Recensione su Slow West

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La vita è beffarda / 29 Agosto 2016 in Slow West

Gradevole nonostante la drammaticità degli eventi, l’esordio alla regia di un lungometraggio dello scozzese John Maclean ha un che di coeniano nella preponderanza che riveste il caso nello sviluppo del racconto: anche la carrellata finale sui corpi dei tanti morti che punteggiano il film sostiene l’assunto che “la vita è un attimo” e che in un mondo senza regole (come quello del vecchio West) l’unica regola è proprio quella.

Detto ciò, non sono rimasta pienamente colpita dal film. In particolare, non credo di aver apprezzato la caratterizzazione dei protagonisti: Jay Cavendish (Kodi Smit-McPhee) è “solo” un ragazzino romantico, avventato in virtù della propria giovinezza e forte del suo denaro. Non sono riuscita a ravvisare in lui nulla di notevole, se non una buffa cocciutaggine dovuta alla sua età. Silas (Fassbender) proclama a più riprese di aver imparato molto da lui: “Jay era così, Jay era cosà”, ma gli apprezzamenti per il suo compagno di viaggio suonano più come idealizzazioni del ricordo che caratteristiche comprovate dai fatti.
A mio impietoso parere, di Jay e Silas il film offre una spolverata incolore, incapace di far entrare i due protagonisti nel cuore e nell’immaginario (nei miei, perlomeno).

2 commenti

  1. inchiostro nero / 29 Agosto 2016

    @Stefania Sei stata rivelatoria!. Pur trovandolo un ottimo prodotto, mi era rimasto, a fine visione, un po’ di amaro in bocca, ma non avevo ricondotto tale sensazione ad una non proprio eccellente caratterizzazione dei personaggi. Forse Fassbender, con il suo talento, era riuscito a colmare tale lacuna, almeno per il suo personaggio. Comunque, ottima colonna sonora.

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