Recensione su Silence

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Sconquassi interiori / 9 Ottobre 2019 in Silence

(Riflessioni sparse)

Sono stata sconquassata dalla riflessione di Rodrigues (Andrew Garfield) sul silenzio di Dio, dalla modernità di pensiero applicata a un gesuita del XVII secolo, dall’estrema razionalità di queste oneste considerazioni. Poi, anzi, parallelamente, sono rimasta molto impressionata dalla potenza fideistica degli atti di alcuni personaggii, in cui ho visto mescolarsi propensioni inenarrabili, cioé difficilmente spiegabili a parole.
Da questo punto di vista, Silence mi ha scosso intimamente. Scorsese è stato capace di affiancare a questo impianto speculativo una messinscena notevole, in cui il ruolo dell’ambiente naturale è fondamentale nella rappresentazione di un divino imperscrutabile.

Non mi è piaciuta la scelta del cast, in particolare Garfield: troppo moderno nei gesti, negli atteggiamenti, per risultare sufficientemente credibile. Inguardabile, poi, nella versione invecchiata.

3 commenti

  1. Alicia / 9 Novembre 2019

    Garfield io l’ho trovato invece incredibilmente in parte, ricalco dell’immagine di Cristo nell’aspetto ma con le spalle infinitamente più strette….

    • Stefania / 10 Novembre 2019

      Quei capelli bellissimi e folti, a tratti “gellati”, lo sguardo, il movimento delle mani… Per me, ha un aspetto così contemporaneo (e molto poco cristologico) che l’ho trovato completamente fuori posto :/

  2. Alicia / 12 Novembre 2019

    dei capelli l’ho pensato anche io, un finto sporco riuscito a metà

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