Horror? mah…. / 17 Settembre 2014 in Silent Hill
Un horror evitabile e banalissimo. Non conosco il videogioco, ma se dicono che il film gli sia molto fedele…allora anche il videogioco fa pena! L’idea di un altra dimensione e delle anime rimaste intrappolate nel limbo è carina, ma recitazioni e effetti speciali peggiorano tutto. Non trasmette ansia, nè paura, ma molta noia. Bello inquietante il paese di Silent Hill, il resto…. bleah. 5 per bontà.
Recensione da Oscar
Per quanto riguarda il commento sul film, credo che ognuno, soprattutto in questa sede, abbia il sacrosanto diritto di dire la propria. Però, considerando che si tratta pur sempre di una pellicola trasposta da un videogioco, anzi da una serie di videogiochi, che per anni, sin dalla nascita della prima piattaforma della sony, la playstation, ha monopolizzato, insieme ad altri titoli, la scena videoludica mondiale, occorre sempre, prima appunto di entrare nel merito di tale titolo, e quindi andare oltre la recensione del film, commentando anche la matrice da cui è trasposto, conoscere di cosa si stia parlando, non solo per evitare figuracce, ma per non incorrere nel rischio di sembrare superficiali, dando un giudizio su una vera e propria ”esperienza di gioco”, basandosi solo su due ore scarse rappresentate nella pellicola. Silent Hill, il gioco, è un survival horror, che dal 1999 in poi è diventato un vero e proprio successo commerciale, reinventando il genere, e catapultando il giocatore in una dimensione orrorifica che cambia a seconda dei vissuti del protagonista, e che appunto Silent Hill, fa sì che risalti come vissuto esistenziale, rimarcando appieno ogni elemento della sua sfera emotiva. In tutto questo vi è la splendida colonna sonora di Akira Yamaoka, un genio che ha dato emotività al terrore, e suono alle paure, regalando una vera e propria (come ho scritto prima ) esperienza di gioco, che, a seconda della sensibilità di un individuo, si traduce in una esperienza di vita. Quindi, sebbene io non mi trovi d’accordo sulla tua opinione del film, posso comprenderla in funzione di pellicola il cui scopo è quello di rappresentare una storia infondendola di alcuni elementi tipici dell’universo cinematografico. Ma trovo alquanto inopportuno, nonché fuori luogo, il commento sul videogioco, in quanto dato in un altro contesto, estraneo al suo vissuto.