La calma senile silenzia i tamburi della guerra / 14 Gennaio 2014 in I cavalieri del Nord Ovest

L’amore che nutro verso i film di John Ford è vasto come la Monument Valley, sconfinato come gli orizzonti rosseggianti dove galoppa lontana una fila serrata di ombre, cappello svolazzante e sciabola sguainata. In questo luminescente She wore a yellow ribbon, secondo della Cavalry Trilogy, Ford porta la sua inarrivabile epica al traguardo del colore, negli sgargianti tramonti magici, surreali dietro al granitico vecchio John Wayne, in divisa blu e bretelle bianche, inginocchiato in un piccolo cimitero tra le mesas. Coi baffi grigi, la rughina che scende dalla fronte, gli occhi illanguiditi dall’età (in realtà invecchiato ad hoc per la pellicola), qui Duke impersona un capitano – cuor di leone, pasta d’uomo – a pochi giorni dalla pensione; il vecchio saggio e coraggioso, pronto a sacrificare sè stesso per la patria e i suoi ragazzi, che trova perfino la soluzione pacifica, con calma senile, ai giovani irruenti tamburi di guerra. A lui si accompagnano i soliti vecchi compagni di set, l’erculeo e bonario Victor MacLaglen, l’ex primastella George O’Brien, il giovanotto tempestoso John Agar e l’inguantato biondino Harry Carey jr. Il quadro si completa con l’espressiva ed energica Mildred Natwick e l’oca giuliva Joanne Dru.
Vorrei riguardare questi film centinaia e centinaia di volte, fino a impararli a memoria. L’ingresso trionfale di Ford nel mondo del colore è un’estasi visiva (a dire il vero c’era già arrivato con Il texano, ma il dislivello tra le due opere è notevole), le sgroppate delle sue scuderie hanno scolpito la storia del western come forse ahimè i tendini di quei poveri, magnifici cavalli lanciati a razzo giù per i dirupi.

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