Recensione su Smetto quando voglio

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13 Febbraio 2014

Commedia tutta italiana ma che prende a piene mani dalla tradizione americana, presentandoci un’improbabile banda di uomini loro malgrado costretti a vivere ai margini, un piano di riscatto astuto ma denso di insidie e fattori non calcolati e, soprattutto, un “villain” quanto mai assurdo, interpretato dal meraviglioso Neri Marcorè.
Nonostante i ritmi e molte trovate siano in puro stile da commedia americana, il film ci offre un’impietosa fotografia della condizione dei giovani (ma non troppo) laureati italiani che vorrebbero dedicarsi alla ricerca (sia scientifica che non) e che, intrappolati in un sistema che gli dà poche possibilità e gli chiede grandi sforzi in cambio di poco o niente, sono costretti a ripiegare su tutt’altro pur di tirare avanti.
Ottimo il cast, tutti davvero in parte e adatti ai ruoli interpretati.
Alcune scene sono di una comicità potente, orchestrate in modo da bilanciare perfettamente l’assurdità di alcuni passaggi con uno script sempre lucido ed intelligente (vedasi la scena della farmacia…).
Il film fa ridere, e tanto, ma, proprio per lo sguardo assolutamente non edulcorato e privo di filtri sulla condizione dei protagonisti e, attraverso loro, di tutta una categoria di giovani italiani (azzarderei anche della maggior parte dei giovani italiani…) strappa più di qualche sorriso amaro e lascia parecchio spazio alla riflessione.
Il finale è, secondo me, l’unico possibile e coerente con il resto del film.
Da vedere, un ottimo prodotto nostrano che sa vestirsi di internazionalità rimanendo, però, fortemente legato alla patria che racconta e che, troppo spesso ultimamente, diventa “patrigna”.

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