Recensione su Sharknado

/ 20133.5146 voti

Va valutato per quello che è / 16 Marzo 2015 in Sharknado

Onestamente non capisco tutti questi voti bassi, il film va valutato per quello che è: un film volutamente trash e volutamente demenziale. E in quest’ottica è davvero geniale.

7 commenti

  1. Max / 18 Marzo 2015

    “un film va valutato per quello che è”… vallo a dire a quella che ha messo 1 a dieci piccoli indiani perché non è quello che dovrebbe essere.

  2. Shira / 18 Marzo 2015

    Mi sa che non hai letto l’ultimo mio commento a quel film: ha dei buchi di trama paurosi, resi ancora più gravi dal fatto che sono stati creati appositamente per separare il film dal libro. E quando per separare due prodotti crei delle situazioni assurde che non stanno in piedi è ovvio che stai facendo un prodotto scadente.
    Per il resto: Sharknado non è un film serio, è fatto per far ridere. O fa ridere o no, ma valutarlo come se fosse serio sarebbe come valutare Scary Movie usando lo stesso metro di giudizio che si usa per un film horror.
    Troveresti logico vedere un commento a Scary Movie con scritto “Do 1, non mi ha spaventato per niente!”? Non credo.
    E allora perché commentare che questo film è assurdo quando è VOLUTAMENTE assurdo. Poi che l’assurdo piaccia o meno è un altro discorso, ma il metro di giudizio per questo film non può essere lo stesso usato per i normali film d’azione, perchè non lo è.

  3. Max / 18 Marzo 2015

    invece l’ho letto ma il discorso non si sposta di una virgola. il concetto secondo cui tu valuti un film di sicuro non è la forma basica di ogni critica estetica. altrimenti bisognerebbe cancellare qualsiasi teorema della critica cinematografica che da qui a cent’anni addietro cerca di sbrigliare la matassa. per esempio anni fa era egemone una certa critica marxista che bollava ogni film – tipo i capolavori di leone o sigel o freidkin . come brutti in quanto giudicati reazionari e non a favore della lotta di classe. se un film va giudicato solo per quello che è (ed io la vedo in questo modo) significa che tutto ciò che sta al di fuori non è metro di giudizio per il film stesso. quindi deciditi perché anche la love story dei dieci piccoli indiani è VOLUTAMENTE una scelta. può piacere o no ma questo nulla ha a che fare con cio che non sia il film in sè e per sè.

  4. Shira / 18 Marzo 2015

    Certo che è una scelta. Ma è una scelta che crea problemi di trama, e parlo della trama del film. Perché mettiamo pure da parte il libro, facciamo finta che io non sappia che Vera è l’ultima ad essere uccisa a causa del bambino.
    Io guardo il film, alla fine scopro che le morti seguono la gravità dei delitti.
    Uhm… e secondo quale logica ammazzare una sola persona adulta sarebbe più grave che far morire VENTI persone? E’ un buco logico. Manca una spiegazione di questa scelta. Nel libro viene detto che l’omicidio di un bambino è considerato più grave di quello di un qualsivoglia numero di adulti, si può essere d’accordo o meno ma è l’etica dell’assassino ed è chiara, Ma qual’è l’etica dell’assassino nel film? Si parla di adulti, uccidere un adulto è peggio che ucciderne venti? Può anche darsi esista un’etica fondata su questo concetto, però spiegala!

    O ancora: nel film il piano del giudice è sempre quello di ammazzare tutti, poi inscenare la sua morte per confondere le autorità. Bene. Anche qui facciamo finta che non avendo letto il libro uno non sia a conoscenza dell’ordigno creato allo scopo. Perfetto, uno si gode il film guardando solo quello… e vede un giudice che dovrebbe venir ucciso da un colpo di pistola e poi si avvelena. Anche senza aver letto il libro c’è qualcosa che non va.

  5. Max / 18 Marzo 2015

    ma cosa ti fa essere così sicura che a René Clair gliene sbatta qualcosa della coerenza della trama? è un regista la cui filmografia è impregnata su personaggi e situazioni paradossali. mi sembra ovvio che ne abbia fatto un’opera personale. La verità è che usare pietre di paragone per giudicare un film porta sempre a letture semplicistiche dell’opera stessa. Come hai scritto tu giustamente e come anche penso anche io, un film va giudicato per quello che è (e per ciò che ha in sè). o, per dirla sempre con le parole del regista, “la sostanza di un film sta in ciò che non c’è nel film” (e quindi che è nello spettatore)

  6. Shira / 19 Marzo 2015

    Niente, ma se dovessi valutare un fiom solo perchè è venuto come voleva il regista dovrei dare 10 anche ad Olè, magari il regista voleva esattamente quel tipo di “comicità”, il punto è che è ininfluente, alla fine i casi sono due:
    A) Il regista voleva venisse in un modo migliore ma non c’è riuscito. Pace, il film è scadente, resta la consapevolezza che poteva fare di meglio ma non è riuscito
    B) Il regista aveva esattamente quell’idea filmica. Fa piacere, ma ha toppato proprio nelle intenzioni.

    Dieci piccoli indiani non è un film votato all’assurdo, e neanche all’onirico, è lineare a impostato come un giallo classico MA con dei buchi di trama sulle questioni fondamentali di un giallo, il che per me lo rende scadente. Se avesse fatto un film “alla Lynch” non avrei guardato la coerenza interna, ma in questo caso il film è chiaro e lineare, solo con dei buchi

  7. Insomnium / 5 Maggio 2015

    completamente d’accordo con Shira.
    voto alla “trashaggine” , 9
    voto al film , 1…è ovvio.
    ma va visto con la giusta ottica , è chiaro che se mi aspetto Casablanca o Odissea nello Spazio o Lawrence d’Arabia , rimango di sasso.

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