualcuno piace caldo

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C’era una volta la commedia / 20 Settembre 2016 in A qualcuno piace caldo

Continuatrice della tradizione della Screwball Comedy, A qualcuno piace caldo è una commedia spumeggiante e divertente, decisamente riuscita nonostante la presenza di Marilyn Monroe, che se da un lato buca lo schermo con il suo fascino e la sua carica erotica, dall’altro fece di tutto per far perdere le staffe a Wilder, con decine e decine di ciak per girare anche le scene più banali.
Tuttavia, il risultato che si vede sullo schermo è di assoluto valore (inclusa l’interpretazione della Monroe), con una regia controllatissima e una sceneggiatura attenta, tanto da essere indicata da molti come la miglior commedia americana del Novecento.
Sicuramente anomalo il fatto che una commedia inizi con la rappresentazione di un drammatico fatto di sangue (ispirato al massacro di S. Valentino avvenuto nella Chicago del ’29) ma la cosa fu fortemente voluta dal regista, che creò così un pretesto inattaccabile per la sua storia di (inevitabili) travestimenti (grandissima la coppia Curtis / Lemmon).
È inoltre una di quelle pellicole che inizia a intaccare il sistema di censura del codice Hays, per temi trattati, costumi succinti (il vedo non vedo di Marilyn, appena attenuato dalla fotografia in b/n) e situazioni.
I baci voluttuosi con cui Sugar/Marilyn tenta di sedurre il finto magnate Curtis – che ebbe peraltro a dire che baciare la Monroe era come baciare Hitler – fecero perdere la testa a molti (e ancora oggi hanno un certo effetto) per l’inversione dei tradizionali ruoli di seduttore e sedotto.
È il film della celebre canzone I wanna be loved by you, ma anche della geniale battuta “Nessuno è perfetto” pronunciata dal cartoonesco Osgood Fielding II (Joe E. Brown) prima dei titoli di coda.

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