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Sole a catinelle

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27 Dicembre 2022 in Sole a catinelle

E’ il remake involontario di Cado dalle nubi, con poche differenze concettuali, al contrario del film precedente che invece propone un soggetto piu’ fresco. Zalone forse gestisce meglio i tempi comici, ma il secondo tempo a livello di trama non regge, manca tutta la conclusione, con il film che salta subito all’epilogo senza mostrare niente.

Chi ci capisce è bravo / 9 Gennaio 2016 in Sole a catinelle

Sarebbe stato carino se solo il film fosse improntato su una storia che mostra il rapporto tra padre e figlio. Eppure adesso l’uscita di Quo Vado non fa altro che evidenziare la pochezza di questo film. Che non solo era asservito a una trama tenuta insieme con lo sputo, ma scadeva continuamente nella volgarità. Riesco a capire meglio il successo di Quo Vado che di Sole a Catinelle. E sinceramente anche questo tentativo di inserire le tematiche della crisi non fa altro che farlo scadere nel qualunquismo e nel buonismo. Riesce a guadagnare una stella con la scena del film sull’eutanasia, unico momento esilarante tra gli altri momenti di perplessità.

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ho riso tanto / 5 Maggio 2015 in Sole a catinelle

ho riso tanto

5 Marzo 2014 in Sole a catinelle

Mi strappa la sufficienza solo perché a tratti mi ha fatto ridere di gusto, ma sinceramente mi aspettavo di più. Non mi spiego proprio tutto il successo che ha riscosso ai botteghini: simpatico, certo, ma secondo me “Cado dalle nubi” è superiore (e infatti mi era piaciuto molto di più).

2 Marzo 2014 in Sole a catinelle

Meeeeeeee….che strunzata ‘e film!!!

24 Dicembre 2013 in Sole a catinelle

Il me anticonformista snob: Questo insulso ritratto dell’uomo medio italiano, sessista, rozzo, ignorante, arrivista, scorciatoista, dovrebbe anche far ridere?
Il me anticonformista politically correct: Ma si può prendersi gioco e fare umorismo su sordomuti e bambini problematici?
Il me anticonformista politico (pseudo-vendoliano): Zalone sfrutta e beatifica un modello umano di decadimento socio-culturale preoccupante. Il diffondersi di questo umorismo post-berlusconiano dovrebbe preoccupare anziché far ridere.
Il me conformista celato (alias intellettuale cum vergogna): Mi sono scassato dal ridere, a tratti piangevo dal ridere. A dire il vero non ricordo di aver mai riso così tanto, se non in film altrettanto politically un-correct. Meglio non dirlo però in giro e storcere il naso quando mi chiedono.
Il me anticonformista dell’anticonformismo e del conformismo: Se c’é una cosa grandiosa di questo film é la capacità di far incazzare i benpensanti e gli snob di (quasi) ogni ordine e grado.
Il me critico-oggettivo: Però quelle facce da ebete e quelle battute idiote stile “Philip, Pino” te le potevi pure risparmiare (anche se pare che alcuni ne vadano pazzi).
Il me antidemocristiano: Sto umorismo che sembra andare contro tutti ma senza davvero scontentare nessuno (o dando un contentino qua e là un pò a tutti) rompe un pò le balle.
Il me uscito dal cinema e a mente fredda: Ok, Zalone fa ridere fino alle lacrime (ma non diciamolo troppo in giro), però dovrebbe rimanere questo: un comico che ha trovato il modo in cui far ridere sfruttando il peggio dell’italianità e situazioni tutt’altro che gioconde (la crisi, il disagio sociale, ecc.). Il problema é che invece Zalone, nell’idolatria che ispira il suo successo, assurge a modello. Ma questa, sicuramente, non é una sua colpa.

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18 Dicembre 2013 in Sole a catinelle

Commedia comica diretta da Gennaro Nunziante e interpretata da Checco Zalone, campione d’incassi grazie alla faccia di quest’ultimo, non certo alla regia del primo. Il film si propone di analizzare la situazione contemporanea attraverso una serie di gag che sconfinano in quasi ogni campo del sociale: dal precariato alla famiglia separata, dall’Italia contadina e paesana alla ricchezza sfacciata, passando da disturbi comportamentali e poco virtuosi esempi di imprenditoria. Se l’umorismo c’è, ed alcuni meccanismi risultano efficaci e talvolta sapienti (Nicola alla processione con la zia, le casse di Champagne nel viaggio di ritorno, il mutismo “comandato”) non si può dire altrettanto dell’analisi contemporanea: macchiettistico e sempliciotto è lo sfondo su cui regge il baraccone, troppo spesso è instabile, ma qualche volta funziona e induce a certe riflessioni cercate (il bel discorso iniziale di Zalone alla tv, il contrasto tra l’aragosta e i bambini dell’Africa). Regia da dettato, sciapa e invisibile. Fotografia solare, sempre luminosa, coerente. Lo spot musicale nel pre-finale è uno dei momenti più brutti della stagione cinematografica. L’ultima scena una delle più sincere e divertenti.

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14 Novembre 2013 in Sole a catinelle

Ridere riflettendo. Riflettere ridendo. Senza troppa volgarità come accade nella maggior parte dei film comici.
Simpatici e bravi tutti i personaggi. Il figlio è bravissimo.
Bel film per tutta la famiglia.

L’ho rivisto per la terza volta e devo abbassare un po’ il voto perché non mi è piaciuto così tanto: mi è sembrato più banale e volgare rispetto alle prime due volte al cinema, non so perché…
Rispetto ai due precedenti si rivede meno volentieri.

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Il voto sarebbe un 7.5 / 11 Novembre 2013 in Sole a catinelle

Checco Zalone fa di nuovo centro; era da tempo che non facevo la coda per entrare al cinema e direi che ne è valsa la pena.
Commedia molto divertente con la crisi sullo sfondo e il rapporto padre-figlio in primo piano. Si ride molto con Checco (ci è o ci fa?), bravissimo però anche il figlio; belle le presenze femminili anche se il protagonista assoluto è Checco. Simpatiche le scene con la zia tirchia (c’è sempre qualche “parente” sbeffeggiato nei film), forse un pò più sottotono rispetto ai precedenti i momenti musicali (anche se qualche canzone rimane simpatica).
Un film divertente che serve a distrarsi e farsi due risate per un’ora e mezza.

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8 Novembre 2013 in Sole a catinelle

Forse Zalone sta diventando più “buono” e la cosa non mi dispiace. Questo film è davvero un film per famiglie dove la volgarità è presente in minima parte e non è gridata fino a diventare fastidiosa. Il film ha molto ritmo e lo ritengo adatto alle famiglie. Volendo trovare un difetto direi il figlio, troppo lezioso e perfettino.

2 Novembre 2013 in Sole a catinelle

Zalone ironizza sulla crisi come l’ultimo dei sognatori proponendo un personaggio talmente ingenuo da essere un barlume di speranza in un clima di difficoltà.

http://popcornalcaramello.blogspot.it/2013/11/sole-e-risate-catinelle.html

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